LE INTERVISTE DI MONDOSPETTACOLO: FREDERICK LIVI

Amici di Mondospettacolo, recentemente abbiamo scritto di Betania il cortometraggio diretto da Andrea Giomaro che si è gentilmente concesso per una nostra intervista, una delle particolarità di Betania è la sua splendida colonna sonora, ebbene oggi sono qui in compagnia di colui che ha scritto le musiche del corto, il bravissimo Frederick Livi

Ciao Frederick benvenuto su Mondospettacolo.

Hi my friends!

Grazie per l’invito e grazie per l’ accoglienza.

Come stai innanzitutto?

Bene, grazie! Questo è un periodo che sento come positivo, ho appena trascorso un po’ di tempo di vacanza nella mia terra d’origine con tutta la famiglia.

Sono riuscito a farmi un po’ di mare (che è una delle realtà alle quali sento il bisogno di tornare ogni tanto), a ritagliarmi il tempo anche se breve per rincontrare cari amici come Alex Savelli, Andrea Giomaro e la moglie Sabrina Bursi e ad avere nuove idee per qualcosa di nuovo.

Parliamo un po’ di te: come nasce la tua passione per la musica?

Credo che la musica faccia parte di me da sempre, ricordo che fin da piccolissimo mi piaceva canticchiare e con una sorella più grande all’ epoca teenager, mi capitava spesso di avere sottofondi musicali che accompagnassero le mie giornate.

Per intuire che fare musica fosse una mia necessità invece ….. mi ci è voluto un po’ più di tempo.

Quel tempo che comunque ritengo essermi stato necessario per capire e per capirmi, per formarmi anche come individuo.

“Quello che mi piaceva, quello che mi piaceva meno, quello che non mi piaceva e quello che mi disgustava! Quello che mi assomigliava talmente tanto da sembrare che fossi io.

Nella musica passare da un ascolto profondo quasi avido, all’irrequietezza di non poter solo ascoltare, ma la caparbietà di voler fare”.

Ed è proprio a cavallo di quel tempo che la passione per la musica si è rivelata.

Poi la fortuna di amici che condividevano questa passione ed i miei gusti musicali.

Amici che avevano qualcuno in famiglia, che già suonasse con la possibilità di andare poi a sentirli nell’intimità della prova.

Da lì alla prima band il passo è stato breve.

Ho iniziato come bassista! Strumento che non ho mai abbandonato completamente.

…..Pensa che nella song di “Betania” anche la la traccia di basso è stata suonata da me e il basso è lo strumento con il quale ho costruito quasi tutto il lavoro.

La song “Betania” infatti nasce da un riff di tastiere di Sabrina Bursi, al quale mi è venuto naturale appoggiare quella linea di basso suonato un po’ come una chitarra ritmica, su cui poi la voce, le chitarre maestosamente eseguite ed abbellite dal mio amico compositore e stretto collaboratore Alex Savelli, e la batteria pesante con  doppi colpi di rullante e doppio pedale suonata all’epoca dal  giovanissimo ma già fantastico batterista Marco Talevi.

Dalla song “Betania” dei titoli di coda, nata con un riff di tastiere ed una linea di basso, tutte le armonie, le melodie, le ritmiche e le aperture che hanno dato spunto agli arrangiamenti di tutto il cortometraggio fatti in seguito da Sabrina Bursi (pianista  fantastica ed amica con la quale abbiamo fatto atre belle cose insieme)  e Fulvio Mennella, di quest’ultimo anche tutto il merito per il suo contributo finale con “tocco di vera classe”, per il totale miglioramento del prodotto, come “sound engineering”.

Nel 2000 dai vita alla Band CrownHeads e nel 2002 esce il tuo primo Album CHE VIENE DISTRIBUITO PRIMA IN ITALIA E POI IN EUROPA. Che ricordo hai di questo tuo grandioso inizio?

Verso la fine degl’anni 90 stavo attraversando un periodo di confusione nel quale avevo pensato anche di smettere di suonare avevo voglia di dedicarmi ad altro …. ed iniziai anche a farlo!

C’era però il chitarrista “Nick Ermini ” con il quale ero rimasto molto legato.

Mi piaceva  il suo modo di suonare  così fottutamente vero.

Nick in quel periodo cadde in depressione così per essergli vicino, ogni tanto come terapia per lui (ma anche per me) suonavamo (spesso facevamo solo rumori e rantoli).  Il legame con la musica non si era mai interrotto quindi! Io continuavo a scrivere testi, un’altra cosa che mi è sempre piaciuto fare,  per dare sfogo alla mia parte più nascosta, e Nick continuava a fare riff….

