Extramondi: videoincontro con Sergio Stivaletti, Fabio Frizzi e Antonio Tentori per Il Giro dell’Horror 3

Dibattito non poco interessante quello tenutosi al termine della seconda giornata della terza edizione della rassegna cinematografica Extramondi: nuovi territori del cinema fantastico italiano, curata da Matteo Scarfò, Giuliano Giacomelli e Catia Demonte in collaborazione con Revok Film e con il patrocinio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Regione Lazio.

Venerdì 3 Maggio 2024, infatti, presso la sala cinematografica del Teatro Flavio di Roma il pubblico ha avuto modo di ascoltare le parole di tre di coloro che lavorarono al grande cinema di genere che ha consentito al nostro paese di farsi amare all’estero da autori quali Quentin Tarantino, Eli Roth e Martin Scorsese.

L’occasione si è presentata grazie alla proiezione del terzo episodio de Il Giro dell’Horror 3, la serie di documentari ideata da Luca Ruocco e diretta da Paolo Gaudio dedicata, appunto, ai nomi del cinema horror tricolore.

Nel caso di questo terzo tassello Ruocco incontra nientemeno che Lamberto Bava, figlio del grande Mario e autore di classici e cult nostrani quali MacabroLa casa con la scala nel buio e, soprattutto, il dittico Dèmoni.

Il tutto, tra umorismo e interessati aneddoti relativi, appunto, alla carriera del cineasta, che non manca neppure di parlare del fantasy portato da lui stesso con successo sul piccolo schermo grazie alla serie Fantaghirò.

E il bello è venuto al termine: quando, insieme a Ruocco e Gaudio, sono saliti sul palco il mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti, il musicista Fabio Frizzi, il cui curriculum horror è particolarmente legato a Lucio Fulci, e lo sceneggiatore Antonio Tentori, il quale ha scritto non solo per il regista di Non si sevizia un paperino e Zombi 2, ma anche per Joe D’Amato e Dario Argento.

Una conversazione che, proprio mentre in tv veniva trasmessa la premiazione dei David di Donatello, ha consentito ai presenti di apprendere curiosità e modus operandi di quella che fu la vera Settima arte dei produttori, quando s’investiva il proprio denaro rischiando e non venivano imposte le fastidiosissime invadenti regole del politicamente corretto.

Una conversazione che potete guardare nel video riportato di seguito.