Cannibali Commestibili: la band ci racconta l’album Dio sta invecchiando male

“Dio sta invecchiando male” è il secondo album del trio alternative rock dei Cannibali Commestibili, anticipato in radio dall’omonimo singolo. Nella loro foresta, lontani dalle questioni di tutti i giorni e dai cigni neri, dai problemi reali e da quelli inventati, dalle discoteche e dalle bombe, cominciamo a creare una visione distaccata, realista e impudente. È così che nasce questo disco, da prove con jam infinite e suoni modellati da pedalini per nerd, con il solo scopo di trascorrere al meglio il tempo insieme e suonare, in questi tempi nei quali sembra davvero lusso poterlo fare. Il mondo fuori sta cambiando e le notizie che emergono dai telegiornali e dai social media non fanno che ispirare testi con una visione granguignolesca! Ed è proprio per questo che “Dio sta invecchiando male” è un disco incazzato, pessimista e cinico, spontaneo e diretto. Non lascia spazio all’immaginazione e nemmeno indifferenti.

Cos’è per voi la musica? Quanto conta la passione e lo studio per avviare una carriera musicale?

La musica è sicuramente il modo che abbiamo trovato per esprimerci, per dire la nostra in modo diretto e spontaneo. Lo studio è molto importante, da una base solida iniziale e fornisce regole e strumenti che molto spesso aiutano a trovare la migliore soluzione sia live che in studio. Oltre a questo però, è fondamentale lasciarsi influenzare, da chi ci circonda, da chi suona con noi e dall’ambiente circostante.
E’ poi fondamentale la passione, che ci porta a vivere la musica come qualcosa di viscerale e che ci spinge ad andare ai live, ad ascoltare le altre band e artisti, perché alla fine si porta sempre a casa qualcosa, che finisce nel nostro bagaglio di esperienze personali e musicali. 

Parlateci del vostro nuovo album “Dio sta invecchiando male”. C’è un messaggio, un filo conduttore che lega i brani che ne fanno parte?
Nell’album troverete la nostra visione del mondo senza troppi giri di parole, la nostra lettura cinica e distaccata dell’attualità, e allo stesso tempo un po’ grottesca, tipica del nostro modo di scrivere.
Per trovare l’ispirazione abbiamo semplicemente alzato lo sguardo e vedendo quello che stava succedendo intorno a noi, abbiamo capito che forse il mondo (e quindi dio) non sta invecchiando proprio cosi bene. Le tracce che compongono questo disco sono quindi la nostra analisi delle diverse sfaccettature dell’attualità, tra fake news e rifiuti, bombe e riders, dj e cimici.

Quanto delle vostre vite personali si riflette nelle vostre canzoni? Esplorate aspetti autobiografici nei vostri testi?
I nostri testi non sono autobiografici in senso stretto, ma parlano della nostra società e quindi anche di noi stessi, delle nostre incoerenze e dei nostri errori. Sicuramente le nostre vite personali si riflettono nelle canzoni, infatti è proprio vivendo queste assurdità e follie del nostro mondo, riusciamo poi a scriverle all’interno delle nostre canzoni. 

Considerando l’importanza dei social media, in che modo pensate che possano essere utili per un artista nel contesto odierno?
L’unico modo per continuare a comunicare i nostri pensieri e le nostre canzoni quando siamo lontani dai palchi e non suoniamo dal vivo, sono i social.
Siamo pertanto convinti sia necessario essere presenti, anche se lo sappiamo, non è per niente facile continuare ad essere interessanti!

Per chi vuole seguirci online, potreste condividere i vostri contatti?

Il nostro social più aggiornato è instagram  (https://www.instagram.com/cannibalicommestibili/) ma ci piacerebbe trovaste il tempo anche per un salto sul nostro canale Youtube (https://www.youtube.com/@cannibalicommestibili782) 

Guardando al futuro, quali sono i vostri piani e progetti discografici successivi?

In primis sicuramente portare dal vivo questo disco, abbiamo già fissato alcune date per il prossimo anno e speriamo se ne aggiungano molte altre. E’ proprio il live la nostra dimensione preferita, nella quale riusciamo ad esprimerci al 100% e a comunicare il vero messaggio delle nostre canzoni.