Finecielo: intervista al cantautore

“La resa” è un brano che parla del momento in cui mettiamo da parte noi stessi, sopraffatti dalle difficoltà della vita. Quando la forza per lottare viene meno e ci concediamo alla mera sopravvivenza, in quel momento smettiamo di vivere e perdiamo il nostro significato.
“La resa” è stato uno dei primi pezzi scritti dal cantautore e anche uno dei suoi primi approcci alla produzione. La musica è stata interamente composta da Finecielo e successivamente registrata in studio con la sua band.

Cos’è per te la musica? Quanto conta la passione e lo studio per avviare una carriera musicale?
Alla prima domanda rispondo: una via espressiva.
Se per musica si intendono le canzoni, includendo anche la parola scritta e non solo l’aspetto sonoro, allora riconosco che esse siano un vero e proprio veicolo per la necessità di far chiarezza su me stesso.
Per me far musica è come parlare, esprimere un concetto che può trovare spiegazione solamente in un ecosistema che unisce suono e parole.
Alla seconda domanda rispondo: dipende cosa si intende per carriera musicale.
Se l’obiettivo è quello di diventare un professionista dello strumento, allora si, tanto studio e dedizione sono imprescindibili.
Se invece si punta a condividere un proprio messaggio artistico, le skills richieste a mio parere sono altre, e hanno molto più a che fare con la materia umana che con l’abilità in sé e per sé.
La dedizione in tal caso è più legata alla ricerca interiore, alla formazione di una propria voce. Conosco persone completamente estranee alla tecnica musicale, ma capaci di dar vita a canzoni meravigliose, solo per il fatto di riuscire a costruirle nella propria testa e a comunicarle con chi gli sta attorno.
Per concludere, fare arte dev’essere un fatto di necessità, oltre che di passione. Solo così la verità può emergere in maniera onesta.

È uscito il tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?
Ciò che mi ha portato a scrivere ‘La Resa’ è la fascinazione per una tematica che mi ha sempre fatto riflettere, e che, in antitesi con il filone principale dell’album, rappresenta a tutti gli effetti i presupposti dai quali esso trae ispirazione: l’abbandono di noi stessi, che avviene quando ci lasciamo sopraffare dalle difficoltà della vita, separandoci dalla nostra vera essenza.
Questo passa ovviamente per ciò in cui credo, ovvero che ogni essere umano detenga un motivo ben specifico: dei tasselli fondamentali di presupposti e azioni, e che lo rendono pertanto unico, portatore di un messaggio estremamente personale, che può scegliere di assecondare o meno. La repressione della nostra personalità ci concede ad una piccola morte, e ci priva di quel senso di pienezza che la libertà d’espressione porta con sé.

Quanto c’è di autobiografico nelle tue canzoni?
In questa prima raccolta, molto.
E’ un viaggio nell’interiorità del me stesso a cavallo dei vent’anni: un periodo di turbolenze e cambiamenti scaturiti dal periodo di transizione verso l’età adulta.
Lo scontro con il mondo e la fine dell’idillio adolescenziale hanno rappresentato per me una frattura non indifferente, che sono riuscito a sanare grazie alla scrittura di quest’album.
Mi piace pensare ad ogni modo che, a prescindere dalla tematica, ogni canzone parli in maniera più o meno esplicita di chi le scrive, anche quando le storie raccontate sono quelle d’altri: quindi anche le mie canzoni più recenti, di carattere maggiormente narrativo, rivelano qualcosa della mia personalità in maniera laterale, appoggiandosi alle vicende di chi mi sta attorno.

Questo perché è l’esperienza soggettiva a regolare la nostra percezione dell’universo, portandoci a scovare i riflessi del nostro Io in ciò che ci circonda.

In che modo i social possono essere utili per l’attività di un artista?
I social sono uno strumento importantissimo in un tempo in cui il messaggio artistico è strettamente legato all’immagine, in maniera quasi ossessiva oserei dire.
Personalmente lo vedo come qualcosa a cui non ci si può sottrarre, pena l’esclusione da uno dei palcoscenici più redditizi in ambito di visibilità: per tale motivo cerco di usarli al meglio nonostante riconosca la mia scarsa competenza in merito.
I social hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione in quanto hanno fornito a chiunque degli strumenti facili ed intuitivi per un’auto-promozione efficace, mai così personalizzabile e condivisibile, arrivando a plasmare il concetto di prodotto artistico in sé e per sé; la possibilità di un controllo diretto sul modo in cui ci proponiamo ha annullato di fatto la necessità di un appoggio esterno, imprescindibile in passato.
E’ tuttavia necessario riconoscere che sono pur sempre regolati da dinamiche interne molto chiare e strette, che tendono a premiare alcune vie comunicative piuttosto che altre, favorendo la velocità e la ‘viralità’ a scapito della struttura: bisogna scegliere da che parte stare.
Per quanto mi riguarda, punto sempre ad ottenere il massimo della soddisfazione dal mio lavoro, che deve raccontare con semplicità ed onestà chi sono, quello che faccio.

Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?
Chi mi conosce, sa che la penuria artistica non è un mio problema.
Spesso anzi mi ritrovo tra le mani più album di quelli che riuscirei (e potrei) condividere con il pubblico, tanto che al momento sto facendo i conti con ben due raccolte pronte, e tanti pezzi esclusi.
Non vorrei dovermi ricredere, ma penso che il prossimo album sia la naturale evoluzione del primo: la mia vena strettamente cantautorale unita al lato B della mia anima, ovvero il rock, l’elettrico. Una bob-dylanata si potrebbe definire.
Dico ‘non vorrei dovermi ricredere’ poiché sono cosciente del fatto che il vento da queste parti cambia alla svelta, portandomi lungo strade nuove e inaspettate, quindi non parlerò oltre: potrei fornire false speranze.

Ti va di ricordarci i tuoi contatti per trovarti in rete?
Finecielo, ovunque.
Da Youtube a Instagram, passando per Facebook e Threads, unito ovviamente a tutte le piattaforme di streaming musicale che vi possono venire in mente.
Ci si vede da quelle parti!

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