Tutte le mie notti: perfette sconosciute

Le strade deserte di una cittadina di mare fanno da scenografia all’incontro tra Veronica e Sara, protagoniste di Tutte le mie notti, primo lungometraggio di finzione diretto dal fiorentino Manfredi Lucibello, proveniente da short e documentari.

Ma chi è Veronica? E chi è Sara?

La prima, poco più che quarantenne dalle fattezze di Barbora Bobulova, è l’avvocato del brillante imprenditore Federico Vincenti, incarnato da Alessio Boni; la seconda, invece, cui concede anima e corpo la Benedetta Porcaroli di Perfetti sconosciuti, è una ragazza di soli diciassette anni che, però, si crede ormai una donna.

Due figure femminili che vedono le loro vite cambiare inaspettatamente prospettiva proprio in seguito all’incontro alla base della circa ora e venti di visione, destinata a rivelarsi un thriller psicologico immerso in segreti, bugie, paure e verità nascoste e di cui il regista dice: “Come ho fatto nel cortometraggio Storia di nessuno e nel documentario Centoquaranta – La strage dimenticata”, sono partito dagli elementi tipici del film di genere per cercare di raccontare uno spaccato del nostro paese. Così è nato Federico Vincenti, uno dei tanti imprenditori messi in ginocchio dalla crisi che ci colpisce. Una crisi che, nel suo caso, rivela la sua essenza più oscura”.

Un thriller psicologico che, cupo e perennemente avvolto da un’ambientazione notturna, trasuda teatralità nella scelta di gestire i suoi pochissimi personaggi quasi del tutto in interni, privilegiando il dialogo tra le due donne finalizzato, ovviamente, a lasciar emergere dettagli sulle loro rispettive identità.

Ma, se una certa influenza da parte del cinema di Dario Argento è intuibile sia in alcuni temi della colonna sonora di Yamakoto Kotzuga che in determinati movimenti della macchina da presa che segue Sara di spalle, il risultato finale non discosta affatto Tutte le mie notti da un soporifero e decisamente inutile spin off cinematografico della chiacchieratissima serie televisiva Baby, trasmessa da Netflix e, non a caso, interpretata dalla stessa Porcaroli.

E, considerando che tra i produttori figurino i Manetti Bros, c’era da aspettarsi un’operazione capace di essere molto più vicina all’intrattenimento di genere che all’ennesimo, stanco dramma tricolore.

 

 

Francesco Lomuscio