Il trionfo del nulla: Greta, i gretini, e di come salvare il mondo senza fare una beneamata mazza.

Siete dei co####ni. Tutti, senza distinzioni.

Lo siete voi che pendete dalle labbra di una sedicenne problematica, lo siete voi che la criticate per partito preso senza dare argomentazioni valide (no, “cessona va a fare i bocchini” non lo è), e lo siete anche voialtri che tenete il piede in due scarpe, coi vostri ridicoli “eh ma se serve a sensibilizzare ben venga”.

E adesso mi spiego meglio.

Innanzitutto partiamo dal problema fondamentale, ovvero la diatriba relativa al cambiamento climatico generato dalle attività umane.
Sostanzialmente si sta continuando, da circa una trentina d’anni a questa parte, a dire che magari se la piantiamo di inquinare il mondo su cui viviamo è anche meglio. Effettivamente non è che ci vada un genio a capirlo, visto che ad oggi questo è ancora l’unico mondo a nostra disposizione. Non lo sarà per molto: ma questo per motivi meno catastrofisti di quelli che crediamo. Semplicemente stiamo iniziando ad espanderci seriamente nel cosmo, ed abbiamo la Luna e Marte pronti ad accoglierci, in un futuro tutt’altro che remoto.

Cosa è successo in questi anni? Molto semplice: da un lato abbiamo avuto industrie e attività umane sempre in crescita, che hanno contribuito a sporcare parecchio casa nostra, e dall’altro uno sviluppo verso forme alternative di produzione di energia altrettanto in crescita.
Le cosiddette fonti rinnovabili oggi hanno raggiunto un livello tale da poter essere trasformate in un ottimo business, perché alla fine è di questo che si tratta. Ma senza scendere in una serie di spiegoni tecnici sulle energie rinnovabili (che poi tanto rinnovabili non sono, ma non diciamolo che non è ecofriendly green crueltyfree…) e sui vari risultati ottenuti, tutt’altro che marginali, rimaniamo sul discorso relativo a Greta.

Ed è qua che andiamo a ridere.

Introduzione: il discorso sul cambiamento climatico non è roba nuova, anzi è da almeno un secolo che lo si è iniziato. Oggi le cose sono degenerate: da un lato abbiamo negazionisti convinti che sia una bufala, dall’altro catastrofisti altrettanto convinti che siamo sull’orlo dell’estinzione.
Per farla breve, la verità sta nel mezzo. Avete mai sentito parlare di precessione climatica? No, naturalmente. Bene, entro in modalità professoressa sexy e vi spiego cos’è.
Tutti voi parlate di cambiamento climatico, riscaldamento globale, però mai uno che dica che il clima ha sempre subito delle oscillazioni. Il passaggio da fasi glaciali (fredde) ad interglaciali (temperate o calde) ha sempre avuto una sua naturale periodicità. Uno dei motivi per cui il clima cambia è dato da una serie di cicli astronomici, chiamati cicli di Milankovitch. Questi cicli sono un powermix di tre concause:
– le oscillazioni dell’eccentricità dell’eclittica
– le variazioni nell’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre
– la cosiddetta precessione degli equinozi

L’eccentricità dell’eclittica varia da 0.005 a 0.058 (prendetela per buona così, se no devo farvi un corso universitario di astrofisica). In sostanza dipende dall’attrazione gravitazionale tra la Terra e i pianeti più grandi del sistema solare, e si completa seguendo oscillazioni di circa 100 mila anni di periodo massimo. Più aumenta questa eccentricità, più aumenta la distanza tra Terra e Sole al perielio, facendo quindi salire l’insolazione, che da un valore quasi uguale a quello registrabile in afelio può arrivare a superarlo di circa il 23%. Afelio e perielio cercateveli voi su google che io sono pigro.

