Mirna Martini racconta il suo nuovo libro ‘Il giorno arriva’: ”Amo sfidare me stessa”

“Il giorno arriva” è il titolo del nuovo romanzo di Mirna Martini, un racconto basato su un futuro prossimo e su ciò che è accaduto e potrà accadere dopo la pandemia. È il racconto di Cristina, ormai un’anziana donna che scopre che la verità non le era stata svelata dai suoi familiari e che ha vissuto quel periodo nell’inconsapevolezza, come se fosse chiusa all’interno di una bolla. Una lettura che aprirà la mente e il cuore di tutti noi, che ci farà emozionare e soprattutto che ci spingerà alla riflessione.

Ciao Mirna, raccontaci di questo nuovo viaggio letterario.

Credo sia davvero un bellissimo viaggio, perché permette alla nostra immaginazione di dare un’occhiata ad un ipotetico e possibilistico prossimo futuro, fatto di robot e androidi, intelligenza artificiale, realtà aumentata, viaggi sui droni, uteri artificiali, dove però il contesto è più un meraviglioso e accogliente ambiente famigliare, in cui il messaggio che si coglie è proprio l’importanza dei legami affettivi, che arrivano prepotenti a riscaldarti il cuore.

Non è un viaggio nel classico scenario fantascientifico in cui si assiste ad una realtà a volte cruda, distopica ed esasperante, ma uno sguardo avanti nel tempo che – attraverso le vicissitudini e le difficoltà anche ambientali nella loro imprevedibilità e violenza – ci permette di riflettere profondamente. Mentre si assiste ai ricordi di un’anziana donna, la quale ripensa con nostalgia ai suoi anni passati, rassegnata ad essere relegata ai margini di una società per la quale trova sempre più incomprensione, improvvisamente scopre che la partita è ancora tutta da giocare e ritrova le energie per poter aiutare coloro che ama, ponendo in primo piano il suo ruolo, che si rivelerà determinante. È un viaggio non solo nel suo passato, nella sua vita affettiva e sentimentale, ma anche un continuo avvicendarsi di colpi di scena che riusciranno a spiazzare il lettore fino alla fine, attraverso una realtà per nulla scontata.

Insieme alla sua vita, ci sono i cambiamenti della società, le considerazioni su quanti passi ancora si debbano compiere per vincere le discriminazioni nelle quali siamo ancora immersi, mentre continuiamo a bearci dei traguardi raggiunti. Cristina ha una forte personalità, è come una palla di gomma nel modo di reagire alle difficoltà e alcune volte ci strappa il sorriso per il suo temperamento e l’ironia con la quale beffeggia gli atteggiamenti lontani dalla sua mentalità, ma che sicuramente un giorno saranno normalmente accettati; l’anziana protagonista, ha uno sguardo disilluso sul mondo, mette in luce la mancanza di comunicazione tra gli uomini e paradossalmente, quando crede di averla trovata solo in quella di una macchina – l’unica che sembra ascoltarla – si rende conto che un intero mondo la sta aspettando.

Progetti e sogni: Quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande io desideravo diventare una scrittrice. Ho cominciato a scrivere da piccola, immaginando il giorno in cui avrei pubblicato il mio primo libro. E finalmente sono riuscita a realizzare il mio sogno nel cassetto, proprio nel momento in cui ho avuto la determinazione di tirare fuori una di quelle storie proprio dal cassetto, si fa per dire; quante opere rimaste incompiute perché non trovavano l’energia di essere terminate, oppure perché mi assaliva l’ispirazione di scriverne una nuova mentre ancora quella precedente restava custodita tra la polvere. Forse ognuno di noi raggiunge la propria maturità e realizza ciò che deve realizzare quando è il momento giusto per farlo, o magari quando comincia a credere di più in sé stesso, perché penso che nulla accada per caso e – volente o nolente – ognuno è artefice del proprio destino e delle proprie scelte. Io ci ho messo un po’, ma alla fine ci sono riuscita. E credo di non aver mai ottenuto così tante soddisfazioni tutte in una volta insieme, nella mia vita, come gli articoli inaspettati apparsi sul quotidiano locale della mia città, Parma, o l’assegnazione del prestigioso Premio Nazionale ”Angelo del Correggio 2022” per il romanzo “Tu uno su Centomila”, una storia bellissima che cerca di aprirci la mente sull’importanza della donazione del midollo osseo.

Nuovi libri: Per il momento sono troppo assorbita dall’energia del mio ultimo lavoro per potermi concentrare o farmi trascinare dall’ispirazione per qualcosa di nuovo, però ho in mente prima o poi di revisionare e pubblicare l’opera non ancora editata che penso abbia acceso la mia prima scintilla, pochi anni fa. Inoltre ho un lavoro in corso – temporaneamente abbandonato – ambientato nell’epoca del dopoguerra, periodo nel quale non mi sono ancora cimentata. Mi piace variare i generi, sfidare me stessa, dal giallo al fantascientifico, ma l’unico genere che sono certa non sperimenterò mai, è l’horror.