The Warrior – The iron claw: la vera storia della la famiglia Von Erich

Ambientato negli Stati Uniti, The Warrior – The iron claw, diretto da Sean Durkin, racconta la vera storia della la famiglia Von Erich, che ha fatto parte del mondo del wrestling professionistico nei primi anni Ottanta.

Il “The iron claw” suggerito dal titolo fa riferimento alla presa alla testa con pressione su diversi punti del cranio che divenne proprio il marchio della famiglia.

Tutto parte dal padre Fritz Von Erich (Holt McCallany), un glaciale e muscolosissimo “padrone” di famiglia che, non riuscendo a vincere il titolo di Campione dei pesi massimi della WWE ai suoi tempi, vuole riuscirsi in tutti i modi attraverso i figli. Il successo per Fritz era tutto: un obiettivo, un fine, un’ossessione… purtroppo mancata. La famiglia Von Erich, dopo che Fritz aveva preso il cognome della madre, sembra essere soggetta a diverse tragedie, tra cui la morte del primo genito. Kevin, il secondo fratello maggiore (Zac Efron), sembra essere il predestinato a concretizzare il sogno del padre; su di lui hanno puntato, investito e sperato tutti. David (Harris Dickinson) sembra avere tutte le carte in regola e i numeri necessari per raggiungere ciò che è mancato al padre: è forte, muscoloso e non balbetta al microfono. Kerry (Jeremy Allen White), invece, si è dato all’atletica e sembra destinato a questo sport, ma tutto cambia nel momento in cui gli Stati Uniti decidono di non partecipare alle Olimpiadi di Mosca del 1980; quindi torna a casa e decide di passare del tempo in famiglia.

Il più piccolo è Mike (Stanley Simons), meno muscoli ma tanto talento musicale: è proprio questo il suo sogno e non c’entra niente il ring. Fritz ricopre un ruolo freddo, senza empatia… il suo sogno deve essere anche quello dei figli ed essi, a loro volta, si convincono che sia così. Nonostante tutto, The Warrior – The iron claw ha dell’incredibile e, se è vero che la speranza è l’ultima a morire, in questo caso è l’ultima ad abbandonare il ring. Al servizio di un dramma sportivo in cui, al di là del ring e delle ottime prestazioni stratosferiche degli attori, viene sottolineata la mancanza di una componente umana, anche repressa quando viene a galla. Del resto, l’atteggiamento da padre-padrone di Fritz, che, frustrato per il mancato titolo di quando era giovane, cerca di vincere tramite i figli, è prettamente distruttivo e nocivo.

 

 

Virginia Lepri