Intervista alla cantautrice Carlot con il suo singolo “Com’è strana la gente”

Com’è strana la gente” è il singolo dell’eclettica cantautrice Carlot, sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Una ballad pop, elegante ed intima su cui scivola la voce dell’artista con un’interpretazione delicata e sentita. Scopriamo alcune news e curiosità in questa intervista.

Perché il titolo “Com’è strana la gente”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

Il titolo com’è strana la gente deriva da una mia grande convinzione. Siamo consapevoli di tanti meccanismi che ci governano eppure li accettiamo anche se spesso ci fanno del male. Siamo proprio strani.

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

La musica in generale è in costante evoluzione; io penso che andremo verso una contaminazione totale. Spero che la mia musica vada in questa direzione, penso ci sia qualcosa da imparare da tutti i generi e così facendo potrebbe nascere qualcosa di davvero originale.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Io penso che la musica abbia un potere immenso, credo sia il mezzo più immediato per diffondere un messaggio. Per questo amo la musica cantautorale, che porta l’ascoltatore a riflettere. I miei riferimenti artistici, tra gli altri, sono Lucio Dalla, Elisa e Brunori SAS. Ho ancora molta strada da fare

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Ascolto molte canzoni, anche diverse tra loro. Mi piacciono le vocalità forti, anche molto tecniche… mentre io ho una vocalità più “incerta” e soft, sicuramente questa è una grande differenza.

Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?

Vorrei raggiungere più persone possibili, aiutandole con la mia musica. Non so dove questo mi porterà, credo dipenda da tutta una serie di fattori.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Tra tutte, penso sceglierei Elisa. È un’artista che amo molto, sempre umile e sostiene tanto la musica emergente. Inoltre, penso che il suo pubblico possa sentirsi vicino alla mia musica.

Artisticamente parlando, nonostante la tua giovane età, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?

Ho il rimpianto di non aver iniziato prima. A ventisette anni ci sono tutta una serie di responsabilità che non posso trascurare, in particolare il lavoro.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Ringrazio tutte le persone che mi vogliono bene e mi sostengono. Sono circondata da persone che credono in me più di quanto non faccia io. I miei genitori, i miei fratelli Chiara e Marco, le mie amiche, Giulia. Sono importanti da morire.