L’asse di rotazione terrestre può cambiare la propria inclinazione, rispetto al piano dell’eclittica, da 22.1° a 24.5° (ora siamo a 23°27’ e in diminuzione). Il periodo completo dell’oscillazione è di circa 40.000 anni. Aumentando questo angolo aumentano i contrasti stagionali alle medie e alte latitudini, con un conseguente aumento di temperatura. Angoli più bassi invece favoriscono il raffreddamento. La cosa che ci interessa è che noi siamo, in buona sostanza, gli sfigati che vivono esattamente a metà di uno di questi periodi: tra 20.000 anni ad agosto avremo la neve in italia, e andremo al mare a gennaio. Beh, forse noi no, ma i nostri discendenti sicuramente.

Questo è ulteriormente aumentato dalla precessione degli equinozi, cioè la variazione della direzione dell’asse terrestre rispetto al Sole.
L’asse terrestre ruota, a causa delle forze di marea lunisolari, attorno ad una retta perpendicolare al piano orbitale, con un periodo di circa 26.000 anni.
L’emisfero nel quale durante il perielio l’asse terrestre punta verso il Sole avrà un maggiore contrasto stagionale, mentre l’altro avrà stagioni più miti.
Attualmente, il passaggio al perielio si verifica durante l’estate dell’emisfero australe, invece quello all’afelio capita durante l’inverno. Questo porta ad avere stagioni più intense nell’emisfero australe rispetto al nostro, fino a quando l’asse terrestre non si posiziona in modo che gli equinozi cadano vicino ad afelio e perielio. In quel caso le differenze tra i due emisferi si riducono.

Bene, tutta questa pippa per spiegarvi che il cambiamento climatico non è “originato dall’uomo” come i gretini vanno berciando in giro, ma semplicemente c’è da sempre e sempre ci sarà. Tra l’altro non è neanche la prima volta che ci passiamo: da che esiste l’uomo, ovvero circa 3 milioni di anni, di queste inversioni ce ne sono state almeno sei o sette. Siamo sempre qua.
In questo periodo sfigato, durante il quale ci stiamo trovando appunto a metà di uno di questi cicli, quindi quello con i cambiamenti climatici più intensi, effettivamente ci abbiamo messo del nostro per peggiorare le cose, inquinando selvaggiamente il pianeta e rendendocene conto dopo circa un secolo.
Bene, volete saperla una cosa? Vi hanno presi per il culo. NON E’ VERO che il problema è il cambiamento climatico. Tutto il nostro inquinamento, sotto questo aspetto, avrà come unico effetto quello di anticipare la prossima inversione di circa 150 anni. Considerato che siamo a metà, e che è da circa metà ciclo che è iniziato l’apporto umano alla situazione, ne consegue un anticipo del ciclo rimanente di 150 anni su 20.000: praticamente una scorreggia in una tromba d’aria.
Lo sapete quali sono i veri problemi? La plastica negli oceani (prodotta anche da Greta…) che viene mangiata dai pesci che peschiamo e ci mangiamo. Le falde acquifere inquinate dai rifiuti, che poi vanno ad inquinare il mare e il nostro corpo ogni volta che beviamo. E tutta una serie di altri problemi molto più settoriali rispetto ad un generalizzato “inquinamento globale”, ma molto più pericolosi e molto più presenti.

L’inquinamento è un problema serio e reale: il cambiamento climatico determinato dall’uomo è un discorso da ridimensionare parecchio, pur essendo comunque vero.
Ma ovviamente fa molto più figo parlare di quello, perché educare a buttare le cartacce in quel cestino poco distante, davanti al quale comunque passerete pochi passi dopo, è molto più difficile. E sono quelle cartacce il vero problema, non delle fantasiose teorie su catastrofi climatiche che ci spazzeranno via in capo a 12 anni.
E adesso riassumiamo in qualche punto le caratteristiche di questa enorme presa per i fondelli a cui tutti quanti credono.

