Stasera in tv I morti non muoiono di Jim Jarmusch

Stasera in tv su Mediaset Italia 2 (canale 49 DT) alle 21,15 The Dead Don’t Die, un film del 2019 scritto e diretto da Jim Jarmusch. Recitato da un cast corale che include Adam Driver, Bill Murray, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Austin Butler, RZA, Tilda Swinton, Tom Waits, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez, Carol Kane e Selena Gomez, il film segue le forze dell’ordine di una piccola cittadina mentre affrontano un’improvvisa invasione di zombi. Il film è stato presentato in anteprima come film d’apertura al Festival di Cannes il 14 Maggio 2019 ed è stato poi distribuito negli Stati Uniti a partire dal 14 Giugno 2019 da Focus Features. In Italia è stato distribuito da Universal Pictures a partire dal 13 Giugno dello stesso anno. Ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica e incassato circa 13,9 milioni di dollari.

Trama
Nella sonnolenta cittadina di Centerville qualcosa non va come dovrebbe. La luna splende più del solito, le ore di luce del giorno diventano imprevedibili e gli animali cominciano a mostrare insoliti comportamenti. Nessuno sa bene perché. Le notizie sono spaventose e gli scienziati sono preoccupati ma nessuno di loro prevede la piaga, strana e pericolosa, che in breve tormenta Centerville: i morti non muoiono! Uscendo dalle loro tombe, attaccano i viventi e li trasformano nei loro banchetti. I cittadini dovranno combattere come possono per sopravvivere.

“Con l’eleganza dei maestri, Jim Jarmusch conduce il suo gioco senza strafare, e anche la cinefilia è autoironica e gentile, come se si sapesse, quello sguardo cosciente sul cinema, appartenere a un’altra epoca. E torna ovviamente (e non solo per via del cast) il mondo del regista, con qualche autocitazione e tanta memoria decantata. Al di là dei riferimenti politici diretti (le autorità che negano i cambiamenti climatici, un cane di nome Rumsfeld) quello che il film racconta, nella sua tonalità di fondo, sembra il nostro. Quest’America fuori del tempo in realtà siamo noi: un’umanità stanca, che al massimo può contare sulla saggezza zen di personaggi che osservano disincantati. In cui gli zombie sono appena un po’ più zombie di noi, e dalle loro vene non esce sangue, ma cenere. Jarmusch rimane un po’ dentro e un po’ fuori la storia, i suoi personaggi la commentano, sanno di star recitando un copione, ci strizzano l’occhio; e se non possono non combattere, lo fanno con leggerezza. Come il regista. (…).”
(Emiliano Morreale, La Repubblica, 15 Maggio 2019)

“‘What a Fucked Up World’. Ma che mondo schifoso, traducendo con un po’ di approssimazione ed eleganza. Sono le ultime parole di The Dead Don’ t Die (‘I morti non muoiono’), che ha aperto la settantaduesima edizione di Cannes. Eppure, nonostante il pessimismo finale, il film per più di cento minuti ha divertito, strappando anche qualche risata e soprattutto ha confermato la vena surreal-favolistica di Jim Jarmusch che, partito dalla new wave newyorkese e approdato qui all’Universal, ha conservato il suo spirito sorprendentemente lucido e la sua anima cinéphile . (…) La struttura è quella del film di genere, come era già stato per ‘Dead Man’ (un western) e ‘Solo gli amanti sopravvivono’ (una storia di vampiri), rispettosa dei luoghi canonici, con tanto di mani che escono dalle tombe e qualche budella sanguinolenta (mai splatter), ma sempre pronta a piegarsi all’ autoironia. Senza però che il film imbocchi la strada del citazionismo postmoderno: tirare in ballo George Romero o sorprendere lo spettatore con una parentesi meta-cinematografica (come farà verso la fine Adam Driver con Bill Murray) non serve a Jarmusch per fare sfoggio della propria cultura o rivendicare parentele e affinità, quanto piuttosto per instaurare con lo spettatore una specie di complicità che lo accompagni su quel nuovo terreno. (…) Jarmusch è sicuramente un anti-trumpiano e vede con lucidità i limiti dell’american way of life ma in questo film sembra più interessato a farci sopra dell’ ironia piuttosto che sottoporli a una qualche critica serrata.” (Paolo Mereghetti, ‘Corriere della Sera’, 15 maggio 2019)

“Un film fortemente cinefilo, pieno di comicità e intelligenza, capace di far ridere e riflettere, grazie a quella speciale malinconia ironica che caratterizza tutto il cinema di Jim Jarmusch. (…) nel segno della più acuta leggerezza, mette a fuoco i problemi del momento, dai rigurgiti suprematisti all’allarme ambientale, dalla mania della connessione perenne alla violenza strisciante che governa i rapporti umani, anche quelli in apparenza sereni.”
(Fulvia Caprara, La Stampa, 15 Maggio 2019)

 

 

Luca Biscontini