Women in Creative Industries: la recensione del libro

Women in Creative Industries è un libro di Alessandra Micalizzi che propone una lettura del gender gap nel settore dell’industria musicale. Con una prefazione di Chiara Volpato e una postfazione di Sylvia Catasta, il libro è edito da Franco Angeli.

Chiara Volpato è stata professore ordinario di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca; Sylvia Catasta è musicista, arrangiatrice e direttrice d’orchestra che al Festival di Sanremo 2020 ha diretto Elodie, riscuotendo ampia notorietà anche presso il grande pubblico. Il volume è in vendita da Febbraio 2022. Alessandra Micalizzi è docente e ricercatrice presso il SAE Institute di Milano, dove insegna Sociologia dei nuovi media, Psicologia del game e Fondamenti di marketing per l’industria culturale.

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A partire dai dati di una ricerca nel 2021 su oltre quaranta donne e uomini operanti nell’industria musicale italiana, vengono palesate e discusse le principali “distorsioni”. Di fatto nell’industria musicale italiana le donne ad oggi sono solo il 27% tra gli artisti, il 12,5% tra i compositori e il 2,6% nella produzione. Come viene vissuta la disparità? Come si può superare? A che punto siamo nel processo d cambiamento di questo trend? Il testo della Micalizzi cerca di dare risposte né facili, né scontate.

Togliendo Prefazione e Postfazione, Women in Creative Industries è diviso in sei capitoli che procedono ordinatamente partendo da una retrospettiva, dal perché dell’esigenza di un libro del genere (e SUL genere), passando per una riflessione sugli spetti simbolici che caratterizzano una cultura “di genere”, arrivando poi a fotografare la situazione attuale (proponendo una funzionale comparazione tra punto di vista maschile e femminile) fino a concludere con un “nuovo inizio”.

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Come evidenzia Chiara Volpato proprio nella Prefazione, dopo ben settant’anni dal Secondo Sesso di Simone de Beauvoir, forse il saggio che ha realmente “risvegliato” le donne europee, le asimmetrie di genere sono ancora eccessivamente marcate e far carriera nell’industria musicale per una donna è ancora oggi una sfida impegnativa… troppo impegnativa, soprattutto in un mondo che lotta almeno in superficie per la parità totale e l’inclusività.

Ecco, forse il problema è proprio questo: la superfici…alità. Finchè l’impegno sarà soltanto un’increspatura dell’acqua e il sasso cadrà inesorabilmente sul fondo dello stagno le piccole onde generate non riusciranno mi a raggiungere la riva. Women in Creative Industries è un’opera che ci raccomandiamo possa smuovere le acque.

 

Dario Bettati