TUTTO UN MONDO D’AMORE: LOVE

“In questo mondo, che sembra stia impazzendo, ho voluto dare un segnale e riportare l’attenzione sull’amore, che è l’essenza delle cose. Così lo racconto  in tutti i suoi aspetti: passionale, fisico, sacro fino a quello più difficile, quello verso se stessi. Accettarsi, con tutti i nostri difetti, è quasi impossibile in questa società”.

Love, l’amore in tutte le sue sfumature e declinazioni: questo é quanto ha cantato ieri sera Giovanni Allevi, nell’ambito del concerto organizzato al Teatro Rossini da Amat (Platea delle Marche), unitamente al Comune di Pesaro.

Attraverso la musica io ho sfiorato mille vite – ha esordito Allevi, che appare sì timido ma desideroso e ben determinato a raccontarsi e soprattutto a farsi comprendere – Le persone mi raccontano il loro lato oscuro e io mi faccio sempre coinvolgere: un’empatia fondamentale per me che così vivo tante e tante vite contemporaneamente. Le loro. Ho raccontato nell’album tutti questi modi di essere, che poi sono le diverse sfaccettature dell’amore”.

A quattro anni da “Alien”, il lavoro che gli è valso il disco di platino e dopo l’esperienza sinfonica di “Sunrise”, il  pianista é tornato al grande pubblico con questo  nuovo album,  edito da Bizart/Sony Music e disponibile nella doppia versione (cd e in vinile) nei negozi specializzati e su tutte le principali piattaforme musicali.

Giovanni (Ascoli Piceno, 1965), magro e dinoccolato, stretto in un paio di jeans e con una maglietta nera a maniche corte, nonostante gli spifferi che lo raggiungevano sul palco da ogni dove,  ha commentato a voce bassissima tutti i brani presentati, con espressioni originali che hanno molto divertito il pubblico.

E così sappiamo che “Yuzen, il brano d’inizio, è un preludio scritto in una camera d’albergo a Kanazawa, in Giappone, durante il tour del 2013, sotto l’effetto di una febbre altissima ed uno stato semi-delirante; “Amor sacro” é un “corale rock” in cui riaffiora il suo passato, lo studio della musica antica, la sua grande passione per il contrappunto bachiano; “It doesn’t work” è stata composta  a New York, nel camerino della Carnegie Hall, dove un operaio cercava inutilmente di riparare l’impianto dell’aria condizionata that didn’t work, non funzionante.

La nostalgia per i suoi  bambini spesso lontani traspare ne “La stanza dei giochi” allorché rientra la sera nella sua casa vuota a Milano, mentre

l’amore per la famiglia é vivo in “My family” dove si racconta di una riunione chiassosa di parenti.

In “Asian Eyes” si sfiorala disperazione amorosa, tutta interiore, il dolore contenuto, perfettamente celato all’esterno, di una donna giapponese la cui immagine  mi perseguita perché forse l’ho fatto soffrire in un’altra vita”; “Come with me” rappresenta un invito all’avventura, con un po’ di leggerezza,  “felpati e pungenti come la zampa di un gatto”, mentre “Sweetie pie” ricorda il rito della prima colazione, vissuto con calma e serenità, cullati nell’idea che ci si possa fermare un po’, prima di gettarsi di nuovo nel vortice della vita.

Asteroid 111561” rappresenta  un doveroso omaggio  all’asteroide scoperto dalla Nasa anni fa e che porta il suo nome grazie al Dipartimento di Astrofisica dell’Università di Padova, mentre la poesia di Baudelaire è il tema ispiratore di “Albatros”, il brano finale, dedicato “all’amore per se stessi, al prendere coscienza dei propri limiti, al nostro impaccio, alla nostra timidezza,  ma solo perché abbiamo ali da giganti nascoste dietro di noi e di cui ci siamo dimenticati”.

L’album -che ha riscosso grande successo ieri sera- é stato  promosso con un tour europeo iniziato il 27 febbraio alla Cadogan Hall di Londra, toccando successivamente Bruxelles (Bozar) il 28; Parigi (Café de la Danse) il 1° marzo,  Zurigo (Tonhalle Kongresshaus) il 5; Berna (Kursaal) il 7, Barcellona (Palau de la Musica) il 9 e Lugano (Palazzo dei congressi) il 15, fino ad approdare  in Italia il 27 marzo all’ Auditorium della Conciliazione di Roma.

E’ stato poi presentato a Napoli (Augusteo) il 30 marzo ed a Milano (Arciboldi) il giorno successivo. Oltre che a Pesaro (unica tappa regionale), il compositore si é esibito in aprile al Goldoni di Livorno il 10 ed al  Gran Teatro Geox di Padova il giorno successivo, mentre proseguirà  verso il Creberg di Bergamo (14),  il Teatro Sociale di Como (15), il Colosseo di Torino (17),  l’ Auditorium Santa Chiara di Trento (18),  la Pala de André di Ravenna  (19),  il  Verdi  di Firenze (20), il  Condominio Vittorio Gasmann di Gallarate (21);  il Metropolitan di Catania (23); il Golden di Palermo (24), il  Politeama di Trieste (26), l’Europauditorium di Bologna (27), per finire a  Genova (Politeama) il 28 e 29 aprile.

Il tour proseguirà quindi verso l’amatissimo Giappone, Paese verso cui l’artista ha instaurato un forte legame di fascinazione ed empatia sia nei confronti della filosofia del luogo che della sua gente.

L’album é stato anche presentato in anteprima al 65° Festival di Sanremo,dove  Allevi ha parteciperato in veste di superospite.

Paola Cecchini