Omar Pedrini – Di non smettere ci spero sempre

Omar Pedrini Cusano

MUSICA, OMAR PEDRINI A RADIO CUSANO: “FRANCESCO RENGA? CERCAVO DI TRAVIARLO OGNI TANTO”

 

“Io sono Anakin Skywalker e Francesco Luke? Beh, non so se è una questione di Jedi e Lato Oscuro ma è vero che io sono rimasto nel rock e lui è andato nel pop. Comunque, quando eravamo nei Timoria, ogni tanto cercavo di traviarlo!”

Omar Pedrini ha annunciato a tutti i media il suo ultimo tour, con un forte carico di nostalgia ma anche con quell’energia che può avere solo chi fa rock da 35 anni. Tra le neanche troppo nascoste speranze per il futuro e una grande fetta di storia della musica italiana da raccontare, il musicista bresciano ha portato in scena la sua vita da rockstar ospite della giungla di Radio Cusano Campus a “Bagheera”, morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti.

Nel corso della trasmissione si è parlato anche di Carmen Consoli, “Racconto una volta per tutte questa storia che gira da un po’. Allora i Timoria e Carmen Consoli avevano la stessa casa discografica e lei era al Festival di Sanremo con “Confusa e felice”. Era quasi agli esordi ma io la trovavo già molto brava. Le regalai dei fiori per incoraggiarla e mi piace pensare che quel gesto le portò fortuna nella bellissima carriera che ha avuto. Se ci stavo provando? E’ sempre stata una bella ragazza ma il mio era un pensiero pulito.”

E sul rapporto con Sanremo, “Anche se all’Ariston ci sono stato diverse volte, quella che mi piace raccontare è la prima. Era il 1991 e noi, come fosse uno scherzo, eravamo in gara tra i big con nomi come Jannacci, Cocciante e Tozzi. Edvige Fenech ci presentò come ‘un gruppo che rappresenta una delle più interessanti realtà del panorama musicale italiano’ e noi portammo dal vivo ‘L’uomo che ride’. Ovviamente non andò bene – ha dichiarato Omar Pedrini -non fu capita dal pubblico, e fummo eliminati la sera stessa. La giuria, però, era talmente convinta della canzone che creò apposta per noi il Premio della Critica per la Categoria Giovani. Resta un piccolo orgoglio che mi porto dentro.”

Simpatico siparietto infine sulla durata della scaletta del suo tour. “Stavo cercando un criterio per scegliere le canzoni da portare sul palco quando ho avuto quella che mi sembrava una buona idea e che invece non lo era affatto. Per accontentare i fan ho promesso un pezzo per ogni album che ho registrato ma proprio non mi ricordavo di averne fatti quindici! E così, se ci metti anche qualche classico che non posso non suonare, ne è venuto fuori un concerto da oltre due ore.”