Punto primo: la ragazzina non ha detto niente di nuovo.
Vi ricordate di un certo Sting, che già in tempi non sospetti denunciò il disboscamento dell’Amazzonia? Bene. La risposta da parte del mondo fu un generalizzato “Che cazzo dici coglione”, detta in termini più comprensibili. Nel mentre, ormai da sempre, l’Africa continua a bruciare. Ma dell’Africa cosa vogliamo che ce ne freghi, dai. Molto meglio preoccuparsi di una zona ancora più lontana, le cui foreste vengono abbattute per fare spazio agli allevamenti di chi vuole McDonald sempre fornito, ed anche alla soia dei vegani (sì gente, è anche colpa vostra).
Bene: non solo Sting, ma anche parecchi altri hanno denunciato lo stesso problema, e non è assolutamente vero che la cosa sia caduta nel vuoto. Quelle sono balle.
Volete un altro esempio? Bene, ve lo fornisco.

Vi ricordate quando eravate marmocchi, che si faceva un gran parlare del buco nell’ozono causato dall’uomo?
Bene, pareva che la colpa fosse solo della bomboletta di lacca delle vostre mamme, che ad ogni spruzzata inquinava il mondo di letali dosi di CFC. Niente da dire, miliardi di bombolette hanno fatto la loro parte ma non era solo colpa del loro uso. Risultato: oggi il CFC è stato eliminato, e il buco nell’ozono si sta richiudendo.
A quell’epoca Greta era ancora nelle future intenzioni di sua madre, sempre che ci stesse già pensando, ma casualmente qualcuno aveva già sollevato il problema.
Non vi basta? Bene, no problem: passiamo all’esempio successivo.

Avete presente tutti i discorsi relativi all’inquinamento prodotto dalle auto, portati avanti da tante associazioni ambientaliste di cui nessuno di voi conosce il nome? A quanto pare qualcuno li ha ascoltati. Mettete le vostre auto sul ponte dal meccanico, e guardate sotto. Ecco, lo vedete quel grosso coso a metà dello scarico della marmitta? Bene, quello è il catalizzatore. La casa produttrice della vostra auto ci ha messo sopra una bella serie di dispositivi per fare una strana cosa: inquinare di meno. FAP, catalizzatore, EGR, motori sempre più efficienti che consumano (e quindi inquinano) di meno, centraline che gestiscono l’uso del carburante e le relative emissioni (no, non quelle tedesche, quelle lasciatele perdere. Ma pazienza, che i crucchi non abbiano mai perso l’abitudine di giocare coi gas è risaputo).

Quindi, cara Greta, grazie per il tuo geniale “dobbiamo inquinare di meno”, ma arrivi tardi. Precisamente arrivi una trentina d’anni abbondanti in ritardo. Comunque complimenti, genio. Non ce lo avessi detto tu non ce ne saremmo mai resi conto.

Punto secondo: se oggi il mondo è ridotto in varie sue parti ad una grossa discarica, la colpa tutto sommato nostra (ok, mi ci metto pure io. Non ho la pretesa di vivere ad emissioni zero).
La nostra è la generazione che ha preteso l’aria condizionata, l’auto comoda, il wifi, e tutte le comodità di cui oggi, giustamente, non vuole più fare a meno. E no, la soluzione non è quella di ritornare a vivere come 50 anni fa. Tutti i vari fenomeni che propongono “spegni l’aria condizionata e vai in bici” sono solo dei poveri illusi, proprio concettualmente. Veramente vogliono andare da John Smith di Atlanta, o da Hans Kartofen di Berlino, o da Totò U’Curtu di Scampia a dirgli “Ehi, ci sono 42 gradi perché siamo ad agosto ma sai, devi spegnere il condizionatore perché se no l’artico si scioglie…”? Certo, come no.
Vogliono venire a dire A ME “Ehi, non girare con una Giulia Quadrifoglio, che quel mostro inquina…”. Hmmm certo, ci rinuncio proprio per voi. Sognate, gente.
E la soluzione infatti non è quella di rinunciare alle comodità di cui si gode, ma semplicemente imparare ad usarle e ad aggiornarle su necessità, tra l’altro fruendo di tutta una serie di strani servizi tipo la raccolta differenziata, che praticamente nessuno fa. Eh sì gente, esiste anche il riciclaggio dei rifiuti. Magari si potrebbe persino usare questi servizi, visto che nella tassa rifiuti sono anche compresi.

