Andrew Garfield, cui il ruolo di Spider-man ha dato la notorietà, torna alle origini, nuovamente protagonista di un film diretto da John Crowley, con cui esordì nel 2007 tramite Boy A, ottenendo il BAFTA Tv Award come miglior attore.

In We live in time – Tutto il tempo che abbiamo interpreta Tobias Durand, che, fresco di divorzio, incontra la chef fusion bavarese (ed ex pattinatrice artistica) Almut Brühl (Florence Pugh).

Una storia d’amore che cambierà entrambi, finché non si affaccerà nelle loro vite lo spettro del cancro: un carcinoma alle ovaie per cui viene consigliata ad Almut una isterectomia totale. Che fare? Scegliere l’opzione più invasiva, rinunciando ad una possibile maternità, almeno in senso classico, oppure decidere per una soluzione  che preservi questa possibilità, con un rischio più alto di recidiva? Con il male in remissione e una sola ovaia, Almut riesce infine – se pur con difficoltà – a rimanere incinta di una bella bambina. Ma tre anni dopo, il male si ripresenta, più forte e cattivo di prima. Stavolta, le dimensioni non permettono la sua rimozione e un primo ciclo di chemioterapia per ridurle non ha effetto. Almut dovrà scegliere allora tra quantità e qualità di vita.

E Florence Pugh dà al personaggio la forza di una donna libera, indipendente, che sceglie di essere se stessa prima ancora che moglie e madre, riuscendo a conciliare l’inconciliabile: compagna amata, brava mamma, ottima chef, tanto da essere invitata a rappresentare il Regno Unito al Bocuse d’Or, le Olimpiadi della Cucina. Ma quando la scelta sarà tra tentare una cura disperata, trascorrendo i suoi potenziali ultimi mesi nel dolore, oppure decidere di viverli “in modo fantastico”, realizzando il suo sogno di essere ricordata come chef e non solo come moglie e madre, Almut sceglierà di essere Donna, partecipando alle finali del Bocuse d’Or in Italia per mostrare alla figlia che si può essere una buona mamma senza rinunciare a se stesse.

We live in time – Tutto il tempo che abbiamo ha una narrazione ad incastri, dove presente e passato si intrecciano continuamente, rendendo la visione meno lineare ma piuttosto espressionista, mostrando i moti dell’anima, i sentimenti dei protagonisti, direttamente nella realtà cinematografica, con pennellate multicolore di amore, rabbia, dolore, felicità, risate a dipingere il quadro della vita. Tobias e Almut sono personaggi attuali, moderni, in cui si rispecchia il nuovo Regno Unito, dalla cucina fusion bavarese di Almut al personaggio non binario di chef Jade, interpretato dall’attore non binario Lee Braithwaite. Ecco, la caratteristica principale del film diretto da Crowley è proprio il suo essere specchio della contemporaneità nei confronti dell’amore e della vita. La scelta di Almut è una scelta d’amore a tutto tondo: per Tobias, per la figlia, per se stessa, ed è finanche un inno alla vita, a viverla fino all’ultimo respiro.


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