Maria Giglia “Fotomodella e Attrice”

Amici di Mondospettacolo, oggi intervisterò per voi: Maria Giglia “Fotomodella e Attrice”.

Ciao Maria, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, intanto ti ringrazio per aver voluto realizzare questa intervista, ne sono davvero onorata. Per il resto, che dire… sto abbastanza bene! Diciamo che sono sempre più impegnata con il mio lavoro, e questo mi rende felice e soddisfatta. Infatti, sto portando avanti con entusiasmo, diversi progetti in ambito cinematografico e teatrale, con la mia associazione culturale, che ha sede a Messina, ma accreditata a livello nazionale, di cui magari ti parlerò più avanti.

Come, quando e perché hai deciso di posare?

La fotografia mi ha sempre affascinata. Ricordo che, fin da giovanissima, sognavo guardando le bellissime immagini di celebri attrici e modelle, immortalate da maestri della fotografia come Helmut Newton, Richard Avedon, Fabrizio Ferri e tanti altri. Io stessa, iniziai a posare molto presto: volevo mettermi in gioco e devo dire che, davanti alla macchina fotografica, mi sono sentita fin da subito a mio agio, e così ho continuato. A distanza di anni, questo è diventato per me un vero è proprio lavoro, infatti ho realizzato molteplici shooting di moda per importanti agenzie di Milano e non solo.

Sei molto bella e fotogenica, cosa pensi di queste qualità?

Beh… la bellezza è un dono della natura, un regalo di cui bisogna esserne grati e prendersene cura. Credo però che la fotografia, non abbia molto a che vedere con l’estetica, infatti spesso modelle bellissime, risultano nelle immagini piatte e poco comunicative, mentre di me, i fotografi, più che la bellezza, hanno sempre apprezzato le mie capacità di posare con molta naturalezza ed espressività. Infatti, penso che la foto, possa essere paragonata a un film muto, dove fondamentale è comunicare un qualcosa, un sentimento, uno stato d’animo, una situazione drammatica o una qualsiasi altra situazione, che richiede il fotografo in quel momento, altrimenti quelle che verranno fuori, saranno delle immagini del tutto insignificanti.

Che cosa vuoi trasmettere a chi guarda le tue foto?

Sicuramente bellezza ed emozione. La fotografia, come il cinema, è avvolta da una magia, che naturalmente va interpretata, e questo la rende profondamente affascinante.

Lo shooting che ricordi con maggiore emozione?

Devo dire che ogni shooting è sempre diverso e adrenalinico. Ogni volta è come trovarsi su un set cinematografico: ad esempio, qualche anno fa, ne ho realizzato uno ambientato negli anni 30, con abiti e scenografie retrò molto particolari, insomma per me è stato come vivere in un’altra epoca, e questo mi ha anche divertita molto. Poi da diversi anni, collaboro con il fotografo siciliano Gaetano Spagnolo, insieme abbiamo realizzato shooting bellissimi, realizzati tra i suggestivi paesaggi siciliani, che spero di poter racchiudere al più presto in un libro fotografico.

Parlami delle tue esperienze di attrice?

Beh… la recitazione è la mia più grande passione! Fin da giovanissima, mi sono interessata allo spettacolo e soprattutto al cinema. Durante l’università a Messina, ho avuto modo di frequentare dei laboratori sperimentali di teatro ed ho capito che quella era la mia strada. Infatti dopo la laurea triennale in Arte, Musica e Spettacolo, mi sono trasferita a Roma, dove ho studiato recitazione cinematografica presso l’accademia Studio Emme. Sono stata protagonista di vari cortometraggi, e ho avuto dei piccoli ruoli in film nazionali tra cui “Stranizza d’Amuri” di Beppe Fiorello per Rai Cinema. Faccio parte inoltre, della compagnia di teatro-danza “Core’s Band Dance Company” a Milano, con la quale sono stata impegnata in musical fantastici. Tra i miei ultimi lavori sul grande schermo, ricordo la partecipazione al thriller poliziesco “l’ultima notte d’amore”, di Andrea Di Stefano, girato a Milano con protagonista Pier Francesco Favino.

Quali sono i tuoi punti di forza fotograficamente parlando?

Ma sicuramente, come ho già detto prima, credo che il mio punto di forza stia nell’espressività che, in fondo, nella fotografia è l’unico mezzo a disposizione per poter comunicare un determinato stato d’animo, e la difficoltà sta proprio in questo! Bisogna puntare tutto sulla capacità espressiva del proprio viso, a differenza del cinema ad esempio dove, oltre al corpo, ci si esprime e comunica a parole.

Progetti futuri?

Come dicevo all’inizio, sto portando avanti con la mia associazione, dei progetti importanti che riguardano soprattutto il cinema, in particolar modo un cortometraggio contro la violenza di genere, che verrà girato a breve a Venezia, un progetto finanziato dalla regione Veneto e al quale prenderanno parte importanti attori di fame nazionale.

Prima di chiudere manda un aiuto ai nostri lettori.

Mando un grosso saluto a tutti i tuoi lettori, sperando che questa intervista sia stata di loro gradimento, grazie ancora.

A.C.

https://www.instagram.com/mariagiglia93/