Intervista a Michele Fraternali con il singolo “The Magician”

Ciao Michele, presentati ai nostri lettori.

Ciao a tutti! Mi chiamo Michele Fraternali, vengo da Novafeltria, in provincia di Rimini, paese che ha ospitato il grande Ivan Graziani e ho origini Marchigiane nelle terre di Urbino. Coltivo da sempre la passione per la musica in parallelo alla professione di Fisioterapista e Osteopata; in particolar modo verso lo strumento del basso elettrico. Negli anni “pre-pandemia” mi sono sperimentato attraverso molti generi musicali per poi decidere di esprimermi attraverso l’utilizzo esclusivo del mio strumento. Ho iniziato così questo “viaggio” da solista pubblicando brani e composizioni di “solo basso” elettrico accompagnati da Videoclip suggestivi che possano guidarne l’ascolto.

Perché il titolo “The Magician”? Cosa si nasconde dietro la composizione?

La genesi di questo brano è piuttosto inusuale. Le prime note sono nate nell’ autunno scorso nel garage del mio nonno paterno dove spesso da bambino trascorrevo ore ad ascoltarlo suonare la tromba mentre si esercitava. Lo stesso giorno, trascorrendo del tempo assieme a mio zio Francesco Aluigi “Screk” nei vari luoghi suggestivi di Piobbico (PU) come il Castello Brancaleoni e il vecchio Mulino, mi sono venute diverse idee e visioni per un possibile concept di quello che stavo componendo. È stato proprio mio zio a ispirarmi per questo titolo grazie anche al suo progetto “Spiriti Liberi”, si tratta dell’arte del bastone scolpito a coltello, non a caso il legno che utilizza è il Corniolo, spesso utilizzato dai maghi per costruire le bacchette. Questi bastoni sono veramente magici, le raffigurazioni che crea sono molto suggestive e donano un senso di forza e sicurezza. Cosa c’entra tutto questo col basso? Questo strumento lo reputo magico, mi fa esplorare mondi dentro e fuori di me, mi dà serenità e mi permette di dar voce a emozioni che non hanno parole ma suoni. È questa la magia, la connessione con le proprie radici familiari, con la natura, con gli eventi che ci accadono, vivere nel flusso e trasmutare i propri stati d’animo attraverso l’accettazione e la consapevolezza. Insomma “The Magician” è questo e tanto altro! Chi poteva rappresentarlo meglio di mio zio nel Videoclip?

Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato negli anni?

Ascoltando i brani e visionando i Videoclip in ordine cronologico si può sicuramente percepire una “sotto-trama”, sono composizioni pensate e composte singolarmente, ogni brano rappresenta una fase del mio percorso di vita e il “riassunto” di una serie di viaggi in cui esploro il mio mondo interiore attraverso la musica. Il filo conduttore è il racconto del mio viaggio attraverso questa musica in cui ognuno può ritrovarsi e lasciarsi suggestionare dalle sonorità mistiche del basso.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Mi sono sempre ispirato ai gruppi che ascoltavo da adolescente come i Metallica e i System Of A Down, sono anche un grande fan dei Genesis e dei King Crimson per quanto riguarda il Progressive e le sonorità più oniriche. Ennio Morricone e Joan Sebastian Bach sono sicuramente i compositori che preferisco da cui attingo molto e ovviamente non possono mancare i miei eroi del basso elettrico come Tony Levin, Henrik Linder, Marcus Miller, Victor Wooten e l’immancabile Jaco Pastorius.

Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo nuovo percorso artistico e discografico?

La cosa che più mi gratifica è quando concludo un brano o un videoclip e sento che rappresenta esattamente la serie di emozioni che ho deciso di trasmettere quindi mi auguro di continuare a lavorare sempre su nuovo materiale e già ho qualcosa in cantiere. Un altro obiettivo è quello di suonare sempre di più in giro per l’Italia e all’estero per proporre il mio repertorio di solo basso.

Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?

Assolutamente sì, rifarei tutto, tutte le esperienze che ho fatto, piacevoli o meno, mi hanno permesso di maturare e di scegliere di intraprendere questo percorso che mi ha sempre dato tanto in termini di soddisfazioni personali e benessere generale.

L’ultima parola a te! Lasciaci un messaggio!

Vi ringrazio per questa intervista! Auguro a tutti di vivere una vita ricca di tante belle cose e di stare bene, per davvero.