Marco Bonini, attore poliedrico e autore di successo, si racconta in un’intervista esclusiva per “Mondospettacolo”. Con la prima nazionale di “De Bergerac” in programma al “Teatro Era” di Pontedera (Pisa) il 9 e il 10 maggio, Bonini ci svela i segreti della sua preparazione per il ruolo di Cristiano, un personaggio che risuona con la sua innata ironia. L’attore riflette sulla natura delle relazioni e delle separazioni nel suo ultimo libro “L’amorevole grado di separazione”, offrendo una prospettiva profonda e universale. Tra dislessia e altre sfide personali, Bonini condivide consigli preziosi per chi sogna una carriera nel mondo dello spettacolo, dimostrando come la neurodivergenza possa essere un capitale artistico inestimabile.
INTERVISTA A MARCO BONINI
Benvenuto a Marco Bonini su “Mondospettacolo”. Il 9 e il 10 Maggio al “Teatro Era” di Pontedera per la prima nazionale di “De Bergerac” di Michele Santeramo. Come ti sei preparato per il ruolo di Cristiano e cosa hai trovato di particolarmente stimolante in questo personaggio?
È una domanda che andrebbe posta direttamente al regista Michele Santeramo, poiché non sono stato io a scegliere il personaggio; mi è stato offerto dal regista. In ogni caso, il progetto è molto interessante e ci sono colleghi altrettanto interessanti. Accetto con piacere di venire in Toscana: quali sarebbero i motivi per non partecipare a uno spettacolo così bello? Non so dirti perché mi abbiano assegnato proprio il personaggio di Cristiano. Forse è per il suo carattere multiforme; è un personaggio molto ironico, ed io stesso sono già molto ironico e autoironico. Credo che mi sia stato chiesto di interpretarlo proprio per queste mie caratteristiche. L’ironia è uno degli aspetti più stimolanti del personaggio (ma anche della vita, più in generale) e possiamo dire che è alla base di tutto il progetto. È una rilettura molto ironica e divertente, quasi pirandelliana, assolutamente! La scrittura è davvero molto divertente e sono sicuro che piacerà anche al pubblico. Spero che sarà un’esperienza di intrattenimento che verrà apprezzata.
Oltre ad essere un attore, sei un autore, un regista ed uno scrittore. Parliamo del tuo ultimo libro, dal titolo: “L’amorevole grado di separazione”. Quali sono le principali lezioni che Baco (il protagonista maschile) impara sulla natura delle relazioni e delle separazioni mentre naviga nel suo complesso rapporto con Rebecca (la protagonista femminile) e il contesto storico della Brexit?
L’idea centrale è quella di raccontare un incontro tra due mondi diversi. La narrazione ruota attorno a due personaggi principali: Baco, un italiano profondamente affascinato dall’Inghilterra e dal mondo anglosassone, e Rebecca, un’inglese innamorata dell’Italia. I due si incontrano, si innamorano, si sposano e vivono insieme per circa vent’anni, durante i quali hanno un figlio. Tuttavia, con il passare del tempo, le loro differenze iniziano ad emergere e a mettere alla prova la loro relazione. Nonostante le difficoltà nel gestire le loro diversità, dopo vent’anni di un amore appassionato e romantico, Baco e Rebecca scoprono che le differenze possono allontanare ma non necessariamente dividere. Esporsi alla diversità dell’altro diventa parte integrante del loro percorso di crescita. Il libro si sviluppa su un doppio livello narrativo: la relazione privata tra Baco e Rebecca riflette la relazione politica tra l’Inghilterra e l’Unione Europea. Anche se Baco e Rebecca non saranno più una coppia romantica come un tempo, il loro legame rimarrà indissolubile. Come l’Inghilterra rimane parte dell’Europa, così loro resteranno legati l’uno all’altra, nonostante la separazione. L’amore romantico può finire, ma il legame affettivo è profondo e duraturo. È importante onorare e rispettare ciò che è stato, anche quando la relazione cambia forma. Il libro vuole trasmettere un messaggio importante, soprattutto agli uomini e ai giovani che faticano ad accettare le separazioni. Le separazioni non sono la fine di una relazione, ma piuttosto l’evoluzione di essa. Anche se una donna sceglie di prendere un’altra strada, il suo contributo alla nostra vita non va dimenticato. L’accettazione della trasformazione del legame affettivo è essenziale per la crescita personale. Il legame affettivo è più forte e duraturo di quello romantico. Mentre le passioni romantiche possono infiammarsi e spegnersi, il legame affettivo è una radice profonda che nutre la nostra crescita, proprio come le radici sostengono una pianta. I legami romantici possono nascere e appassire, ma le radici affettive rimangono sempre alla base della nostra crescita personale. Questa storia vuole essere un invito a riconoscere e celebrare il valore dei legami affettivi, che, come le radici di una pianta, ci sostengono e ci accompagnano lungo il nostro cammino di vita.

Considerando la tua esperienza personale con la dislessia e altre sfide, quali consigli daresti a chi si trova in una situazione simile e desidera intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo?
Grazie per questa domanda. Mi piace molto perché mi permette di esprimere un concetto fondamentale. Non sono soltanto dislessico, ma anche daltonico, miope e neurodivergente. Vivo in un mondo tutto mio, quindi la mia complessità va oltre la semplice dislessia. La buona notizia è che molte personalità artistiche sono neurodivergenti. La neurodivergenza non è altro che un modo diverso di organizzare il mondo, simile a ciò che fa un artista: rappresenta il mondo in un modo originale. Per chi ha queste difficoltà, il mondo dell’arte è perfetto, poiché vive di originalità e di organizzazione inusuale del materiale. Chi affronta tali sfide può diventare un artista, sfruttando la propria originalità come un capitale sociale prezioso. Questo vale per qualsiasi forma d’arte, dall’attore al cantante, dal pittore allo scrittore, ecc…
Nel mondo dell’arte, l’originalità dell’artista è il suo capitale. Una persona che percepisce le cose in maniera diversa ha un patrimonio da investire. Immagina un foglio bianco, come nei giochi enigmistici, dove si uniscono i puntini per creare un’immagine. Se elimini i numeri che indicano l’ordine, molte persone tendono a seguire un percorso conforme e ordinario. Tuttavia, qualcuno potrebbe unirli in maniera diversa, e qui entra in gioco la creatività. Questa è la vera ricchezza di un artista.
Per concludere, nuovi progetti professionali all’orizzonte?
Ci sono molte cose a cui sto lavorando, ma potrebbero richiedere del tempo, quindi preferisco parlarne quando saranno più concrete. Oltre al mio ultimo libro, “L’amorevole grado di separazione” sto girando la terza stagione di Cuori che andrà in onda su Raiuno in autunno e sto lavorando ad un biopic olandese su Marco Van Basten, nel quale interpreto Fabio Capello. Inoltre, dovrei anche riprendere la tournée teatrale di Perfetti Sconosciuti.
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