Intervista ad Annibale con il nuovo singolo “Ti prego dai”

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

Effettivamente, non saprei dire dove sta andando la musica, o forse voglio far finta di non capirlo. La mia sta andando verso direzioni che mi fanno stare bene e che mi permettono di comunicare come voglio, senza troppe costrizioni e senza pensare a quello che va o non va nella musica.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Se penso ai big, credo che, se potessi scegliere qualcuno a cui apire un concerto in uno stadio, vorrei aprire in concerto dei Negramaro, per il legame forte che ho avuto con la loro musica da piccolo. Ho tanti ricordi che mi legano alle loro prime canzoni e alle ultime, credo che sia anche grazie a loro se oggi provo a vivere di musica.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

Scrivere tanto, continuare a produrre canzoni nuove, suonare il più possibile e pubblicare i prossimi singoli a cui ho lavorato nell’ultimo anno insieme a Luca Romeo. Ho ricominciato a studiare, ho voglia di dedicarmi ancora di più alla musica.

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Credo che rimpiangere il passato, senza comprendere il presente e le nuove vie di comunicazione sia inutile per chi cerca di fare questo lavoro. Credo che sia importante non snaturarsi e continuare a fare e a credere in quello che riteniamo giusto, ma sicuramente dobbiamo imparare anche ad accettare il nuovo e capirlo.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Ovviamente si, anche se prendo spunto da quello che ascolto, ci sono comunque tante differenze a cui cerco di lavorare o semplicemente che restano per tanti motivi. Queste differenze però mi spingono sempre a cercare di migliorarmi, a studiare e ad ascoltare sempre cose nuove.

Tanta musica sulle spalle, palchi e sudore in onore alla dea musica. Con la tua esperienza e la concezione raggiunta della tua musica, cosa consiglieresti a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico e discografico?

Oggi, consiglierei di pensare alle canzoni, di impegnarsi sempre di più nei live e nella forma che vogliono raggiungere. Pensare prima al percorso artistico e poi a quello discografico, che resta meno importante delle canzoni.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Sicuramente voglio ringraziare le persone con cui ho lavorato e con cui mi sono capito e le tante nuove persone che mi stanno ascoltando e appoggiando anche solo con una condivisione.

 

 

Tags: , ,