Volete il caldo in casa in inverno? Bene, magari iniziate a togliere quella vecchia centrale a carbone condominiale che avete nel seminterrato, che inquina come una corazzata, costa come una Lamborghini e rende un terzo rispetto a qualsiasi impianto di ultima generazione.
Esiste una strana cosa chiamata teleriscaldamento, esiste il riscaldamento autonomo, esistono i condizionatori con pompa di calore, pensate un pò. Esiste la domotica, che può portare persino ad avere roba strana in casa tipo un router da cui collegarsi via internet, attivando i condizionatori quella mezz’ora prima di tornare a casa, anziché tenere il riscaldamento acceso quando non c’è nessuno. Funziona, sapete? E fa persino risparmiare.

Volete città più pulite, con aria più respirabile? E allora magari piantatela di usare l’auto per fare mezzo miglio tra andata e ritorno, manco foste degli obesi di 350 libbre, se no davvero poi non dobbiamo stupirci se l’aria inizia a diventare quella di Shanghai.
Care mammine col SUV, magari non usatelo per fare il tour scuola del marmocchio – estetista – parrucchiera – vascone in centro – aperitivo- palestra, visto che esiste una strana cosa chiamata trasporto pubblico. Sul fatto che in tante città sia ridotto ad una merda, con bus vecchi ed inquinanti, corse ogni 30 di febbraio, e fauna locale che almeno a me personalmente pare di essere tornato a Baghdad con la differenza che almeno là avevo le piastre e un M4, vi do ragione. Ma anche quello sta migliorando, piano piano. Per carità, la spesa al supermercato per evitare di dovervi portare uno zaino alpino strapieno di roba fino a casa ve la concedo, ma cari milfoni, i vostri carri armati in tante altre occasioni potete lasciarli a casa.

E personalmente parlando ve lo dico a malincuore, visto che da grandi SUV scendono grandi milf.

Di nuovo, cara Greta, grazie per la tua grandiosa idea di ridurre l’inquinamento producendo meno plastica, sei un fottuto genio. Senza il tuo indispensabile apporto, chi mai avrebbe pensato da circa 30 anni a cose come il riciclaggio dei rifiuti, o la plastica biodegradabile? Ah, e a proposito: ci spieghi cosa ci fanno nelle tue foto posate di plastica, bottigliette d’acqua di plastica, piatti e ciotole di plastica? o di cosa è fatta la tua sciccosa tenuta da marinaretta su quello yacht? Ah già… quel barcone di cosa è fatto? Ecco, appunto.

Punto terzo: informarsi non fa male. E per “informarsi”, dico INFORMARSI.

