Stasera in tv Die Hard – Duri a morire, con Bruce Willis e Samuel L. Jackson

Stasera in tv su Iris alle 21 Die Hard – Duri a morire, un film del 1995 diretto da John McTiernan. Interpretato da Bruce Willis, Samuel L. Jackson e Jeremy Irons, si tratta del terzo capitolo della saga che vede protagonista il poliziotto John McClane; è preceduto da Trappola di cristallo e 58 minuti per morire – Die Harder, e seguìto da Die Hard – Vivere o morire e Die Hard – Un buon giorno per morire. In Italia è uscito giovedì 26 Ottobre 1995 distribuito dalla Cecchi Gori Group. Il film ha ottenuto un ottimo successo al botteghino, incassando più di 366 milioni di dollari, di cui 100 in patria e più di 266 all’estero. È stato il secondo maggiore incasso dell’anno dopo Toy Story – Il mondo dei giocattoli.

Trama
Il detective John McClane è di nuovo in servizio. Il suo nemico questa volta si chiama Simon ed è un terrorista sanguinario con un debole per gli indovinelli e per la riserva aurea di una banca di Wall Street. Per il poliziotto più malmenato e tumefatto della storia del cinema è un ritorno all’attività piuttosto brusco, nel quale coinvolge l’ex tranquillo negoziante Zeus.

“Non ci si aspetti una sceneggiatura piena di sorprese. Però, del thriller di corsa è contro l’orologio Die hard è duri a morire è una declinazione abbastanza vivace e archetipica da far sembrare lento “Speed”: sempre col fiato sospeso, senza parti superflue (salvo l’ultimissima, troppo alla James Bond) e con un montaggio magistrale. Tormentato più sadicamente del solito dalla sceneggiatura, McClane corre da un capo all’altro del film servendosi di tutti i mezzi di locomozione. Però questa volta, almeno, il superpoliziotto masochista può contare sul conforto di una “spalla”: e non solo al telefono, come in passato, ma a condividere il pericolo con lui nelle strade. Si tratta di Zeus (Samuel L. Jackson), costretto dall’emergenza a trasformarsi da elettricista di Harlem in eroe per caso”.
(La Repubblica, Roberto Nepoti)

“Veloce. Spedito. Adrenalinico. Il terzo capitolo della serie (torna a dirigere il bravo John McTiernan) abbandona definitivamente l’estetica del film-catastrifico per sposare la causa del cinema Speed e True lies. Ritmi da cardiopalmo, riferimenti epico-biblici a iosa (compresa la parabola del buon samaritano come in Un giorno di ordinaria follia ), dialoghi ironici, Willis sempre seminudo, insanguinato e suicida per la causa (costretto a girare per Harlem con la scritta “io odio i negracci”). Peccato che la frenetica galoppata si prolunghi forse più del dovuto, che la coppia mista buddy-buddy faccia il verso ad Arma letale , che si riesumi nostalgicamente il pericolo “rosso” (i cattivi parlano il tedesco degli Ossis e inneggiano alla rivoluzione comunista) e che Jeremy Irons, criminale un po’ cicisbeo un po’ schizzoide con dei gran mal di testa, liquidi la sua bravura per un pugno di dollari”.
(Il Messaggero, Fabio Ferzetti)

 

 

Luca Biscontini