Roma, maggio 2025 – Fabio Nardelli, in arte Uniplux, storico leader della scena punk-rock romana dagli anni ’80, torna a far parlare di sé con un doppio progetto musicale che unisce impegno artistico e denuncia sociale. Mentre si prepara a lanciare una potente rivisitazione di Red Rain di Peter Gabriel – un brano che evoca lo spettro di un disastro nucleare in un mondo segnato da conflitti sempre più aspri – Uniplux, insieme ad Andrea Ra e Luigi Piergiovanni (Rosybyndy), si schiera in prima linea contro l’orrore che si consuma in Palestina, definendolo senza mezzi termini un “genocidio”.
L’occasione è drammaticamente attuale: perchè proprio il 21 maggio u.s. una delegazione dell’Unione Europea è stata colpita dal fuoco israeliano a Jenin, ennesimo episodio di un’escalation che sembra non trovare freno. I tre artisti, figure di spicco della scena musicale capitolina, rispondono con un progetto che non è solo musicale, ma un vero e proprio atto di resistenza. «Già lo scorso novembre avevo inciso una cover di Luglio, Agosto, Settembre Nero degli Area, un brano del 1973 che denunciava la crisi palestinese», racconta Nardelli. «Oggi, a sei mesi di distanza, la situazione è fuori controllo: civili, donne e bambini muoiono sotto le bombe del governo Netanyahu, e persino i convogli umanitari sono presi di mira. È intollerabile».
Il nuovo progetto vede Uniplux, Andrea Ra e Rosybyndy unire le forze per adattare un brano dei Gang, scritto originariamente durante la Guerra del Golfo. Con il consenso di Marino Severini, autore del pezzo, la canzone è stata riscritta inserendo riferimenti espliciti a “Gaza” e “genocidio”. Quattro strofe e un inciso ossessivo – “Fermiamoli subito” – danno voce alla tragedia con una forza lirica che colpisce dritto al cuore. «La traccia è pronta», dichiarano i tre, «ma vogliamo coinvolgere altri artisti per trasformarla in una vera protest song collettiva». Tra i primi ad aderire, Massimo Baiocco, Kiki Orsi e Johnson Righeira, mentre molti altri, come sottolinea Andrea Ra, hanno declinato l’invito, forse per timore di ripercussioni o per evitare di esporsi.
«Non si può restare in silenzio di fronte a questo orrore», insiste Uniplux, che cita il sostegno ricevuto via Instagram da Roger Waters come un segnale importante. «In un panorama musicale che spesso preferisce testi leggeri o canzonette estive, noi scegliamo di metterci la faccia». Rosybyndy rincara la dose: «Chi non condivide questo genocidio e la deportazione di stampo nazista è il benvenuto a unirsi a noi». Il progetto non si limiterà alla canzone: in programma c’è anche un videoclip e una serie di iniziative per sensibilizzare un pubblico più ampio.
Con una carriera che affonda le radici nella ribellione punk e un messaggio che non teme di sfidare il conformismo, Uniplux e i suoi compagni d’arte lanciano un appello chiaro: la musica può e deve essere uno strumento di lotta. Per chi vuole sostenere o partecipare, Fabio Nardelli è raggiungibile via email (nardellif@libero.it) e sui suoi canali social ufficiali. La loro voce, potente e senza filtri, è pronta a farsi sentire.
Per approfondimenti e interviste:
- Email: nardellif@libero.it
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- Instagram: @effeuniplux_official
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