Venezia73. Recensione di “Nocturnal animals”, ottima opera seconda di Tom Ford

Oggi alla 73a Mostra del Cinema di Venezia è stato proiettato l’atteso Nocturnal animals di Tom Ford, in concorso per il Leone d’Oro e tratto dal romanzo del 1993 Tony and Susan, scritto da Austin Wright.

Tony (Jake Gyllenhaal)
Tony (Jake Gyllenhaal)

Susan (Amy Adams) è una gallerista d’arte moderna con un matrimonio in crisi, visto che il suo affascinante compagno (Armie Hammer) non ha mai attenzioni per lei ed è spesso fuori per lavoro (e non solo). Un giorno riceve un misterioso pacchetto che contiene la bozza di un libro, scritto dal suo ex marito Tony (Jake Gyllenhaal) che non vede e non sente da quasi 20 anni, dopo averlo lasciato in malo modo, proprio perché non credeva nelle sue doti autoriali. Si tratta di un romanzo intitolato Nocturnal animals, con la dedica “A Susan“, che lei inizia letteralmente a divorare, pagina dopo pagina, conquistata dalla storia che vede protagonista proprio un Tony in viaggio in auto per una breve vacanza con moglie e figlia adolescente. Arrivata però nel deserto texano la famigliola viene speronata da un trio di bifolchi capeggiati da Ray (Aaron Taylor-Johnson), che li costringe a fermarsi per poi rapire le due donne. Inizia quindi l’alternanza delle tre storie: quella attuale di Susan, man mano che nel corso dei giorni si immerge sempre più nella lettura del romanzo; quella di Tony e dell’indagine che segue al rapimento, condotta dal tenente Roberto Andes (Michael Shannon); infine quella passata di Susan e dell’ex marito Tony quando erano insieme vent’anni prima. Tutto si intreccerà ripetutamente fino alla non scontata conclusione della vicenda.

Tony (Jake Gyllenhaal) e Roberto Andes (Michael Shannon)
Tony (Jake Gyllenhaal) e Roberto Andes (Michael Shannon)

A distanza di 8 anni dall’ottimo A single man, che proprio qui a Venezia fruttò la Coppa Volpi all’interprete Colin Firth, Tom Ford presenta la sua opera seconda. Già dai titoli di testa si resta esterrefatti, con una carrellata trash di donne XXXL che ballano nude (come nelle sigle di 007, ma non stilizzate!), che farebbero la gioia del pittore Fernando Botero. Da lì assistiamo ad una tensione crescente man mano che la lettura del romanzo prosegue, sapientemente miscelata da Ford che non risparmia una regia attenta a qualsiasi dettaglio in ogni frangente delle tre storie, con inquadrature stilisticamente ineccepibili ed eleganti, come ci si aspetta da uno come lui. E nonostante in alcuni momenti la storia risulti un po’ prevedibile, il film mantiene alta la tensione fino alla fine, senza punti morti. Lo aiuta in questo l’ottima performance di tutto il cast, con la sempre bravissima Amy Adams che offre un’interpretazione totalmente in sottrazione, misurata e in grado di trasmettere tutto il suo disagio interiore quasi senza bisogno di esternarlo, mentre si trascina nel corso dei giorni. Grande Jake Gyllenhaal nel doppio ruolo dei due Tony, quello reale e quello del libro, perennemente insicuro e anche malconcio per il pestaggio subito la sera del rapimento. E poi c’è un meraviglioso Michael Shannon, assolutamente da Oscar: il suo tenente pragmatico e flemmatico, solo apparentemente superficiale ma in realtà meticoloso e concreto, malato di cancro ma ugualmente ironico e disponibile, è uno di quei personaggi che restano impressi, e speriamo ottenga la sua seconda nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista, la merita tutta. Ma in generale tutto il cast, compresi i bifolchi di Aaron Taylor-Johnson (il Quicksilver degli Avengers) offre una prova notevole.

Susan (Amy Adams)

Tom Ford è un regista che fa discutere e non a tutti piace, ed è vero che non ami particolarmente le donne (visto cosa gli accade nei suoi film), ma ci regala una pellicola sulle scelte della vita e sulle conseguenze che esse poi generano, che merita la visione. Il mio personale auspicio è che non attenda altri 8 anni per regalarci il suo terzo film, e dal 17 novembre questo Nocturnal animals arriverà anche nelle sale italiane. Segnatelo sull’agenda e non perdetelo.

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Ivan Zingariello