Via della Transumanza Anzio-Jenne: incontro tra i 14 Comuni

Via della Transumanza

Il cammino arriva a Jenne, paese natale di Papa Alessandro IV, nel cuore del Parco Regionale Naturale dei Monti Simbruini, un’oasi nel verde.

Si è tenuto ad Anzio, a Villa Sarsina, l’incontro tra i comuni di Anzio, Jenne, Nettuno, Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Serrone, Artena, Colleferro, Paliano,Piglio, Trevi nel Lazio, Arcinazzo Romano, per presentare un progetto creato e proposto dalla Proloco città di Anzio e dall’associazione “La Voce di Falasche” Onlus sulla realizzazione di un percorso turistico che si chiamerà “ via della Transumanza Anzio-Jenne”.

Firmato il protocollo d’intesa con i 14 Comuni attraversati dal cammino della transumanza. È questo l’ultimo atto richiesto per procedere all’accettazione delle proposte di Cammini da inserire nel R.C.L. (Registro dei Cammini Laziali). La fattiva collaborazione dei Comuni e delle associazioni ha fatto  in modo che venisse posto in essere un altro tassello importante per la valorizzazione del territorio.

Le amministrazioni sopra elencate hanno aderito subito a questa meravigliosa idea che andrebbe a creare un turismo alternativo. L’obiettivo del comune di Anzio e di tutti gli altri è quello di far riconoscere la via della Transumanza tra Anzio e Jenne, nei Cammini Italiani col fine appunto di favorire turisticamente e con benefici commerciali magari nei periodi che ci vedono più in crisi i 14 comuni attraversati, da questo cammino, creatosi più di 100 anni fa in modo naturale dal passaggio delle greggi.

L’assessore alle attività produttive e turistiche del Comune di Anzio Valentina Salsedo, l’assessore alle politiche culturali Laura Nolfi e il consigliere comunale Walter Di Carlo insieme al Sindaco di Jenne Giorgio Pacchiarotti, come comuni Capofila hanno inaugurato a livello simbolico questo cammino con il taglio del nastro.

Tra i prodotti tipici protagonisti dell’evento sono stati gli N’Dremmappi, una pasta tipica fatta con farina integrale e condita con sugo di alici. Le alici sotto sale che gli antichi pastori portavano dal mare in montagna hanno creato questo connubio tra grano di montagna e alici dando così origine a questo piatto tipico.