Martedì e Venerdì: il Pesce separato di Moro e De Leonardis

Qualcuno ha detto che nella vita, per migliorare, devi fare tanti errori. Ma siamo sicuri che le cose stiano veramente così?

Due anni dopo Ghiaccio, del 2022, Alessio De Leonardis e il cantante Fabrizio Moro tornano a condividere la macchina da presa per dirigere con Martedì e Venerdì un altro dramma tricolore a sfondo sociale, stavolta filtrato attraverso la visione dei padri separati.

I due giorni cui il titolo fa riferimento, infatti, sono quelli nei quali al Marino interpretato dall’infallibile Edoardo Pesce è concesso di vedere la figlia Claudia alias Aurora Menenti dopo che si è diviso dalla moglie Simona, ovvero Diletta Rossi.

Una situazione resa ancor più difficile dal fatto che vecchie tasse non pagate lo costringono a chiudere la propria officina motociclistica e, incapace di far fronte ad una nuova e complicata gestione della sua vita privata, ad unirsi alla banda criminale del Cioccolatino incarnato da Giorgio Caputo, il quale ne sfrutta la grande abilità su rombanti due ruote per rapinare supermercati.

Perché, con Mirko Frezza nel ruolo del meccanico Ginetto, Pier Giorgio Bellocchio in quello dell’Emiliano padre di una coetanea di Claudia e il suburriano Adamo Dionisi nei panni di Nando, fratello del protagonista, Martedì e Venerdì si costruisce proprio sulle due vite parallele portate avanti da quest’ultimo.

Due vite parallele rappresentate, appunto, da un lato dal tenero rapporto con la bambina, dall’altro dall’attività delinquenziale di cui la ex consorte, ovviamente, è all’oscuro.

Il tutto al fine di suggerire, tra l’altro, che se corri qualche volta puoi anche arrivare dove volevi, mentre se scappi c’è il rischio di arrivare tardi ai traguardi più importanti.

Nel corso di oltre un’ora e mezza di visione che, mirata soprattutto a ricordare quanto sia importante conferire un valore al tempo, avanza lentamente accompagnata da un’efficace colonna sonora dai toni tragici a firma dello stesso Moro, poggiando su una buona regia e potendo contare sulle ottime prove sfoggiate dal cast.

Sebbene l’impressione immediata che si prova una volta giunti ai titoli di coda di Martedì e Venerdì sia quella di aver appena assistito ad una guardabile operina non troppo memorabile e già pensata, nella confezione generale, per finire presto trasmessa sul piccolo schermo.

 

 

Francesco Lomuscio