Quando la Gnocca incontra la musica Pop nasce la “Gnockstar!”

Ad un anno di distanza Giada Robin torna con un nuovo disco dal titolo e dalla cover quantomeno ammiccante.

E noi di Mondo Spettacolo potevamo esimerci da invitare in redazione la nostra Giada nazionale con questi presupposti?

Certo che no! Non perdiamo altro tempo e lasciamo che sia lei a parlare.

Giada bentornata! Raccontaci cosa significa essere una “Gnockstar!”

Essere una Gnockstar per me è uno stile di vita se non una filosofia ahahaha. Essere consapevoli di sé stessi, delle proprie capacità ma anche dei propri limiti… capire pregi e difetti, amarsi e farsi amare per ciò che si è. Ovviamente ho voluto scherzare sull’aspetto fisico, su come molti mi etichettano sui social, ma per quanto mi riguarda il termine deriva anche da “Gnosis” che in greco antico significa conoscenza. Questo nuovo disco racconta la mia identità musicale ed è un invito rivolto a chiunque voglia in un certo senso riscattarsi; è un modo per riscoprire il proprio sapore e la pasta di cui siamo veramente fatti.

Mi sembra di capire sia un disco personale e profondo che va oltre titolo e copertina. Come pensi di affrontare il “problema” della prima impressione?

Vivendo in una società superficiale per molti risulta difficile guardare oltre le apparenze. Quello che cerco di fare con la mia musica, video e canzoni, ma soprattutto con il mio show dal vivo, è quello di lasciare sempre il beneficio del dubbio. Distaccandomi da quello che potrebbe essere il giudizio delle persone riesco ad essere realmente me stessa, che sia completamente coperta o in abiti sexy. Credo sia importante far capire che non c’è nulla di male nel mostrare il proprio corpo come espressione artistica, a maggior ragione se si è donna. Non ci si può vergognare di ciò che si è, altrimenti ci si castiga, non si vive liberamente e pienamente la propria femminilità. Il tabù del sesso è al primo posto ed è anche alla base di molte problematiche sociali, tra violenze e discriminazioni. Il mio “spogliarmi” sul palco è un po’ come dire: “via i pregiudizi, via le etichette o via il peccato”. Molti dicono che il mio è un messaggio femminista, in verità non mi piace essere assegnata ad una specifica categoria. Certo, essendo donna è normale che promuova ciò che sono visivamente, ma la mia intenzione è quella di dare un messaggio universale di amore ed uguaglianza. Giudicare dalla copertina non ci consente di apprezzare l’interezza delle cose e delle persone che abbiamo attorno.

Questo disco porta con sé una grande novità nella tua vita da cantante: il tuo debutto sul palco! Tra balletti sexy, scenografie e pancakes immagino avrai molto da raccontarci riguardo al tuo show…

Finalmente posso dire di aver realizzato un sogno che avevo da bambina. Molti si aspettavano un normalissimo concerto, invece ho voluto portare in scena qualcosa di più ambizioso ed innovativo per il panorama musicale italiano. Uno spettacolo vero e proprio in cui ho unito canto e ballo con la mia fisicità ed il mio famoso trasformismo da cosplayer. Per me la musica non è solo musica ma un’arte a 360 gradi. Non sono mancate le interazioni con il pubblico, ma il momento in cui scendo dal palco per dare i pancakes rimane il mio preferito.

In piccolo è un’esperienza musicale sullo stile di Madonna o Lady Gaga.

Avevo il palco tutto per me con un polistrumentista che mi accompagnava con chitarre, synth e percussioni. Alcuni pensavano fossi in playback invece ho cantato interamente dal vivo per 1 ora e mezza. I cambi d’abito tra una canzone e l’altra erano calcolati al secondo, il ché ha reso tutto ancora più magico un po’ come Houdini o Brachetti.

Mi sono allenata per mesi sia fisicamente che mentalmente per reggere il ritmo e lo stress da palco, specialmente nei 40 giorni prima dello show. È stata un’emozione incredibile e non vedo l’ora di poter annunciare le prossime date.

Il tuo ultimo video musicale “Queen of Pain”, è molto semplice ma d’impatto, una bella mistress se così possiamo dire, che mostra le sue fragilità al chiaro di luna… che cosa vuoi dirci con questo brano?    

