Io e il Secco: una storia di “ordinaria” violenza domestica

Presentato all’edizione 2023 della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nelle Città, Io e il Secco, primo lungometraggio di Gianluca Santoni, ha vinto la Menzione speciale The Hollywood Reporter Roma – Uno sguardo sul futuro per la regia, e ancora prima si era aggiudicato il Premio Miglior Soggetto al Premio Solinas del 2017.

Un film autentico, attuale, ben scritto e ben recitato che racconta la forza ed il coraggio di un bambino nel voler difendere la madre dalle continue aggressioni da parte del marito.

Denni con la “i”, come specifica sempre il giovanissimo protagonista Francesco Lombardo, alla sua prima apparizione sul grande schermo, è piccolo ma ha già chiaro cosa sia la violenza domestica, cosa voglia dire sentirsi soli, cosa significhi non avere una figura paterna di riferimento, attenta e amorevole come dovrebbe essere per ogni bambino. All’ennesima lite tra i genitori e agli ennesimi lividi sul viso della madre, Denni decide di rivolgersi ad un super killer. Ma il Secco, cugino di una sua amica, splendidamente interpretato da Andrea Lattanzi, altri non è che un giovane sbandato bisognoso di soldi che pensa bene di fingere di accettare l’incarico solo per derubare il bambino. L’incontro tra i due, tuttavia, darà ben presto vita ad un’avventura tutta particolare, a metà tra dramma e commedia, un po’ on the road e un po’ introspettiva.

Io e il Secco è una storia di amicizia e di empatia con echi di quel meraviglioso film che è Un mondo perfetto di Clint Eastwood: sprigiona tenerezza e angoscia, autenticità e squallore, coraggio e tenacia. Parte lento, nel ritmo e nei dialoghi, per poi crescere d’intensità, scrutando attentamente nei cuori dei protagonisti per svelarne la solitudine. Denni e il Secco non sono poi tanto diversi: sono due anime sole, deluse dalla vita e dalle rispettive figure paterne. Sono giovani che affrontano la vita con tanta tribolazione ma mai con rassegnazione.

E la macchina da presa si insinua nelle loro case e si sofferma sui loro volti tormentati per restituirne l’angoscia, l’incertezza, il desiderio di fuga dal dolore e dallo squallore. Prendendo spunto dai tanti fatti di cronaca, Io e il Secco racconta una storia di “ordinaria” violenza domestica, ma lo fa con delicatezza e dal punto di vista di chi osserva silenziosamente, nascosto, i soprusi che si verificano ogni giorno e che possono esplodere in qualsiasi momento. Interessante dal punto di vista stilistico e toccante da quello narrativo, Io e il Secco è un’ottima opera prima.

 

Daria Castelfranchi