Femmina racconta il suo singolo Panico

Il nuovo singolo dell’artista salentina Giorgia Faraone, al secolo Femmina, si intitola “Panico“.

Panico racconta un disagio che ad oggi colpisce molti esseri umani. Gli attacchi di panico, le piccole e grandi depressioni che spesso chi ci è a fianco non riconosce o non sa ancora affrontare. Il messaggio della canzone però vuole essere positivo, di forza, un modo per dire che in fondo siamo tutti sulla stessa barca. Cadiamo, ci rialziamo e nonostante tutto balliamo.

“Panico” – dice Femmina – “è stato per me l’antidoto alle mie debolezze. Spero possa esserlo anche per chi ha vissuto o sta vivendo un momento difficile o semplicemente abbia voglia di ballare sotto il proprio cielo sereno.”

Ecco la nostra intervista a Femmina.

Perchè hai scelto questo alias da artista?

Perché è un nome che mi permette di giocare molto con la mia personalità. Credo che la femminilità sia legata ad un modo d’essere, ad una consapevolezza di sé che si può raggiungere e che ha poco a che vedere con l’estetica. È stato anche un modo per omaggiare le donne della mia famiglia che mi hanno insegnato ad essere forte, gentile, onesta, libera, femmina.

In un ambiente musicale dove trionfano generi dozzinali, cosa credi che potrebbe aiutare il Jazz a tornare in auge?

Non credo che il jazz sia mai passato di moda. Certo c’è stato un tempo, ormai lontano, in cui la massa si riconosceva in questo genere oggi definito “di nicchia”, ma come ogni cosa, anche la musica è destinata ad evolversi e cambiare. Guai se non fosse così. Sono molto contraria a chi è contrario alle contaminazioni. Mai come negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’influenza importante dell’hip hop nel jazz. Credo che questo sia un modo molto spontaneo e naturale di abbracciare un pubblico più ampio. Quindi, a mio avviso, spazio alle contaminazioni. Penso, inoltre, che bisognerebbe abituare il pubblico ad un ascolto più attento e più appassionato della musica.

Cosa ti ispira durante il tuo processo di scrittura?

Quando ho i recettori attivi, qualsiasi cosa potrebbe ispirarmi. Ma diciamo che la mia vita è la fonte primaria della mia ispirazione. Non riesco a raccontare qualcosa che è troppo lontano da me. Il più delle volte credo si tratti proprio di uno sfogo in seguito ad un avvenimento positivo o negativo che mi ha segnata. Sono molto istintiva e cerco di conservare questo aspetto perché mi fa sentire vera e onesta nei confronti del pubblico.

C’è una ricetta universale per superare questi maledetti attacchi di “Panico”?

Non credo che esista una ricetta universale anzi credo sia fondamentale affidarsi a dei professionisti e penso che sia assurdo che nel 2020 sia ancora un tabù parlarne.  Tuttavia, credo molto nel potere della condivisione e sono certa che parlare di un proprio disagio sia il primo passo per poterlo risolvere.

Hai progetti per il futuro?

Assolutamente sì. Sia professionali che personali, anche se poi cerco di vivere molto alla giornata. Spero di poter raccogliere presto le mie canzoni in un disco e di poterlo suonare anche dal vivo.

Chi è Femmina?

Giorgia Faraone, in arte FEMMINA, nata a Galatina (Lecce), il 29 Novembre 1992. Da sempre appassionata di musica afroamericana, si diploma in canto Jazz presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

Dal 2014 si esibisce in festival e rassegne internazionali, tra i quali open act Paolo Fresu per Locomotive Jazz Festival, open act Jojo Mayer, open act Gegè Telesforo per “Summer Jazz week” , “Bologna la strada del Jazz” con un tributo a Ella Fitzgerald, “Festival Jazz Area Metropolitana di Bologna”, e tanti altri.

Nel 2017 si esibisce in apertura al concerto di Manu Chao insieme alla band salentina “Vudz” e nello stesso anno si diploma nella classe di Autori presso il Centro Europeo di Tuscolano – SCUOLA DI MOGOL.

Ha collaborato con artisti e musicisti di fama internazionale, tra i quali Teo Ciavarella, storico pianista di Lucio Dalla, il cantante Neffa.

Segui Femmina sui suoi canali social:
Instagram
Facebook

Tags: ,