Oggi siamo arrivati all’ideologia dell’ignoranza e dell’incompetenza istituzionalizzate: in un’epoca che ci dà la possibilità di ottenere, gratis e immediatamente, la cultura e la conoscenza serie, scientificamente corrette, aggiornate e pubblicamente disponibili, non informarsi non è più ammissibile.
50 anni fa la cultura era qualcosa di elitario, riservato a chi aveva tempo e soldi. Oggi non è più così. Oggi non ci sono più scuse. Con la cultura a disposizione gratis per tutti, non acquisirla è peggio che una colpa: è un dolo.
Se oggi voi volete non informarvi, perché ormai solo di voler rimanere ignoranti si parla, avete il dolo di contribuire a diffondere disinformazione, balle e luoghi comuni di cui nessuno ha bisogno.
Se oggi volete rimanere nella vostra bolla di ignoranza, siete un fottuto pericolo, per voi (e chissenefrega di voi, nessuno sentirà la mancanza della vostra stupidità) ma soprattutto per altre persone, che rischiano di credere alle vostre idiozie. E mica per nulla vi piace una sedicenne svampita, che parla alle vostre pance ed è ignorante come voi. Giustamente, quando parla uno scienziato deve per forza essere “pagato dal sistema”, mica una persona competente che magari ne sa qualcosa più di voi.
Vi faccio una domanda: se avete le blatte in casa, chi chiamate? Chiamate la disinfestazione, o un attore comico?
Chiamate qualcuno che ne sa qualcosa più di voi, a risolvere il problema, o uno tanto incompetente quanto voi in materia, ma che vi tiene su di morale raccontandovi una bella storiella?
Ecco, appunto.
In questo periodo state cercando di far terminare un’infestazione di blatte mettendo al lavoro un comico, anziché fidarvi di un disinfestatore competente.
State affrontando il problema di pancia e non di testa, perché non siete più abituati a pensare e ad usarla, la testa. Questo vi porta, oltretutto, ad avere paura di chi la usa, perché istintivamente ciò che non si conosce, o che ci è superiore, fa paura. Avete paura del disinfestatore perché è più competente di voi, e temete che voglia fregarvi.
Le soluzioni ai problemi che indubbiamente stanno affliggendo il nostro pianeta non si trovano affrontandoli in modo ideologico, ma studiando, costruendosi una cultura specifica e le relative competenze, esaminando il problema e capendo come risolverlo.
C’è il buco nell’ozono? Ci sono i gas serra? Bene, e come volete risolverli questi problemi? Con le vostre ridicole marce? Certo, credeteci. Non sarete voi con le vostre patetiche manifestazioni  a risolvere proprio niente: sarà qualche chimico del tutto sconosciuto, seppellito in un laboratorio, a capire come mai quei gas si comportano in un certo modo e a trovare una soluzione. Quel chimico sarà magari il compagno di scuola nerd di vostra figlia, quella ragazzina che avete visto alla marcia per l’ambiente sventolare un cartello con su scritto “sfondami il culo non il mondo”.
Vostra figlia, che il lunedì dopo a scuola ha preso in giro il compagno nerd perché non è venuto a manifestare, ha dato come sua massimo contributo al mondo un cartello di cattivo gusto. Quanto a vostro figlio, invece, possiamo darlo come non pervenuto: con tutta probabilità se ne è andato a giocare a calcio. Il nerd, che invece non ha perso tempo a quella inutile fiera del disagio, diventerà magari quello che risolve un problema sul serio.

Volete un esempio? Bene, ve ne faccio uno relativamente al settore di cui mi occupo.
Nell’arco degli ultimi 30 anni il trasporto aereo è aumentato del 70%.
Naturalmente la cara Greta si è subito premurata di sparare a zero sul settore aeronautico, dicendo che non prende gli aerei perché “inquinano più dei mezzi di terra”. BALLE. TUTTE BALLE.
Facciamo due calcoli: in questo momento abbiamo circa 15.000 aerei in volo in tutto il mondo. Ogni aereo inquina come circa 600 auto.
Ok: spannometricamente, 15.000 x 600 fa 9.000.000. In sostanza il trasporto aereo in questo momento sta producendo più o meno lo stesso inquinamento di 9 milioni di auto.

Peccato che le auto siano centinaia di milioni, immatricolate a botte di 100 milioni all’anno già solo in Europa. E sono solo le auto, poi ci sono tutti gli altri automezzi, come autobus, camion, moto… ma vabbé, buttiamo tutto nel mucchio. Secondo tutte le stime proposte da varie agenzie governative ed indipendenti, Nazioni Unite comprese (sì, proprio quelle da cui Greta è andata a porconare qualche tempo fa), il trasporto aereo produce un 3% risicato di tutto l’inquinamento globale, a fronte di un 73% abbondante originato dai mezzi di terra che tanto piacciono a Greta.
Inquinamento prodotto anche dai milfoni coi SUV, ammettiamolo.