Alcuni dei miei testi e alcuni dei suoi riff insieme, uniti in un alone di misticismo erano incredibilmente, già delle songs!

Come “Between Dark and Light ”o  “ Think of my Future”  entrambe presenti nell’ album

Non ho potuto negare a me stesso questa realtà, volevo che alcune cose che stavo facendo con” Nick “ non si perdessero.  Così dopo aver contattato e coinvolto nel progetto  “Terence Todaro” e “Alex Savelli”,  sono andato a casa dell’amico batterista “Fabrizio Cattalani” che aveva anche uno studio di registrazione per aruolare anche lui.

Ricordo la sua faccia quando è venuto ad aprire la porta e mi ha trovato lì davanti. Non l’ ho salutato, non gli ho chiesto come stava ( considerando che fosse passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui c’eravamo visti), gli ho solo detto: Voglio registrare!

Lui mi ha sorriso e mi ha risposto: Va bene. Quando si inizia?

Ecco la band “CrownHeads” che nel marzo del 2000 circa,  entrava in studio per iniziare la registrazione.

Durante le registrazioni si sono susseguiti eventi meno fortunati, come l’abbandono di “Nick Ermini” ed eventi più fortunati invece come l’inaspettato arrivo in studio, del famoso  chitarrista, polistrumentista, artista e produttore “Paul Chain”  che divenne anche il produttore artistico di “Crown Heads” omaggiandolo ulteriormente con un meraviglioso solo di chitarra che chiude la song “Sail Away” ed allestendo uno studio apposito per il mixaggio dell’album .

Nel dicembre del 2001 la band “Crown Heads” ( il nome della band in seguito diventerà “ CrownHeads” ma questa è un’altra storia) era pronta per il lancio dell’album omonimo “Crown Heads”.

Un album denso di spiritualità, carico di una ricerca di fede nel dualismo  dell’essere umano che è da sempre solito a cadere e a perdersi nell’eterna lotta tra il bene e il male, album che grazie  anche all’aiuto della a “ New L.M. record” l’etichetta che ci ha supportato,  le riviste di settore ed alcune radio che hanno iniziato ad interessarsi a “Crown Heads” considerandolo un comcept album, o addirittura un operina, le critiche negative sulla copertina considerata da molti l’autocelebrazione del mio ego nel pessimo gusto (ecc. ecc.),  ed altri aneddoti curiosi  che lo hanno reso più interessante e mistico ha ricevuto un discreto consenso di pubblico, in Italia ed in Europa.

Nel 2006 una rimasterizzazione da distribuire oltre oceano, con alcuni piccoli cambiamenti nella copertina, tra cui il nome appunto della band ed il nuovo logo disegnato da Mr.  Andrea Giomaro.

Uno degli aneddoti curiosi di cui vi dicevo:

Stavamo masterizzando la song che chiude l’album e che si chiama ”Jesus”, dove si racconta di un uomo che in un momento di completo smarrimento chiede al suo Dio in una preghiera,  di indicargli la via, ma prima di pensare a lui la vera preghiera è che Dio pensi alla salvezza del mondo!

Tutto normale, se non fosse stato l’11 settembre 2001 e mentre stava scorrendo in loop questa song, vedevamo trasmesse in TV le immagini di ciò che stava accadendo a New York!

Vi chiedo un favore per questo 11 settembre! Cliccate sul video della song “Jesus, per non dimenticare, per dire basta alle fottute guerre, e affinché la preghiera di salvezza di quel piccolo uomo non sia vana. Grazie.

 

Hai lavorato con Andrea Giomaro per realizzare le Musiche di Betania ma non solo nel corto fai anche una parte, raccontami un po’?

(sorride)

Si! È stata una bellissima esperienza davvero!

Non ero mai andato oltre ai videoclip, ma sapevo delle grandi capacità e del talento di Andrea Giomaro! Mi aveva già diretto nel video della song  “Jesus”.

C’è un’amicizia profonda che ci lega, la stima che ho per lui come persona e come professionista e la fiducia, non potevo rifiutarmi (e sinceramente, non ci ho proprio pensato),  poi mi piacciono le sfide e sono un suo grande fan.

La parte che ho recitato è quella di “Lucio” un personaggio introverso, schivo, brutale, costretto a lottare con i suoi demoni che puntualmente ritornano e non lo lasciano mai.

Colui al quale era stato dato il compito di custodire un segreto, colui che non poteva altro che essere il custode del cimitero di Betania, colui che li deve seppellire tutti!

Se la mia interpretazione vi è piaciuta, il grande merito è di Andrea che mi ha guidato con pazienza e maestria, sapendomi portare dove voleva che “Lucio” andasse.

