Doppia premiazione per Jessica Giaconi, direttrice della fotografia, che in occasione della XII edizione del “Premio Vincenzo Crocitti International”, ha ricevuto due riconoscimenti di cui uno dedicato alla memoria del direttore della fotografia Adolfo Bartoli, scomparso a giugno 2024. In questa intervista, oltre a raccontarci l’emozioni provate in occasione della premiazione, ci ha illustrato quanto e come sia importante il ruolo del direttore della fotografia all’interno di un progetto cinematografico/televisivo.
INTERVISTA A JESSICA GIACONI
Cara Jessica, benvenuta su “Mondospettacolo”. Intanto, complimenti per i premi perché oltre al “Premio Vincenzo Crocitti International” della XII edizione, sei la prima ad aver ricevuto lo “Speciale Vince Award Adolfo Bartoli”. Che emozione aver ricevuto due premi? Te lo aspettavi?
Sono abituata ad essere apprezzata solo da chi mi conosce bene e lavora con me, ma un premio così importante, che celebra il mio impegno, da parte di un’organizzazione così prestigiosa è stato per me un piccolo traguardo, il riconoscimento più ampio del mio percorso finora e della passione che metto nel mio lavoro. Essere valorizzata per la mia attività, per meriti professionali, è stata una tale gioia che ho voluto condividere il palco con i miei colleghi AIC (Autori Italiani Cinematografia) presenti alla serata, che mi hanno sostenuta con stima e affetto. E’ stato inoltre emozionante e commovente ricevere il premio dedicato ad Adolfo, che solo fino a qualche mese fa incontravo in Associazione durante le riunioni o agli eventi organizzati. Più che il premio alla sua memoria avrei preferito riceverlo direttamente dalle sue mani.
Sei una direttrice della fotografia. Puoi dirci, esattamente, qual è il tuo ruolo all’interno di un progetto televisivo/cinematografico? Ti chiedo questo, per comprendere ancora meglio, l’importanza del tuo ruolo.
Il cinema, così come la televisione, è un linguaggio e il direttore della fotografia si occupa di tradurre in immagini una storia, lavora a stretto contatto con il regista cercando di esaudire le sue ispirazioni, a volte proponendo idee, confrontandosi, discutendone insieme, altre volte eseguendo alla lettera ciò che gli viene richiesto. E’ un lavoro in bilico tra arte e tecnica: l’arte di fotografare situazioni e ambientazioni attraverso la suggestione di un’atmosfera tramite la luce e le inquadrature, mettendosi totalmente a servizio della narrazione, ma allo stesso tempo gestendo sempre l’aspetto tecnico di tutte le attrezzature che vengono utilizzate e che richiedono competenza, studio e aggiornamento costante.
Due parole per ricordare Vincenzo Crocitti e per ringraziare Francesco Fiumarella, autore e direttore del premio e tutto il comitato organizzatore.
Non ho avuto il piacere di conoscere personalmente Vincenzo, che a parte un grande attore ha il merito di essere stata una persona di grandi valori umani. Nel nostro mestiere, oltre alla professionalità è molto importante l’armonia che si crea sul set per il raggiungimento di obiettivi comuni. Di Francesco Fiumarella posso dire che provo ammirazione per ciò che fa, ma soprattutto per come lo fa, crede nei sani principi ed ha un approccio alla vita autentico e ottimista, che condivido pienamente. Ha speso bellissime parole nei miei confronti, dense di significati importanti, e questa sua filosofia che inneggia alla meritocrazia rende questo premio ancora più bello. Ho fatto personalmente i miei complimenti anche a tutta l’organizzazione che è stata attenta e scrupolosa sotto ogni aspetto.
Lascia un commento