I registi Adil & Bilall cattivi ragazzi per sempre

Il duo belga, formato dai registi Adil & Bilall, tornano insieme dietro la macchina da presa , e dopo aver diretto Bad Boys – For Life del 2020 , eccoli con il nuovo capitolo della saga, dal titolo Ride or Die. Will Smith ancora una volta presta il volto al detective Mike Lowrey , che in questo film dopo aver sposato la sua fisioterapista Christine , portata sulla scena da Melanie Liburd, deve insieme al suo partner di sempre Marcus Burnett ovvero Martin Lawrence, approfondire un’indagine interna al dipartimento di polizia di Miami.
Il loro intento è smontare la tesi che vuole che il defunto capitano Conrad Howard, alias Joe Pantoliano era legato ai cartelli della droga.
La ricerca della verità li conduce direttamente al figlio di Mike , Armando Aretas che è in carcere proprio per l’omicidio del capitano Howard , e interpretato da Jacob Scipio.
Il film è strettamente legato agli avvenimenti del precedente capitolo e il duo registico ben padroneggia la materia, insieme allo sceneggiatore Chris Bremmer, che torna con loro a bordo della saga. Interessante l’inizio quasi simmetrico con Bad Boys – For Life, anche se qualche inquadratura forzatamente innovativa disturba, come quella che incornicia il volto di Marcus Burnett , ripreso con una camera dall’interno del quadrante di un orologio. Continuando con le note negative, anche la sequenza onirica che vede protagonisti Burnett e il capitano Howard, stona con il resto della pellicola che in seguito si stabilizza su scene più ad alto tasso di adrenalina, in sintonia con la “mission” della pellicola.
Il personaggio che desta maggior interesse è sicuramente Armando Aretas , la cui conoscenza si era già fatta nell’episodio precedente , il figlio di Lawrey qui mostra ancor più sfaccettature del suo carattere ed è ben valorizzato dall’interpretazione di Jacob Scipio.
Bad Boys – Ride or Die però è in definitiva in tono minore, anche perché il villain impersonato da Eric Dane, nelle vesti di James McGrath ha poco spessore e non coinvolge. Il suo personaggio che dovrebbe attirare su di sé il fascino dell’odio per omicidi efferati, risulta assai debole. Fiacca stavolta appare anche la coppia Lawrey/Burnett, anche se tra una battuta e l’altra i nostri cercano di alternare come al solito ironia e azione, non riescono però a dare nuova verve ad una saga che riusciva ben a dosare entrambi gli ingredienti, ma alla lunga suona stantia , come anche il ritornello degli inner circle.
La pellicola sommando pregi e difetti intrattiene, anche se con riserva.

Fabrizio Battisti


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