Si! È stata veramente una bellissima esperienza!  Grazie Andri!

Nel  2011 ricevi il PREMIO PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA DEL FILM “ BETANIA “TABLOID WITCH AWARD” AD HOLLYWOOD (CA) USA. Che Emozioni hai provato di fronte a questo grandissimo risultato?

Ero a Praga ad una cena, verso le 23,30 mi arriva una telefonata da Andrea, che mi dice del premio ….. si sono susseguiti vari stati d’animo, prima di incredulità, infatti me lo sono dovuto e voluto far ripetere più volte, la voglia di festeggiare da voler subito brindare con la mia compagna a questo premio e a tutti i premi vinti dal cortometraggio “ Betania” (circa 32 in tutto il mondo), ed infine la soddisfazione e l’orgoglio per il riconoscimento concreto che certifica che hai fatto un buon lavoro!

Se ti dico “Il Viaggio” che cosa mi rispondi?

 “ Il Viaggio” è una mia composizione, un testo letterario che nel 2006 è stato pubblicato in un’antologia di artisti contemporanei e che mi è valso per essere nominato membro onorario della “Associazione Letteraria UIL-UNSAUNIONE NAZIONALE SCRITTORI E ARTISTI ” Università La sapienza di Roma.

  Il Viaggio

Apri gl’ occhi dopo un lungo sonno ,

ma non è il solito risveglio !

Guardi intorno …  non trovi la tua stanza?!

Solo sabbia , sole …..

Perso in un mare sconfinato, di piccolissimi granelli .

Il deserto!

La solitudine !

L’amarezza !

L’amarezza,delle tue labbra che ora sanguinano ,

dei tuoi passi che sempre più pesanti ,

continuano a sprofondare.

L’amarezza, nell’intravedere la fine di un percorso.

La vita scorre sotto dita che ti accarezzano,

o sotto unghie che ti graffiano,

sotto mani che ti curano o che ti uccidono.

Travolti da parole che ti esaltano o ti infrangono,

che stuprano il tuo  sogno o che te lo regalano.

Ed io … ?

Io  .…  !!!

Che altro posso fare ?

Guardare il tuo spettacolo!

Guardare la tua maschera che cade!

Cercando d’ imparare per essere migliore.

                                                                    Frederick Livi

Attualmente continui a svolgere il tuo lavoro all’estero, dimmi la verità (sorrido) vuoi portare il cinema horror italiano anche all’estero, vero??

E’ da un po’ di anni che vivo a Praga dove continuo fare musica, certo!

E non nego che mi piacerebbe fare anche qualcosa in più, “Betania” ha già una versione sottotitolata in lingua Ceca ….

Praga e tutta la Repubblica Ceca del resto sono un mix di superstizione, credenze popolari, esoterismo, occulto e fede, sicuramente ci sarebbe da attingere per il genere horror che troverebbe terreno fertile, con location anche naturali veramente da paura!

Progetti futuri?

Imminente l’uscita di“Child in the Dark” una canzone e un video documento che andrà come raccolta fondi per sostenere le attività per i diritti dei bambini di Actionaid.

Dove hanno partecipato e contribuito alla realizzazione del progetto “Alex Savelli”, “Roberto Galletto” pianista classico, “Fabrizio Cattalani” ed il coro dei “Puericantores” di Pesaro.

La continuazione del progetto già esistente: Frederick Livi & Uncle Syl  “As 2 Strangers by UnderGround” con Silvano Bevere chitarrista di origine italiana ma che come me vive a Praga e con il quale stiamo portando per club con discreto successo il repertorio rivisitato acustico di “CrownHeads” e brani inediti.

Alcune collaborazioni tra cui una versione più teatrale di cui sto scrivendo il testo, del progetto Frederick Livi & Uncle Syl  con “ Otomar Dvořák ” lo scrittore, drammaturgo, scenografo e attore ceco,  formatosi al Famu ( una delle più antiche e prestigiose scuole di cinema e per le arti  nel mondo) e con il quale ho già collaborato, facendogli delle musiche per dei documentari, suonando ogni tanto alle presentazioni dei suoi libri, ed avendo l’onore di essere anche il padrino di uno di questi. “Ďábel na řetězu ” (Il Diavolo Incatenato).

Frederick l’intervista finisce qui, ringraziandoti per essere stato con noi ti auguro a nome mio e di tutta la mia redazione le cose più belle e una sfolgorante carriera!

Grazie a voi! Come già detto è stato un piacere ma soprattutto un onore essere qui!

Keep on Rock n’ Roll!

 A.C.