La profezia del male: non leggete quei tarocchi

La profezia del male apre ponendo immediatamente in scena un gruppo di amici che ha preso in affitto una casa tra i boschi (ma dai?). Finito l’alcool ne cercano altro all’interno dell’abitazione e decidono di entrare nell’unica porta chiusa con lucchetto, con tanto di scritta che vieta l’ingresso.

Una volta entrati si imbattono in una serie di oggetti esoterici. Tra essi una vecchia scatola di legno al cui interno vi sono delle inquietanti carte di tarocchi dipinte a mano.

Contravvenendo alla regola fondamentale dei tarocchi che impone di non utilizzare le carte altrui, i ragazzi le leggono. E questo scatena una terribile maledizione che vede le distorte manifestazioni delle carte stesse dare la caccia senza pietà ai nostri protagonisti. Ma, diretto a quattro mani da Anna Halberg e Spenser Cohen, La profezia del male non tarda a rivelarsi un horror scialbo che non ha nulla da dire, costruito su una carrellata di cliché tipici del genere, jump scare a go go (che al cinema grazie al giusto impianto audio riescono pure a funzionare) e sceneggiatura stupida con personaggi stupidi (tra i cui volti possiamo riconoscere quello del Jacob Batalon che ha interpretato Ned negli ultimi tre Spider-man).

Personaggi che dicono e fanno cose stupide spingendoti inevitabilmente a tifare per i mostri che non vedono l’ora di cancellarli dalla faccia della Terra. Mostri apparentemente potentissimi e implacabili che, però, dinanzi a certi personaggi diventano inoffensivi. Per non parlare di un finale senza senso che toglie ogni credibilità al tutto, sebbene regia e fotografia svolgano il loro dovere senza particolari guizzi. Forse l’unico aspetto che merita realmente in questo La profezia del male è l’estetica delle creature, piuttosto interessante come anche alcune morti ben congegnate. A parte questo, però, ribadiamo che ci troviamo dinanzi ad un film che si può tranquillamente evitare.

 

 

Massimo Triggiani