In blu-ray la horror love story Nati morti di Alex Visani

Se escludiamo il pandemico Flesh contagium di Lorenzo Lepori, di cui è stato produttore esecutivo e direttore della fotografia, avevamo lasciato il cineasta indipendente umbro Alex Visani al gore underground Stomach, del 2019, due anni dopo il quale torna dietro la macchina presa per sfornare Nati morti.

Il Nati morti che, proprio come i due citati titoli, viene reso disponibile su supporto blu-ray da Digitmovies, trascinandoci in una storia d’orrore dalla soffocante atmosfera.

Una disperata lotta per la sopravvivenza di cui è protagonista la Luna interpretata con notevole professionalità da Ingrid Monacelli, giovane imbalsamatrice caratterizzata da una passione innata nei confronti di tutto ciò che riguarda la morte.

Giovane imbalsamatrice attorno alla cui esistenza si stringe una spirale di morboso amore e violenza dopo che, durante un’escursione in una zona boschiva, rinviene il corpo di una donna esanime e quello di un uomo ancora flebilmente in vita.

Quest’ultimo, Tony, possiede proprio i connotati del sopra menzionato Lepori, risucchiato in una vicenda che guarda chiaramente al cult exploitation Buio omega di Joe D’Amato alias Aristide Massaccesi, ma che non può fare a meno di richiamare alla memoria Saw – L’enigmista di James Wan nel porre in un’unica location al chiuso due personaggi e un cadavere (la donna, ovvero Ester Andriani).

Man mano che, nel tentativo di penetrare i lati oscuri dell’essere umano esasperandone i difetti, si sguazza in mezzo a squartamenti, acido cloridrico pronto per l’uso, lingue e orecchie mozzate.

Senza risparmiare neppure perversioni sessuali con frattaglie, perché ciò che permea Nati morti è il concetto della perdita, della morte, dell’abbandono.

Con la risultante di quella che, accompagnata dalle musiche dagli echi gobliniani a cura di Daniele Marinelli e Luca Burocchi e ricordante, in un certo senso, il respiro di alcune storie contenute nel mitico fumetto Splatter, possiamo considerare l’opera maggiormente matura – soprattutto dal punto di vista tecnico – di colui che debuttò a fine anni Novanta con gli amatoriali Blade killer – L’inferno di Nicholas e Zombi new millennium.

Opera il cui disco in alta definizione è corredato nella sezione extra di trailer, due gallerie fotografiche, quattordici minuti di interviste a regista e protagonisti e cinque minuti di video sull’arte della tassidermia.

 

 

Francesco Lomuscio