“Queen of Pain” è una canzone scritta col cuore, una specie di poesia o preghiera dedicata a chi affronta sfide tutti i giorni. Anche io ho passato momenti bui che mi sembravano insormontabili, dove avevo paura ed attendevo con ansia il domani. La sofferenza però può aiutarci a diventare più forti e le tenebre servono a farci splendere più che mai. È normale avere paura del buio o del dolore, è umano… ed è proprio accettando le fragilità umane che possiamo vedere la grazia divina che ci accompagna. Ogni volta che cadiamo, impariamo una lezione e la nostra armatura si fortifica nello spirito. Basta avere fede e non perdere mai la speranza.

Nel video ho voluto riprendere la figura della sexy leader (che fa molto mistress in effetti) la dittatrice presente anche nel video di “Queen of the World”, ma con la giacca presa dal look di “Feel Alive” su cui si legge la scritta hope (speranza). La maggior parte della gente mi vede come una tipa forte e sicura di sé. specialmente da personaggio pubblico alla luce del sole la mia vita piò sembrare perfetta no? Spesso ci si dimentica che siamo tutti esseri umani e tutti abbiamo dei problemi, dei momenti che reputiamo di tenere nascosti. Un leader, come anche una regina del resto, deve essere capace di infondere fiducia nelle persone, un capitano deve motivare i propri soldati… ma nell’oscurità c’è una guerra più grande, quella interiore che nessuno vede e che si è costretti a combattere nel silenzio e nella solitudine del chiaro di luna. Ognuno di noi è il leader di sé stesso, ognuno di noi affronta battaglie e custodisce segreti. L’importante è sopravvivere a testa alta e con il cuore colmo di speranza.

Le lacrime in contrasto con la frustra da dominatrice ci suggeriscono anche che talvolta è giusto lasciarsi andare alle emozioni e non essere troppo rigidi con sé stessi. Piangere infatti è un’azione molto intima e purtroppo viene considerata una debolezza da molti. In verità, sono forza e coraggio allo stato puro che ci liberano e ci regalano una consapevolezza unica.

In fine le ombre danzanti, che non sono altro che la nostra proiezione su un altro piano, ci mostrano la nostra interezza. “Queen of Pain” è quindi un inno all’accettazione di sé stessi, una canzone che invita ad amare ed amarsi incondizionatamente, al di là delle fatiche e dei tormenti.

Sappiamo della tua grande fede che per molti va in contrasto con la tua immagine provocatoria. Dopo la tua canzone “Jesus DNA”, come intendi rapportarti con la comunità cristiana?

Mi dispiace di sembrare incoerente, arrogante o blasfema per alcuni miei video musicali o alcune affermazioni in TV e sui social. Mario Adinolfi mi ha dato della peccatrice ahahaha

L’immagine di Cristo donna nel video di “Jesus DNA” voleva essere un emblema universale, non di certo un atto dissacratorio. Ripeto, essere donna ti porta automaticamente ad essere sottoposta ad un giudizio malizioso. Spero vivamente che ci sia occasione di farmi conoscere meglio e prima o poi di portare il mio messaggio anche nelle parrocchie, perché è proprio lì che forse c’è bisogno di un’apertura mentale su certi argomenti. La chiesa sta vivendo una grande crisi anche a causa dei bigotti che per primi si sono dimenticati della vera parola di Gesù.

Intanto i giovani sono sempre più abbandonati a sé stessi, non hanno la minima fiducia nelle proprie capacità, hanno un sacco di problemi con la propria identità perché non si sentono accettati e si arrendono alle prime difficoltà. La chiesa, secondo me dovrebbe prenderne atto ed aprire le porte anche alle realtà giovanili con un linguaggio meno convenzionale ma più odierno magari. Che poi il vero problema non è tanto quello di non credere in Dio, ma la totale indifferenza. Io sono dell’idea che bisogna credere almeno in qualcosa.

Detto questo, “Jesus DNA” attualmente è la canzone più ascoltata ed apprezzata dell’intero disco con più di 60mila streams su Spotify e sono certa che ci regalerà davvero un sacco di soddisfazioni.

Grazie Giada per il tempo che ci hai concesso. Lascia un saluto ai nostri lettori ed un invito su come ascoltarti e dove trovarti dal vivo prossimamente.

Grazie a voi! È stato un piacere come sempre. Potete ascoltare il mio nuovo disco “Gnockstar!” su Spotify e su tutte le piattaforme digitali, mentre sul mio canale YouTube trovate i miei video musicali. Per quanto riguarda i prossimi progetti ed eventi dal vivo c’è molta carne al fuoco, non posso ancora spoilerare dove e quando, ma posso solo dirvi… tenetevi pronti!!!

La Redazione

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