Hard night falling: Dolph Lundgren nel primo action di Giorgio Bruno

Disponibile su Amazon Prime Video, CG Digital e su molte altre piattaforme, Hard night falling è il primo lungometraggio d’azione diretto da Giorgio Bruno, regista del thriller Nero infinito e dello zombie movie Almost dead.

Dopo aver messo fuori gioco una banda di criminali impegnata nel traffico di armi, l’agente dell’Interpol Michael Anderson (Dolph Lundgren), in missione nella città eterna, si gode una cena nella maestosa villa romana del miliardario uomo d’affari Giuliano Rossini (Mario Opinato).

Bastano pochi minuti per ritrovarsi nel caos, quando il bizzarro criminale Goro (il giapponese naturalizzato italiano Hal Yamanouchi) irrompe nella sala con uno squadrone di uomini armati e prende in ostaggio gli ospiti. Obiettivo: rubare i centocinquanta milioni di oro custoditi nella dimora della famiglia Rossini.

Goro ignora, però, che tra i commensali siede Michael. L’agente straniero altamente qualificato e vestito di tutto punto, con l’aiuto della collega Emma (Natalie Burn) e di alcuni poliziotti chiamati in soccorso combatterà fino all’ultimo minuto per salvare non solo gli ostaggi e il bottino, ma anche la sua famiglia in pericolo.

Ingredienti principali della oltre ora e venti di visione di Hard night falling sono sparatorie, colluttazioni, fughe, bombe disinnescate e innescate, un pizzico (nella giusta misura) di violenza, un villain esaltato e sopra le righe e… tanto spazio per il nostro Paese. A cominciare dall’ambientazione, passando per il cast, fino ad arrivare alla sceneggiatura firmata da Alessandro Riccardi.

Nonostante il low budget, Bruno gioca bene le carte a disposizione e impacchetta un film godibile dall’inizio alla fine. La storia è semplice, lineare e tutto si muove nell’ambiente ristretto e buio di un’unica location: la villa. La dinamicità delle sequenze, supportata dal montaggio, sa però riempire Hard night falling di quel giusto livello di tensione che invoglia a tenere gli occhi sullo schermo fino ai titoli di coda.

 

 

Valeria Gaetano