In blu-ray Nirvana, il fanta-movie di Gabriele Salvatores

Nel corso della sua quarantennale carriera iniziata nel 1983 con Sogno di una notte d’estate, il cineasta napoletano Gabriele Salvatores ha avuto in più di un caso l’occasione di distaccarsi dalle commedie interpretate dal fido Diego Abatantuono per dedicarsi ad esperimenti in fotogrammi maggiormente catalogabili nel genere in senso stretto.

Tra questi, se da un lato rientra di sicuro il dittico costituito da Il ragazzo invisibile e Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, che insieme a Lo chiamavano Jeeg robot di Gabriele Mainetti e I peggiori di Vincenzo Alfieri ha provveduto a ricordare che anche nell’Italia del terzo millennio è possibile realizzare film riguardanti i supereroi, dall’altro è impossibile non pensare a Nirvana.

Un’opera, quest’ultima, tramite cui l’autore premio Oscar di Mediterraneo ebbe modo di confrontarsi con una vicenda a tematica fantascientifica addirittura nel 1997; quando, se escludiamo il poco circolato Potenza virtuale interpretato nello stesso anno da Terence Hill e Marvelous Marvin Hagler sotto la regia di Antonio Margheriti, decisamente lontani erano i tempi di analoghi esperimenti tricolori quali il baviano Terrore nello spazio, Alien 2 sulla Terra di Ciro Ippolito e I diafanoidi vengono da Marte (riecco Margheriti).

Un’opera che guarda sia allo Strange days messo in piedi due anni prima da Kathryn Bigelow che al classico degli anni Ottanta Blade runner, firmato da Ridley Scott, immergendosi nell’universo cyberpunk per tirare in ballo un videogame la cui unica copia – a pochi giorni dall’uscita sul mercato in un immaginario mondo futuristico – viene infettata da un virus capace di far prendere coscienza al suo personaggio principale.

Personaggio che è il Solo dal volto, appunto, di Abatantuono, il quale non ha alcuna voglia di essere copiato e venduto ovunque e che, su sua esplicita richiesta, il programmatore Jimi Dini incarnato da Christopher Lambert s’impegna a cercare di cancellare in un viaggio finalizzato anche a ritrovare la propria fidanzata scomparsa.

Mentre Amanda Sandrelli, Stefania Rocca, Sergio Rubini e Claudio Bisio arricchiscono il cast di un ormai cult non privo di parentesi umoristiche (basterebbe citare la sequenza del presunto mafioso con giacca strana) e, in mezzo a dialetti sfoggiati nei dialoghi e filosofia trasudante dagli stessi, emerge il lodevole lavoro svolto su scenografie e fotografia.

Al servizio di una circa ora e cinquanta di visione tutt’altro che mirata al facile intrattenimento, ma che, con qualche effetto digitale incluso, provvede a rielaborare, come già accennato, un filone poco frequentato dalla celluloide del paese degli spaghetti per conferirgli intellettuali tocchi d’autore.

E, a ventisette anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, è CG Entertainment (www.cgtv.it) a riscoprire Nirvana in versione restaurata supporto blu-ray,  con sezione extra costituita da cinquantacinque minuti di making of e quasi quarantadue in cui Salvatores parla, ovviamente, del Nirvana, ovvero il distacco dalla realtà.

 

Francesco Lomuscio