Stasera in tv I nuovi mostri di Monicelli, Risi, Scola

Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 I nuovi mostri, un film collettivo a episodi italiano del 1977, diretto da Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, a quindici anni dal precedente film a episodi I mostri diretto da Risi. I tre registi del film (Monicelli, Risi e Scola) non vollero firmare i singoli episodi come gesto di solidarietà nei confronti dello sceneggiatore Ugo Guerra, a suo tempo rimasto paralizzato da diversi anni. Il film è stato scritto da Age & Scarpelli, Bernardino Zapponi e Ruggero Maccari e fatto per aiutare lo sceneggiatore Ugo Guerra, gravemente malato. I singoli episodi sono diretti da: Mario Monicelli: Autostop e First Aid – Pronto soccorso; Dino Risi: Con i saluti degli amici, Tantum Ergo, Pornodiva, Mammina e mammone, Senza parole; Ettore Scola:, L’uccellino della Val Padana, Il sospetto, Hostaria!, Come una regina, Cittadino esemplare, Sequestro di persona cara e L’elogio funebre. La versione integrale è composta da 14 episodi, per una durata totale di 108 minuti. Quella più nota tuttavia, è la cosiddetta “versione televisiva”, trasmessa dalla Rai intorno agli anni ottanta, che consta di soli 9 episodi per la durata di circa 87 minuti, nella quale sono stati rimossi Mammina e mammone, Cittadino esemplare, Il sospetto, Sequestro di persona cara, Pornodiva ed è stata tagliata la scena finale di Autostop. Con Vittorio Gassman, Ornella Muti, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Eros Pagni, Gianfranco Barra, Yorgo Voyagis, Luigi Diberti, Orietta Berti.

Trama
Quattordici episodi di ordinaria mostruosità: una cantante viene sfruttata dal marito impresario; un cardinale riporta all’ordine un gruppo di fedeli in subbuglio; un debosciato aristocratico “soccorre” un pedone; cuoco e cameriere si accapigliano nella cucina di una trattoria; un gruppo di comici trasforma un funerale in un piccolo show fuori programma.

Monicelli dirige due episodi: “Pronto Soccorso” e “Autostop”: il primo, forse il migliore dell’antologia, presenta la spassosa e sboccata performance di un Sordi altolocato e snob, con la sua parlantina da bauscia, che per caso deve soccorrere un uomo ferito. Egli dimostrerà ipocrisia ed egoismo, ma la vicenda si rivolge anche all’inefficienza del servizio sanitario, colmo di inservienti nullafacenti e orari. Il secondo, con Ornella Muti autostoppista ed Eros Pagni guidatore, è un esempio degli scherzi che a volte ci riserva il destino e, pur sempre amaro come le altre scene, mette in secondo piano il fattore comico.

Di Risi invece sono 5: “Con i saluti degli amici”, con Gianfanco Barra boss che nega letteralmente fino alla morte, breve ma tagliente dipinto dell’omertà. “Tantum Ergo”, con Gassman cardinale che improvvisa una messa per cessare le lamentele di una piccola comunità parrocchiale: una sequenza volta a mettere nero su bianco l’eterno desiderio di proteste del popolo e il frequente opportunismo degli ecclesiastici, ma aperta comunque a tante interpretazioni. “Senza Parole”, altro episodio atipico con la Muti innamorata: una triste dimostrazione del “non fidarsi è meglio” ispirata ad un fatto di cronaca del periodo. “Pornodiva”, con Eros Pagni dimostrazione vivente dell’avidità dell’uomo, che lo spinge a fare davvero di tutto. “Mammina e Mammone”, con un fantastico Tognazzi bambinone e strabico, felice nonostante l’estrema povertà.

Ettore Scola poi ne ha girati sette, tra cui i due assenti all’appello televisivo: “Il Sospetto” e “Sequestro di persona cara”, entrambi con un bravissimo Gassman: il primo con un brigadiere che approfitta della sua copertura e il secondo con un marito apparentemente sofferente. Poi abbiamo il più famoso, “L’Elogio Funebre”, con Sordi che trasforma un funerale in uno spettacolo di varietà. “Come Una Regina”, commovente ritratto sempre con Albertone dell’arrivo del parassitismo dei genitori; “Hostaria”, Gassman e Tognazzi esilarante coppia omosessuale in litigio in cucina, tra parolacce e rallenti dei lanci degli alimenti. “Cittadino Esemplare”, anche questa breve ma importante parabola sull’indifferenza, con Gassman padre di famiglia, e infine “L’Uccellino della Val Padana”: Tognazzi sposato con Orietta Berti solo per soldi, talmente cattivo da sfruttare la perdita della voce di quest’ultima.

 

 

Luca Biscontini