Nel mondo dello spettacolo, dove i sogni (e gli incubi) sono all’ordine del giorno, Sylvie Lubamba, la showgirl che ha fatto parlare di sé per le sue avventure televisive e non solo, ci regala un aneddoto che mescola ironia, introspezione e un pizzico di gossip.
Ho chiesto a Sylvie di raccontarmi il suo “ultimo incubo”. Ma attenzione: non parliamo di mostri sotto il letto o di cadute nel vuoto. No, Sylvie ha deciso di virare sul comico, trasformando un tema potenzialmente serio in una riflessione spiritosa che ruota attorno a una figura controversa: il Generale Roberto Vannacci.
“Eh sì, il mio incubo ricorrente non è roba da film horror”, confida Sylvie con quel suo sorriso malizioso che l’ha resa famosa nei salotti tv. “Da un anno e mezzo, da quando frequento il Generale Vannacci, mi chiedo ossessivamente: per lui rappresento una pestilenza o una manna dal cielo? È questo il mio tormento notturno – o meglio, diurno, visto che non ricordo un sogno da secoli!”. Aperta e chiusa parentesi: Sylvie ammette candidamente di non essere una grande sognatrice. “Dicono che tutti sogniamo ogni notte, ma io? Zero ricordi. Forse il mio subconscio è in vacanza permanente”.

Ma andiamo al sodo. Chi è Sylvie Lubamba per il Generale Vannacci? Per chi non lo sapesse, Vannacci è il militare italiano che ha scalato le cronache con il suo libro *Il mondo al contrario*, un testo che ha diviso l’opinione pubblica tra applausi e polemiche. Oggi è europarlamentare italiano in quota Lega nonché vicesegretario del partito. E Sylvie? conduttrice tv-speaker radiofonica attualmente inviata speciale a STRISCIA LA NOTIZIA.
Ha affiancato Piero Chiambretti per cinque meravigliose ed indimenticabili edizioni, in qualità di spalla-anchorwoman, con curve da capogiro e una vita privata che non passa inosservata. La loro frequentazione, iniziata circa un anno e mezzo fa, ha già fatto alzare più di un sopracciglio: lei, icona dello showbiz con un tocco di esotismo (nata a Firenze da genitori congolesi) e lui, il generale dal piglio deciso e dalle idee forti. Un mix esplosivo, no?
In chiave spiritosa, come voleva Sylvie, immaginiamo la scena: notti insonni in cui la showgirl si rigira nel letto, chiedendosi se il suo fascino sia una “benedizione” per il Generale – magari addolcendo le sue giornate con risate e leggerezza – o una “piaga egiziana”, complicandogli la vita con flash dei paparazzi e gossip da prima pagina. “È un incubo o un sogno?”, si domanda lei. “Per me è un po’ entrambi. Da una parte, mi fa ridere pensare a quanto siamo diversi: io con i tacchi alti e i riflettori, lui con la divisa e le strategie militari. Dall’altra, è un dubbio che mi perseguita: gli porto fortuna o sfortuna?”.

Sylvie non nasconde il lato umoristico della faccenda. “Immaginatevi: io che entro in casa sua con un abito scintillante e lui che mi guarda come se fossi un’arma non convenzionale! Ma alla fine, chi lo sa? Forse sono la sua manna, perché in un mondo al contrario – come dice il suo libro – una come me è proprio quello che ci vuole per ribaltare tutto con un sorriso”. E qui entra il colpo di scena: nonostante l’”incubo”, la frequentazione continua, segno che forse la bilancia pende più verso la manna che la pestilenza.
In fondo, questo “tormento” di Sylvie è un invito a tutti noi: in amore (o in frequentazioni celebri), chi non si è mai chiesto se sia una benedizione o un flagello per l’altro? Lei lo fa con autoironia, trasformando un potenziale dramma in una commedia leggera. E chissà, magari il Generale Vannacci, leggendo queste righe, riderà di gusto e risolverà l’enigma una volta per tutte.
Restate sintonizzati su Mondospettacolo per aggiornamenti: l’incubo di Sylvie potrebbe evolversi in un lieto fine da favola… o in un sequel da brividi! Che ne pensate, lettori? Manna o pestilenza? Commentate qui sotto.


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