Bene, ripetete con me: 3% scarso. Ah, e a proposito: a fronte di un aumento del numero dei voli del 75% come detto sopra, il tasso di emissioni è calato di un buon 60%. Lo sapete perché? Semplice, perché centinaia di ingegneri aeronautici hanno studiato, conoscendo il problema, dei motori sempre più efficienti e puliti. L’ultimo uscito è il nuovo gioiello di casa Airbus, l’A-350. I suoi motori tagliano consumi ed emissioni di UN ALTRO 25% abbondante
.
Tutti i vari Smith, Lemarchand, Von Eisenhof, Cohen, e tanti altri di cui nessuno di voi ha nemmeno il concetto dell’esistenza, casualmente non sono mai andati a manifestare con dei cartelli ridicoli. Hanno studiato, hanno subito le prese in giro dei compagni che gli davano degli sfigati, si sono presi un paio di lauree ed hanno agito concretamente, al contrario di quello che faranno i vostri figli e figlie.
Se già oggi il mondo è un posto meno inquinato è grazie anche a loro, sicuramente non per merito di un branco di scioperati che tagliano da scuola con la scusa dell’ambiente, peraltro lasciandosi dietro il solito porcile di cartacce.

Cara Greta, anche qua hai fallito. Forse forse, se anziché farti le crociere su un barcone DI PLASTICA,  immatricolato a nome di un’azienda chde produce VELIVOLI, e che verrà riportato indietro da un equipaggio arrivato SU UN AEREO, licenziassi quella capra disinformata che ti scrive i discorsi ed iniziassi ad informarti anche tu, magari eviteresti certi svarioni da poveraccia e diventeresti più attendibile.
Però dai, un merito te lo riconosco: dopo anni durante i quali tutte le ragazzine di cui sopra se la sono bullata tanto spacciandosi per lesbiche, perchè era di moda e faceva tanto figo ed alternativo, nelle foto relative alle loro manifestazioni abbiamo visto una seria fame di cazzo da parte loro, debitamente evidenziata dai tanti cartelli che portavano orgogliosamente in giro.
A proposito di plastica, cara Greta, forse hai ottenuto il risultato di mandare in crisi il mercato giovanile di dildi e vibratori: dai, è comunque tutta plastica in meno. Sarà finalmente la volta che tutti ci si organizza e si fa più sesso. Dai, qualcosa di buono lo hai fatto. Magari poi inizia ad informarti su quali siano i maggiori produttori di inquinamento al mondo ed inizia a cazziare loro, così fai qualcosa di utile.

E adesso arriviamo al punto quarto, il finale. In sostanza è la sommatoria dei punti di cui sopra.

Voi, cari fan della sedicenne viziata e coccolata che si fa la crociera su una barca di plastica e carbonio (lo sapete che il carbonio non è smaltibile, vero? L’unica è sotterrarlo), non siete degli eroi. Innanzitutto il vostro pensiero è sbagliato: “Ma quello che conta è il messaggio…” è diventato il vostro mantra.
Spiacente, truppa: non basta il messaggio, ma ci vuole anche un messaggero adeguato. Se una persona vuole parlare di qualsiasi cosa, DEVE AVERNE LE COMPETENZE. Se non le ha, stia zitta.
Se oggi questa ragazzina ha tutta questa visibilità non è per merito suo, ma per colpa vostra. Siete voi i colpevoli, quelli che ascoltano quattro banalità e una discreta serie di svarioni tecnici senza riconoscerli, ma cascando dalle nuvole come dei fessi. Questo per colpa vostra e dell’ignoranza da capre di cui ho parlato più sopra.
Se realmente aveste un minimo di cultura, avreste reagito come me quando ho letto la sua grandiosa uscita relativa agli aerei. Vi sareste detti: “Ma questa scema dove le ha lette queste cazzate?”, l’avreste bollata come l’incompetente che è, e ve ne sareste dimenticati due minuti dopo. Greta non è un ingegnere aerospaziale, non è un chimico, non è neanche un operatore ecologico (leggasi netturbino), NON E’ NIENTE E NESSUNO. Capitelo.
“Ma ci va per forza una laurea per parlare di queste cose?” è la domanda già precompilata a cui siete stati addestrati. E la risposta è solo che SI’, CI VA UNA LAUREA. Magari anche un paio di master.
Una guida turistica in un museo ha una laurea in belle arti, un medico ne ha una in medicina. In parecchie scuole di volo la licenza commerciale viene affiancata ad una laurea in scienze del trasporto aereo, di cui è parte integrante.
Vedete voi.
Quando Greta avrà una laurea in scienze ambientali, un master in chimica organica, e qualche specializzazione relativa alle energie rinnovabili, ai nuovi materiali, qualche pubblicazione scientifica riconosciuta ed approvata da una comunità di studiosi al suo attivo, e magari anche una seconda laurea in scienze sociali per poter proporre delle alternative serie e farle piacere al popolo (” Dobbiamo inquinare di meno” non basta), allora potrà parlare.
“Eh ma lei ci è riuscita a 16 anni, ti rendi conto?” Grazie al cazzo, con una madre ricca e molto ben ammanicata nel mondo dello spettacolo a gestirmi, i soldi in tasca, un curatore di immagine che mi scrive i discorsi (l’ho già detto che è un cane?) e un universo di social popolato da analfabeti, a cui dare in pasto quattro belle cazzate che parlano alla loro pancia, scusate ma persino io ce la farei, che sono stato soprannominato “il Burioni dell’aerospazio” grazie alla mia pazienza, diplomazia e dote oratoria così raffinata ed elegante (ma ho anche dei difetti, eh).

