Edoardo Cerea: il nuovo disco sa di vita e di resoconti

Edoardo Cerea ci regala un disco che sin dal titolo sembra voler fare un riassunto di quanta vita c’è alle spalle. Un viaggio di country, di folk, di pop rock all’italiana maniera. E tutto questo non poteva avere titolo più evocativo: “La lunga strada”. Disco che si macchia di terra e ricerca la bellezza dentro le cose semplici che tanto ricordano le radici di un certo modo di stare tra la gente. E non stupisce dunque leggere di come la bellezza, per l’artista piacentino, sia tutto quel che esiste nella Natura e nell’Arte…

Bellezza. È da qui che noi partiamo con tutti. Chiediamo a tutti quale
sia il vero significato di bellezza oltre quella estetica. Per Edoardo
Cerea? La bellezza cos’è?
Io identifico la bellezza prevalentemente nella Natura e nell’Arte. Comunque sempre qualcosa che abbia una valenza trascendentale, che non cede alla prova del tempo che passa.

Estetica e messaggio. Questo disco è assai semplice, pulito, acqua e
sapone. In contro tendenza con un presente assai ricco di glamour. Come
ti ci rapporti?
È stato un lungo percorso. I miei primi due album avevano dei testi molto più ermetici che però si “sposavano” bene con la musica che scrivevo in quel periodo. Oggi , cerco un taglio e un linguaggio il più possibile diretto e “universale”. Non c’è un particolare motivo, anche l’impianto armonico/melodico si è semplificato e automaticamente le parole seguono di pari passo.

E contro l’elettronica moderna? Il tuo folk dalle radici classiche
cosa risponde a questo mondo tecnologico?
Mah io non sono contro niente e nessuno, faccio semplicemente quel che sento e mi riesce meglio. De Andrè sosteneva non esistessero arti vecchie, nuove, maggiori o inferiori, semmai artisti maggiori o minori.
Credo di aver fatto pace con la smania di cercare per forza di essere attuale, d’altronde non lo ero nemmeno da ragazzino (a 15 anni, in pieni anni Ottanta, la mia band preferita erano i Led Zeppelin). Non credo ci si possa esprimere in maniera distante da ciò che ci appartiene e ci viene meglio, quando lo capisci e lo interiorizzi definitivamente, allora trovi una serenità artistica e compositiva impagabile.

Un disco che ti aiuta a percorrere questa lunga strada?
Il nuovo album di Lucinda Williams “Stories from a rock and roll heart” , uscito da pochi giorni. Consigliatissimo, specie per lunghi viaggi in autostrada.