In dvd La lettera scarlatta e Così lontano, così vicino! di Wim Wenders

Si arricchisce l’appuntamento in home video di CG Entertainment (www.cgtv.it) con il cinema di Wim Wenders, in quanto la label provvede a rendere disponibili su supporto dvd altri due titoli del maestro della Settima arte tedesco: La lettera scarlatta e Così lontano, così vicino!.

Il primo tratto nel 1972 dal noto romanzo di Nathaniel Hawthorne che è stato poi oggetto ventitré anni più tardi anche di una trasposizione con protagonisti Demi Moore e Gary Oldman, il secondo sequel datato 1993 del classico wendersiano Il cielo sopra Berlino.

 

La lettera scarlatta (1972)

Nella Salem del 1642, in un piccolo paesino popolato da persone assuefatte dal culto della religione viene condannata al patibolo la giovane Hester Prynne (Senta Berger), rea di aver commesso adulterio nei confronti del marito, lontano da casa ormai da anni. La donna ha infatti nel frattempo dato alla luce una bambina di nome Pearl (Yella Rottlander) e, essendo ignota l’identità del padre, deve portare come punizione una scarlatta lettera A sul petto, simbolo di peccato e condanna. Identità su cui non professa parola, trattandosi del giovane reverendo Dimmesdale (Lou Castel), che si tormenta a causa dell’accaduto e su quali decisioni dovrà prendere per il bene della propria religione e di Hester in sé.

Al suo secondo lungometraggio da regista, Wenders, nonostante l’allora giovane età e la poca esperienza, dimostra di sapersi destreggiare anche in opere romanzate in sé, concretizzando questo spaccato della cultura nordamericana del Seicento con occhio tutto europeo e degno di tale approccio. Ed è vero che il titolo in questione non rientra tra i preferiti del cineasta, ma bisogna dire che il lavoro svolto nei confronti del materiale scritto da Hawthorne non merita di essere criticato, considerando che ci troviamo di fronte ad un prodotto che sì, vive del tempo che ha e che dimostra (giusto per trovare ad ogni costo una pecca), ma si lascia guardare grazie al fascino che trapela dallo scottante argomento della rivoluzionaria immagine della donna rivisto ai primi anni Settanta. Con il fondamentale supporto di una Berger in parte e di comprimari d.o.c. come il buon Castel, volto caro al cinema controcorrente di fine anni Sessanta e decennio successivo, più il contributo del fido wendersiano Rudiger Vogler e della giovanissima Rottlander, poi tornata al servizio del buon Wim nel successivo Alice nelle città.

Il film presente nel dvd è in versione originale tedesca provvista di sottotitoli italiani.

 

Così lontano, così vicino! (1993)

Caduto il muro di Berlino, l’angelo Cassiel (Otto Sander) è ancora in giro che veglia sui cittadini del posto ascoltando i loro pensieri, i desideri e le speranze, in modo da capire meglio come poter comprendere le numerose preghiere che aleggiano in ogni dove. Poi, come altri angeli in passato, riesce finalmente anch’egli a fare il grande salto e diventare umano, incontrando varie persone come il ritrovato amico Damiel (Bruno Ganz), ora sposato con la trapezista Marion (Solveig Dommartin), e individui raccomandabili quali l’angelo demone Emit Flesti (Willem Dafoe) e l’affarista Tony Baker (Horst Buchholz). Il tutto sotto l’occhio osservatore dell’angelo Raphaela (Nastassja Kinski).

Sette anni dopo il successo de Il cielo sopra Berlino Wenders torna su quegli affascinati passi dosati da una splendida fotografia – qui a cura di Jurgen Jurges – per alternare di nuovo bianco e nero e colore, inscenando un perfetto resoconto di quel che è diventata la Germania post-muro di ciò che il fatto storico ha rappresentato per la coscienza di molti. E sfrutta dunque questo spaccato per parlare ancora dei suoi angeli appartenenti ad un paradiso immaginario, privo di qualsiasi religione, ma che in modo fantasioso, grazie alla loro invisibilità, possono accostarsi a qualunque personaggio; utilizzando il suo protagonista Sander per alternare la presenza dei personaggi di Ganz, Dommartin, Dafoe, Buchholz e Kinski ad attori nella parte di se stessi. Andando da Peter Falk, proveniente proprio da Il cielo sopra Berlino, alle apparizioni del cantante Lou Reed e del politico Mikhail Gorbachev (contributo fa ben capire la potenza comunicativa di del film). Il Lou Reed incluso insieme a Johnny Cash, U2 e Nick Cave anche nella ricca colonna sonora di quella che si rivela un’ambiziosa opera arricchita dal regista con la presenza del fido Rudiger Vogler di nuovo nei panni del Philip Winter simil alter ego del regista stesso, qui affiancato per l’occasione dalla Yella Rottlander di Alice nelle città in un momento che rievoca tutta la potenza poetica dell’occhio wendersiano.

Premiato con il Gran Prix della giuria al Festival di Cannes, il film è accompagnato nella sezione extra del disco da un trailer, ventotto minuti di making of e sedici di scene tagliate visionabili anche con il commento di Wenders.

 

Mirko Lomuscio