Le petit Piaf: la favola musicale di Gérard Jugnot

Diretto da Gérard Jugnot, che rientra anche tra gli interpreti, Le petit Piaf si svolge in un piccolo villaggio sull’isola della Réunion, nell’Oceano Indiano, dove il piccolo Nelson (Soan Arhimann) sogna di diventare un cantante di successo.

Per questo si è iscritto al programma televisivo Star Kids. La sua voce è incantevole, ma l’ansia da palcoscenico impedisce al ragazzo di sbocciare.

La sua migliore amica Mia (Ornela Dalèle) e il proprio fratellino Zidente, detto Zizou (Zacharie Rochette) cercano quindi di dargli una mano andando alla ricerca di qualcuno che possa fare da mentore al giovanissimo, aiutandolo a prepararsi per la competizione.

Si imbattono così in Pierre Leroy (Marc Lavoine), un cantante a fine carriera che alloggia nell’albergo di Monsieur Lepetit (Jugnot), dove lavora anche Ella (Stéfi Celma), la mamma di Nelson. All’inizio Leroy si rifiuta di ascoltare i ragazzi e tanto meno di aiutarli, ma pian piano l’amore per la musica lo convince a dare lezioni di canto al giovane Nelson.

Quello che ne viene fuori è un dolce racconto di avventure e amicizia, in cui a crescere non sono solo i ragazzi ma anche gli adulti. E la trama di Le petit Piaf non brilla sicuramente per originalità. La vicenda in fondo non è che la storia di formazione, già sentita, di un ragazzo di talento che, nonostante le tante avversità, riesce a realizzare il suo sogno.

Eppure il regista Gérard Jugnot, con toni allegri e leggeri, riesce a riempire le crepe dei clichés tramite messaggi e riflessioni sull’amicizia, sui rapporti familiari, sulle difficoltà e sulle possibilità di superarle insieme. Con la musica a fare da filo conduttore in una realtà dove non esistono i cattivi, la commedia francese di Gérard Jugnot è allora una favola contemporanea capace di essere coinvolgente non solo per un pubblico di giovanissimi.

 

 

Valeria Gaetano