Vera è il lungometraggio diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel, giustamente aggiudicatosi il Premio Orizzonti per la miglore regia alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2022.
Il titolo racchiude sia il nome di battesimo della protagonista, Vera Gemma, sia il significato morale di verità, estrinsecata senza paura di mostrarsi al pubblico nella sua onestà attraverso una chiave biografica di finzione.
Fulcro principale del film è la ricerca di se stessi, con l’importanza di rimanere autentici in qualsiasi situazione, espressa dall’eccellente recitazione della Gemma, anch’ella premiata a Venezia nella sezione Orizzonti.
La narrazione cinematografica del lungometraggio è un invito a riflettere sulla vita di tutti i giorni, sulle ipocrisie, le falsità e la paura di non essere mai all’altezza. Un percorso introspettivo vissuto da Vera all’ombra della celebre figura paterna: il popolare attore Giuliano Gemma.
La “gestazione emotiva” della protagonista è racchiusa in tutte le esperienze di vita che, con umiltà, affronta sempre a testa alta. Dai quartieri alti di Roma, Vera si ritrova a confrontarsi con la vita periferica curda dalla capitale, subendo inganni e cattiverie. La sua innata forza di volontà si consoliderà nello sviluppare un senso di maternità dal giorno in cui un incidente in auto provocato dal suo autista provoca la ferita al braccio di un bambino.
Sfuggendo dalla quotidianità, la Gemma prende a cuore la salute del piccolo con un sofferto percorso, fino a ritrovare l’armonia del sé nel far del bene al prossimo. Tra personaggi estremamente reali, dopo un’esistenza passata a subire canoni da lei mai richiesti, ma sempre freddamente imposti.
La sensibilità della regia lascia empatizzare spontaneamente con la veridicità e le angosce di Vera Gemma, facendo accrescere la commozione nello spettatore man mano che la vicenda avanza.
Nel cast di Vera è presente anche Asia Argento, la quale, oltretutto, racconta in prima persona la sua esperienza relativa all’essere figlia di un regista noto (il Dario autore di Profondo rosso, ovviamente).
Lea Borniotto
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