Antonio Giagoni e il suo viaggio con Apatico innamorato

Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un nuovo artista, Antonio Giagoni, qui con noi per presentare il suo ultimo singolo, “Apatico innamorato”, il brano più sperimentale dell’EP “Canzoni ‘quasi’ fuori moda”, in uscita il 1° gennaio 2024.

Nel processo di creazione di “Apatico innamorato”, qual è stata la decisione più difficile che hai dovuto prendere riguardo al sound del brano?

Devo dire che in questo caso non ci sono state scelte particolarmente difficili, in generale le scelte più difficili che ho dovuto prendere a volte sono sempre state relative ai testi, ogni tanto succede di dover tagliare qualcosa o di dover aggiungere qualcosa e quando è cosí mi trovo sempre molto in difficoltà perchè è come se dovessi andare a rielaborare qualcosa che per me è già chiuso. In questo caso è rimasto tutto com’era ed al livello di sound, grazie anche alla mia squadra, ci siamo naturalmente spostati verso questo tipo di sound rimanendo subito soddisfatti del risultato.

Hai un momento specifico durante la creazione di “Apatico innamorato” che consideri particolarmente significativo?

Assolutamente si! Questo brano nasce dal vocalizzo che si impone al posto del ritornello, ricordo che avevo bisogno di scrivere, un grande bisogno e quindi presi la chitarra e cominciai a girare su questi accordi, improvvisamente mi venne questo vocalizzo e di lí mi si chiarificò tutto. Due ore dopo il pezzo era pronto.

Parlando di esplorazione emotiva, come compositore, come affronti il processo creativo quando affronti temi così profondi e personali? C’è un particolare approccio o ispirazione che guidano la tua scrittura?

Non sono un cantautore che scrive tutti i giorni, quando lo faccio e’ perchè sento più o meno che ho veramente bisogno di dire qualcosa. In quei momenti la mente mi si svuota di tutto e tutte le mie energie vanno nella scrittura e nella composizione, inizialmente, una volta finito il brano, sentivo un po’ di timore per essermi messo cosí a nudo come in questo caso, poi però mi rendevo conto che stavo meglio e che mi sentivo emotivamente soddisfatto e realizzato. La magia della scrittura e della musica, nel mio caso, sta nel fatto che mi aiuta a concentrare un ampio ventaglio di sensazioni e di emozioni in un unico punto permettendomi cosí di sintetizzarle e di coglierne l’essenzialità.

Come ti prepari emotivamente prima di salire sul palco per esibirti dal vivo? Ci sono rituali che segui per entrare nella giusta mentalità?

Mi piacerebbe avere più tempo per concentrarmi, spesso però accade che non ci siano grandi momenti di relax prima di un concerto, spostamenti, soundcheck, imprevisti, ritardi e quindi nei dieci minuti prima del concerto cerco di isolarmi ascoltandomi qualcosa in cuffia che mi dia la giusta carica.

Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine come artista? C’è qualcosa che desideri raggiungere nel corso della tua carriera?

Vorrei cercare di avere sempre qualcosa da dire e quindi da scrivere, diciamo che vorrei non far seccare mai la mia vena creativa e poi…mi piacerebbe duettare con De Gregori, Silvestri e Bennato.