Cafiero: “La creatività è qualcosa di magico”

Cafiero, tra le novità musicali più rilevanti in circolazione, è tornato sulla scena con “Cafiero Music Pen Drive”, il suo secondo ed atteso progetto discografico. Il musicista, cantautore e produttore, che vanta un curriculum eccellente per l’intensa esperienza live e per una serie di collaborazioni prestigiose (Gianluca Grignani, Eros Ramazzotti, Tiromancino, Dolcenera, Raf, ecc.), ha dato vita ad un progetto originale in formato pen drive ed evolutivo nel tempo. Non solo inediti nel nuovo lavoro ma anche produzioni realizzate nel corso della carriera da solista e con i gruppi da lui fondati (Electric Voodoo, Super Reverb e Suck my Blues). “Cafiero Music Pen Drive” appassiona per lo stile, per la ricerca e la produzione sonora, per le emozioni che genera e conferma la validità dell’artista.

Come nasce “Cafiero Music Pen Drive” e l’idea del formato fisico scelto?

Il lavoro nasce in maniera spontanea. E’ un progetto che trovo originale, dal sapore più “artigianale”; volevo qualcosa di veramente alternativo al resto, che avesse più spazio per inserire molta più musica, andando oltre i soliti formati fisici (cd o vinile). Volutamente, al momento, ho evitato la distribuzione digitale per valorizzare il contatto diretto con chi decide di ascoltarmi. “Cafiero Music Pen Drive” avrà una sua evoluzione nel tempo, con aggiornamenti periodici, garantendo ai possessori una connessione privilegiata con la mia musica.

Cosa ti ha indotto ad inserire nel nuovo lavoro anche progetti paralleli al tuo percorso da solista?

La decisione di unire percorsi diversi deriva dal fatto che quel che ho realizzato negli anni sia un lavoro unico, indipendentemente dai nomi dei progetti e dei generi musicali.

Quali sono i sentimenti trattati nei brani inediti?

Sono sentimenti puri che non hanno preconcetti o architetture ipocrite che di solito si sentono nella costruzione attuale di molti brani che circolano in radio.

In che modo prendono vita i tuoi testi?

Di base c’è sempre l’ispirazione; molte volte nascono da un riff di chitarra o da un testo ed altre in una maniera inconsapevole. La creatività è qualcosa di magico.

Gli strumenti attuali per ascoltare una canzone, costituiti da riproduttori diversi rispetto al passato, hanno ridotto l’acquisto e il possesso della musica. Quali pensi siano i vantaggi e quali i limiti dell’utilizzo di piattaforme streaming?

I vantaggi sono la fruibilità totale e la facilità di essere presenti su un mercato che però fattivamente non ha più mercato; la musica attualmente si regge esclusivamente sui live e non più sul download o sullo streaming.

Qual è la tua più grande debolezza?

L’insicurezza che spesso mi porta ad essere insoddisfatto e a vivere delle inquietudini, a lottare con me stesso. Tale stato emotivo, però, ha un duplice lato in quanto genera in me la volontà di migliorare, di fare sempre meglio.

Nell’ambito artistico c’è qualche altro percorso che ti incuriosisce e che ti piacerebbe intraprendere?

Mi piacerebbe produrre altri artisti. E’ un percorso, al momento, intrapreso in parte e sarei contento se diventasse un lavoro effettivo.