Ron – Un amico fuori programma: non la solita Pixar

Ron – Un amico fuori programma è un film d’animazione scritto da Peter Baynham e Sarah Smith, ovvero gli autori de Il figlio di Babbo Natale, co-diretto dalla seconda insieme a Jean-Philippe Vine.

Un film inglese d’animazione in CGI proposto dalla Disney con l’etichetta della divisione 20th Century Studios, ma a cura della Locksmith Animation.

La storia racconta di cento milioni di B-Bots venduti a ragazzini di tutto il mondo importando i loro gusti e amicizie di ciascun proprietario grazie ad un sofisticato database e trasformandoli, in breve, nel loro migliore amico. Connesso a tutto il resto della rete di B-Bots. Ma il povero Ron, tagliato e introverso, orfano di madre, con un nonna russa e un papà inventore squattrinato, è l’unico nella scuola e tra i suoi amici a non averlo. Quindi, considerando che per il suo compleanno non ha amici perché non può invitarli tramite la rete di B-Bots, il papà decide finalmente di comprargliene uno e pensa di fare un affare con le sue scarse risorse acquistandolo danneggiato a un prezzo vantaggioso. Ma il B-Bot è davvero difettoso?

Un plot assolutamente geniale e perfetto per il XXI secolo, atto a mostrare come l’attuale dipendenza dai nostri smartphone (in questo caso i B-Bot) sia totale soprattutto per i giovanissimi.

La lezione è semplice e vale per gli spettatori più piccoli, ma ancora di più per i loro genitori, ormai totalmente soggiogati dai social network e ossessionati da chat, foto digitali, selfie e quant’altro. Una satira diretta contro le grandi corporation, in particolare Facebook, nelle quali il proprietario sfrutta al massimo gli algoritmi in modo da rubare le informazioni di tutti. Allontanando il creatore dell’algoritmo che voleva, in realtà, migliorare il mondo (e ciò ci ricorda anche Bill Gates).

In definitiva, Ron – Un amico fuori programma è un lungometraggio che, forse grazie al tocco British, risulta molto più efficace nei messaggi rispetto ai tanti positivi dei film Disney e Pixar. Ci fa comprendere davvero il significato di amicizia, un concetto che potrebbe passare di moda proprio a causa delle nuove tecnologie, complice il distanziamento sociale obbligato dalla recente pandemia.

 

 

Roberto Leofrigio