E la stessa cosa vale anche per tutti i suoi detrattori: un branco di analfabeti funzionali che nel migliore dei casi negano tutto il problema in blocco, senza stare ad analizzarlo con coscienza e distacco. Le loro argomentazioni sono al massimo qualche insulto relativo alla sua sindrome, o qualche invito a fare l’attrice porno (cazzo gente, la fame è brutta, se vi accontentate di lei…). Risultato: tra voi e loro la state solo buttando in caciara, perdendo di vista il problema dell’inquinamento, che è effettivamente reale, e scannandovi come cani su questioni puramente ideologiche. Fan VS detrattori, che si menano a suon di luoghi comuni e meme squallidi, SENZA PROPORRE UNA SOLUZIONE.  Complimenti, siete dei fenomeni. E a proposito, i partiti naziecologisti di mezzo mondo avranno una bella infornata di voti: questo vuol dire che vi state facendo sfruttare, e non ve ne accorgete. Tra qualche tempo, alle prossime elezioni, state pure sicuri che salterà fuori una bella serie di slogan elettorali che riprenderanno il fenomeno, e che verranno votati da tanta gente ormai debitamente addestrata a riconoscere uno stimolo indotto, come i cani di Pavlov. E vogliamo scommettere che anche la madre di Greta prima o poi diventerà parlamentare, o roba simile? Dai, dopo tutto questo sbattone, alla fine un bel vitalizio a cinque zeri mica farebbe così schifo.

Ormai dovreste aver capito che la vostra paladina dell’ecologia è una povera scema, con la cultura di una lattina di Finkbrau e gestita da una madre cinica e furba, che però almeno il gestore delle comunicazioni avrebbe potuto sceglierlo meglio. La vostra eroina mondiale è del tutto inutile, esattamente come tutti quelli che la seguono. Non serve a un beneamato cazzo di niente chiedere ai “potenti” di salvare il mondo.

CO####NI: SIETE ANDATI A CHIEDERE DI SALVARE IL MONDO ESATTAMENTE A QUELLI CHE LO HANNO SPORCATO.

O meglio: non serve A VOI. La vostra cara Greta si prenderà il Nobel per la pace, a quanto pare, e una bella paccata di soldi. Poi spiegatemi cosa c’entra la pace in questo contesto, ma alla fine mica vogliamo negare un premio a chi si è tanto impegnato per il mondo? Dai, lo hanno dato persino a gente come Arafat che ha finanziato tutti i terroristi del mondo per anni, o ad Obama che ha sventrato il Medio Oriente a suon di guerre, assieme a quell’altra guerrafondaia della Clinton, quindi per quel che vale ormai, un Nobel non si nega a nessuno.

