Come può uno scoglio: l’avvocato Pio e il galeotto Amedeo

Diretta da Gennaro Nunziante, Come può uno scoglio è la seconda commedia che i due famosissimi comici Pio (Pio D’Antini) e Amedeo (Amedeo Grieco) interpretano sotto la direzione del regista pugliese, dopo Belli ciao.

Nel film Pio ha tutto dalla vita: ricopre un ruolo istituzionale davvero invidiabile e ha una famiglia “perfetta”, con una moglie che lo ama, Borromea (Francesca Valtorta), e due splendidi bambini.

Pio però, è un “uomo di sabbia” e, da tale, non può ambire ad avere una forte personalità che possa essere ricordata e acclamata veramente. Dopo la morte del suo “amato” padre cominciano a venire a galla alcuni segreti oscuri. Il parroco del paese, Don Boschin (Claudio Bigagli), guida spirituale del defunto, chiede a Pio di dare lavoro all’ex galeotto Amedeo, assumendolo come autista personale. Una storia che inizia con un avvocato e un detenuto che lavorano insieme (e non per sconti di pena) sembra una barzelletta, invece si rivela piena di sorprese. Perché Come può uno scoglio invita a guardare oltre ai pregiudizi e alle vite perfette, quelle che sembrano da sogno. Tutti hanno un passato e nessuno può cancellarlo.

 

C’è chi ha sbagliato entrando e uscendo dal carcere in continuazione; ma, dall’altra parte, c’è anche chi ha scontato una condanna senza essere tra le sbarre. Il secondo esempio mette in evidenza la situazione di Pio. Le sbarre in cui ha sempre vissuto sono state quelle imposte dal padre e dalle sue ideologie. Come può uno scoglio è un film per tutti, sia per chi si sente estraneo a tutte queste situazioni, sia per chi da “uomo di sabbia” (uomo inteso come essere umano) è passato a “uomo di scoglio”. Amedeo è il nesso per questo passaggio. Il motivo? Chi soffre più degli altri, anche se ha meno possibilità, può offrire molto di più rispetto a chi ha sempre vissuto in situazioni benestanti, sia fisicamente che mentalmente. Il messaggio è chiaro e, se state aspettando di fare quel salto di qualità per cambiare vita, questo è il film adatto a voi. Una commedia “leggera” e con molti momenti da ridere, ma, allo stesso tempo, profonda.

 

 

Virginia Lepri