Conosciamo meglio RUGGERO e il progetto ATINERES

Chi è Ruggero?

Ruggero è tutto ciò che Filippo (mio vero nome) da solo non riuscirebbe a fare. È la parte spavalda e un po’ eccentrica che sprigiona musica e progetti che altrimenti resterebbero solo nel cuore appassionato di Filippo. Devo ringraziare un mio caro amico che un giorno ha iniziato a chiamarmi così, anche se lo ha fatto per prendermi in giro.

Com’è nata l’idea di “Atineres”? Raccontaci questo percorso…

È nata da tre fattori: 1. esigenza di raccontare una storia nella maniera più completa possibile 2. passione e curiosità verso il mondo cinematografico 3. volontà di non fare qualcosa di scontato. Atineres significa “serenità” letto dal fondo, perchè per raccontare questa storia sono partito dalla fine e quindi dalle principali esperienze che nel cammino della vita finora vissuta ho scartato e tenuto. In questo 2020 ognuna delle suddette esperienze viene raccontata ogni 2 mesi non solo con dei brani inediti ma anche con dei videoclip che sono veri e propri episodi. È un viaggio interno verso la serenità, condizione verso la quale ogni essere umano desidera tendere.

 

Nel tuo curriculum non vediamo partecipazioni ai talent show: è una scelta voluta o non è semplicemente capitato?

Per ora è un mondo che non vedo adatto a me. È troppo grande la mia voglia di fare musica e spettacolo intesi non in modo pilotato o alla ricerca della lacrima che alza lo share. Purtroppo invece di questo si tratta nei talent. Inoltre ho sempre sofferto la competizione musicale: io partecipo per presentare qualcosa che artigianalmente ho creato e, al di là dei consigli costruttivi che sono sempre ben accetti per migliorare, non capisco perchè qualcuno debba decidere che la mia opera sia migliore o peggiore delle altre. Comunque non voglio essere troppo moralista e non mi voglio precludere questa esperienza, magari un domani.

Sogni di duettare con qualcuno in particolare

Mi piacerebbe duettare e basta, più che altro. Ho sempre fatto tutto da solo, anche per gelosia verso ciò che componevo. Ora però ho il desiderio di collaborare con gente che ha talento e passione. Penso che in questo momento storico gli artisti emergenti debbano fare rete tra loro. Con Atineres l’ho sperimentato nel feat. che ho fatto in “10 donne nude” con il bravissimo cantautore napoletano Luca D’Arbenzio.

Come vedi la situazione musicale in questo momento? Ti ci vedi nelle prossime settimane sopra a un palco?

La vedo male, al di là dell’emergenza sanitaria. Come sempre la musica e l’arte in genere sono lasciate per ultime nelle decisioni, e questo a mio avviso è un errore clamoroso perchè una società si basa sulla cultura e sull’arte, non solo sulla produzione. Vorrei che riprendessero velocemente i concerti e gli spettacoli, chiaramente con le misure di sicurezza necessaria. Abbiamo imparato purtroppo a spese di tanti nostri connazionali che il Covid-19 può essere pericoloso; dobbiamo imparare anche che sarebbe altrettanto pericoloso non “sfamare” le anime con la cultura. Per quanto riguarda me fortunatamente dalla fine del Lockdown ho ripreso subito la mia attività live, calcando anche un palco storico ed emozionante come quello della Bussola Versilia. Spero di continuare anche nei prossimi mesi perchè ho bisogno di guardare negli occhi le persone (in altri tempi avrei detto “abbracciare”, ma ora non si può).