Ad ogni modo, torniamo a noi. Non serve a niente delegare il problema a chi oggi ha già il 60/70% della sua vita alle spalle: quelli se ne fregano assai, e pensano a farsi ancora più soldi con cui godersi la vita alla faccia di tutti voi.  Ah già, a proposito: quei “potenti” a cui ora chiedete di salvarvi sono gli stessi che fino all’altro ieri  avete accusato, ripetendo a pappagallo lo slogan di Greta, di avervi “rubato il futuro”.
No, ma complimenti, siete dei geni. Ovviamente vestiti con l’ultima maglietta di marca e con in mano l’ultimo smartphone, assemblati in Cina da qualche ragazzino sfruttato come uno schiavo, che forse forse avrebbe qualcosa da ridire sul vostro concetto di “rubare il futuro”. Ma non diciamolo, che mica c’entra niente.

Co####ni due volte che siete.  Il futuro va costruito in prima persona, studiando ed applicandosi, senza tante balle. Le vostre ridicole marce al seguito di una sedicenne con l’asperger sono solo un retaggio del secolo scorso, una deresponsabilizzazione a costo zero e una fiera del cattivo gusto. Dire che abbiamo solo 12 anni prima della catastrofe è uno slogan, che si sta ripetendo ormai da decenni. E sapete come andrà a finire? che tra 12 anni le vostre figlie saranno di nuovo in piazza, dicendo che “ci hanno provato ma le hanno fermate i potenti”, perché una dozzina d’anni è troppo poco per risolvere problemi così grossi. Il mondo si può ripulire da tutta la merda di cui lo abbiamo riempito, ok, ma ci vorrà almeno un secolo. Altro che una decade e spicci.

Ah, e sempre parlando di futuro: a me risulta, correggetemi se sbaglio, che ci siano dei piccoli problemi in più da risolvere: qualcosa come la disoccupazione in aumento, lavoretti sottopagati o a stage, welfare che cade a pezzi, servizi sempre più costosi o sempre più difficili da ottenere, insomma tutte quelle simpatiche cose che costringeranno le vostre figlie a starsene a casa nella stanzetta da quindicenni fino ai 35 inoltrati, senza mai potersi permettere neanche un affitto, figuriamoci un mutuo o una famiglia. Non parliamo poi di pensione, quella se la possono scordare.
Questo è il futuro che quei potenti vi hanno veramente rubato, ma tanto chissenefrega, basta scrivere su un cartello “il mondo è caldo come la mia figa” e “sfondami il culo”, per poi bruciare un mappamondo di colla e vernice in piazza a Milano (giustamente, ad una manifestazione contro l’inquinamento è la cosa più logica quella di inquinare ancora un pochetto bruciando una palla di roba chimica. Dei fottuti geni, complimenti).

E dopo la manifestazione, tutti da McDonald a rimpinzarsi bene di trashburger e insalata chiusa in una boccia di plastica, che però è bio, vuoi mettere?
Volete fare tanto i ribelli e non sapete neanche il tasso di emissioni della Cina (che su una carta muta riuscireste a confondere con l’Australia), ma vi attaccate alla cannuccia di Burger King perché non è bio. CO####NI: i veri ribelli sono quelli che non stanno perdendo tempo, che studiano, che domani avranno le competenze per ripulire il mondo sul serio, al contrario di voi.

Me compreso, mi permetto persino l’arroganza di poter dire, che in quanto pilota sono ben più ribelle de voartri, visto che non mi piace vivere in mezzo ad una discarica.
E il mio impegno ce lo metto ad ogni decollo, facendo girare dei motori sempre più puliti e sempre più efficienti ogni anno che passa, studiati da quegli ingegneri che furono, tanto tempo fa, i nerd sfigati che non andavano alle marce.

Kurtz Rommel