Un “Futuro improvviso” per Gianni Togni

Qualche sera fa sono stato invitato alla presentazione del nuovo album di Gianni Togni, il bravissimo cantautore esploso nel 1980 con l’indimenticabile Luna, ripresa questa estate da Jovanotti, che l’ha eseguita nei suoi concerti.

“E guardo il mondo da un oblò…”, chi non ricorda questa accattivante frase musicale che saltellava da una radio libera all’altra, dominando le classifiche di vendita e tutti i juke-box di quella strana estate caratterizzata da quotidiani acquazzoni in pieno luglio? In realtà Gianni aveva debuttato discograficamente a metà anni Settanta, militando nella storica etichetta IT di Vincenzo Micocci, già scopritore di Venditti e De Gregori.

Ma è nel nuovo decennio, grazie al nuovo produttore Giancarlo Lucariello e alla potente CGD che arriva il successo popolare, quello dei grandi numeri. Dopo il primo exploit, seguirono molte altre hit (Semplici, Vivi, Per noi innamorati, Giulia e tante altre) per poi rallentare un po’ l’attività discografica, anche a causa dei mutati meccanismi di gestione degli artisti da parte dell’industria.

In realtà, Togni ha sempre lavorato alacremente, ampliando anzi il raggio d’azione. Nel suo curriculum, tra l’altro, spicca la scrittura, insieme al fido paroliere Guido Morra, di un importante musical come Hollywood – ritratto di un divo, e poi la produzione di un artista del calibro di Massimo Ranieri, per il quale ha composto molte canzoni, tra le quali Ti parlerò d’amore, presentata dall’ex “scugnizzo” al Festival di Sanremo 1997.

La location dove Gianni ha presentato in anteprima Futuro improvviso è la libreria Altroquando di Roma: presenti all’evento, tra gli altri, Massimo Ranieri, Guido Morra e Rita Dalla Chiesa, amica personale di Togni da tanto tempo, oltre che i musicisti e i collaboratori del disco. La particolarità di quest’ultimo lavoro è la riscoperta dei metodi di registrazione di una volta, in controtendenza con l’attuale suono digitale, sicuramente più freddo ed asettico. Invece, i dieci brani che compongono il vinile sono caldi ed avvolgenti e, soprattutto, all’ascolto risultano l’uno diverso dall’altro, in barba alla odierna omologazione.

Un disco di matrice dichiaratamente pop, nel senso più nobile del termine, con precise citazioni dei grandi artisti degli anni Settanta e Ottanta. Difficile decidere i pezzi migliori del 33 giri, in pratica si ha la sensazione di trovarci di fronte a tanti possibili singoli potenziali.

Di Futuro improvviso esiste anche l’edizione in cd, con un missaggio differente e con sei tracce in più (quattro versioni alternative e due brani orchestrali). Naturalmente, non poteva mancare la versione download per soddisfare le esigenze del pubblico più giovane, anche in questo caso con un missaggio ancora diverso.

Da sottolineare la bellezza della cover e del relativo libretto, che si avvale degli splendidi ritratti opera di Laura Camia. Insomma, un graditissimo ritorno che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase della carriera di Gianni Togni, artista talentuoso quanto schivo e lontano dalla smania di apparire, ma, soprattutto, musicalmente al passo coi tempi e con ancora molte cose da dire. Vado via con me è il titolo del primo singolo, già programmato dalle radio, mentre già si annuncia un giro di nuovi concerti dal vivo.

 

Pierfrancesco Campanella