Talk to me: l’inferno a portata di… mano

Talk to me è un lungometraggio australiano diretto dai fratelli gemelli Danny e Micheal Philippou.

Sorprendente il budget utilizzato, in quanto stiamo parlando di un’opera concepita con soli 4,5 milioni di dollari.

Potrebbe sembrare il classico film horror visto e rivisto, ma, fortunatamente, le cose non stanno così. Il titolo, che tradotto significa “Parla con me”, fa riferimento ad un gioco che due ragazzi, Hayley (Zoe Terakes) e Joss (Chris Alosio), fanno spesso a casa di un’amica. È il “brivido del momento: una mano imbalsamata capace di collegare il mondo terreno a quello degli spiriti. Cosa potrebbe andare storto? È solo una “semplice” prova di coraggio in cui si viene posseduti e, per novanta secondi (assolutamente vietato superare il limite, altrimenti accade il peggio), è possibile passeggiare liberamente all’inferno. E la giovane Mia (Sophie Wilde), che non intende tirarsi indietro, decide di provare a sua volta. Vuole essere accettata dal gruppo di amici, poiché non fanno altro che definirla strana e depressa, dopo la morte della madre Rhea (Alexandria Steffensen).

Mia vuole divertirsi, far divertire e dimostrare che non sa solo stare in disparte; allora, una volta seduta e legata, tende la mano e pronuncia la famosa frase “Parla con me”. Davanti a lei, seduti sul divano a godersi la scena, vi sono Jade (Alexandra Jensen) e il fidanzato, nonché suo ex ragazzo, Daniel (Otis Dhanji). Tutti con i telefoni cellulari in mano e tante risate. Ma i problemi iniziano a palesarsi quando Riley (Joe Bird), fratellino di Jade, dimostra di voler provare a tutti i costi… e la situazione finisce per diventare spaventosa e angosciante. Trasformando Talk to me in una corsa contro il tempo e contro le allucinazioni. Con la risultante di un film innovativo, terrificante e da vedere tutto di un fiato, in quanto non riuscirete a stare rilassarti neppure per un secondo. È davvero tutto come sembra? Oppure hanno portato l’inferno sulla Terra attraverso una “semplice” stretta di mano? Gli spaventi sono dietro l’angolo e non mancano inquietanti figure mostruose.

 

 

Virginia Lepri