Omaggio a Scola col film “Trevico-Torino/Viaggio nel Fiatnam” in compagnia di Federico Altieri.

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Ieri sera a Torino si è voluto organizzare un ricordo di Ettore Scola e del suo cinema alla sala del Massimo, erano presenti anche Diego Novelli, Piero Fassino, Alberto Barbera e Luca Cassiani.

Io ho voluto esser presente alla serata in compagnia di Federico Altieri, il lavoratore licenziato dalla Rear (operante anche per conto del Museo del Cinema dentro la Mole Antonelliana) che nel 2012 con la sua lettera inviata a Ken Loach scatenò il putiferio nella 30° edizione del Torino Film Festival con l’ultima direzione di Gianni Amelio.

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Federico è ancora in causa con l’azienda ed ha voluto esser presente perché proprio Ettore Scola in quella edizione aveva consegnato al sindaco Fassino il premio alla carriera ricevuto dal Festival facendogli promettere che avrebbe fatto ogni cosa per risolvere il contenzioso tra il lavoratore e l’azienda.

Ci siamo seduti tra le prime file proprio per non perderci nulla delle parole che i relatori avrebbero detto prima della proiezione del film.

L’ex sindaco Novelli, più o meno coetaneo del grande cineasta, ha raccontato aneddoti squisitissimi dell’epoca (1972-73) in cui l’idea del film nacque e poi si concretizzò…Scola che si fa indicare da un dirigente del Pci nazionale il nome di un “torinese” che avrebbe potuto aiutarlo a realizzare il film nella città della Fiat…Novelli che viene contattato dal regista e si fa spiegare cosa vorrebbe realizzare senza avere ancora le idee del tutto chiare…Gli incontri alla trattoria del “Giors” vicino alla sede provinciale del partito, dove le sere prima si ideavano le varie scene da girare e il giorno dopo si giravano così…senza sceneggiatura precisa…L’incazzatura di Novelli quando scoprì che accanto al titolo “Trevico-Torino” qualcuno addetto alla distribuzione del film volle aggiungere il sottotitolo evocativo “Viaggio nel Fiatnam”…A un certo punto l’ex sindaco per spiegare in breve l’oggetto di discussione sintetizza con questa frase: “Tutto ciò che c’è in questo film è vero…ma al contempo fu tutto inventato”!

Il film resta un documento storico rilevantissimo dell’epoca, testimone di quella Torino in pieno boom economico che vuol ricordarci tra l’altro che quel “miracolo economico” non fu dato per grazia del divino, ma grazie al sacrificio di milioni di meridionali sradicatisi dalle proprie terre per andare al nord ad arricchire il paese e stra-arricchire alcune famiglie industriali in cambio del minimo per sopravvivere, un salario.

L’organizzatore della serata, Barbera, ha voluto tra l’altro darci la notizia del tentativo che il Museo del Cinema farà per ristrutturare una pellicola che dopo 43 anni porta tutto il peso degli anni, anche perché coi pochi fondi dati dal partito (in realtà pare che il film sia stato quasi interamente finanziato dallo stesso Scola, da vero artista indipendente seppure legato mani e piedi al Pci, esempio illustre di “Intellettuale organico”) non si poteva certo realizzare un prodotto commerciabilmente perfetto per il grande circuito del cinema ufficiale.

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Infine l’attuale sindaco Fassino ha ricordato tra gli aneddoti che lo legavano al regista avellinese e romano d’adozione quello che a suo parere risalta di più, cioè il ricordo del fatto che alla morte di Berlinguer nel 1984, Scola guidava un drappello di registi vicini al partito che si apprestavano a documentare l’evento dei funerali e fu incaricato proprio lui per assisterli nel loro lavoro..tra i tanti intervistati da Scola ci fu Gorbaciov, che all’epoca era il numero 2 del Pcus, segreteria Andropov e rimase colpito dal fatto che il vice-segretario dell’Unione Sovietica accettò subito di lasciarsi intervistare, cosa che lui ( Fassino) riteneva sorprendente per l’idea che s’era fatta della proverbiale “seriosità” dei gruppi appartenenti alla nomenclatura sovietica…l’intervista durò una ventina di minuti e gli fece capire già da allora che in Unione Sovietica di lì a poco sarebbe successo qualcosa di “rivoluzionario”, infatti solo 5 anni dopo crollò il famigerato “Muro di Berlino” con tutte le conseguenze che sappiamo.

Infine ha chiuso il presidente della commissione cultura del comune di Torino, Luca Cassiani e lì Federico ed io abbiamo capito che un qualche riferimento al fatto che lo riguardava non sarebbe più stato fatto…eppure fu proprio Scola a chiedere a Fassino, pubblicamente, di attivarsi per risolvere la questione “Lavoratori licenziati- Rear”, omaggiare il regista e soprattutto l’uomo Scola, avrebbe potuto voler dire anche mantenere quella promessa di 4 anni fa…

Ci siamo lasciati, io e Federico, nonostante tutto, con la speranza che questa città non perda del tutto quel modo di esser solidale con gli “umiliati e offesi” che storicamente ha sempre avuto, a differenza di altri luoghi e con l’appuntamento al Piemonte Movie Film Festival guidato da Alessandro Gaido, dove Altieri farà parte della giuria che premierà i film più significativi…

La battaglia di Federico Altieri, lavoratore, continua….

Giacomo Ferrante