Stasera in tv Tutta colpa del Paradiso, di e con Francesco Nuti e Ornella Muti

Stasera in tv su Cine34 alle 00,15 Tutta colpa del Paradiso, un film del 1985, il secondo diretto da Francesco Nuti, nello stesso anno di Casablanca, Casablanca (1985). Gran parte del film è ambientato in Valle d’Aosta, nella Val d’Ayas, in una tipica baita nei pressi della località Champoluc, nel comune di Ayas. Alcune scene sono state girate nella frazione Pellaud di Rhèmes-Notre-Dame. Prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori, scritto da Vincenzo Cerami, Francesco Nuti e Giovanni Veronesi, con la fotografia di Giuseppe Ruzzolini, Tutta colpa del Paradiso è interpretato da Francesco Nuti, Ornella Muti, Roberto Alpi, Novello Novelli, Laura Betti.

Trama
Romeo esce dal carcere. Ad aspettarlo non c’è nessuno: la moglie lo ha abbandonato, il figlio è adottato da una nuova famiglia. Romeo scopre dove abitano i nuovi genitori di suo figlio: in una baita a Gressoney, in Val d’Aosta. Senza far sapere chi è, inizia a frequentarli: lui è un ricercatore che studia il comportamento dello stambecco bianco, lei è bella e disponibile, il bambino è affettuoso. Ma un assistente sociale svela la vera identità di Romeo che decide di partire da solo per non turbare quell’equilibrio familiare.

“Probabilmente consapevole dell’esilità del racconto Francesco Nuti ha voluto rafforzare lo spettacolo chiedendo a Ornella Muti di fargli da partner. Non è stato un errore. Benché in un ruolo che poco le si addice, e fin troppo consapevole della propria venustà l’attrice dà un tocco di magia, con la sua bellezza, a una favola che fin dall’inizio, in uno scantinato abitato da barboni-punk, si era negata ogni verosimiglianza. Gli altri sono Roberto Alpi, nei panni dello zoologo, Laura Betti che caratterizza efficacemente la direttrice dell’istituto, e un colorito gruppetto di valligiani fra cui spiccano Novello Novelli e Silvia Annichiarico.”
(Giovanni Grazzini, Il Corriere della Sera, 21 Dicembre 1985)

“A differenza di Casablanca, forse, non è questa la regìa di Nuti che più mi convince, ma mi trova invece consenziente fino in fondo il suo modo di recitare, la sua sincerità totale e, nello stesso tempo, la sua sapienza nel costruirsi ed inventarsi; con modi ed accenti ora tutti umanissimi ora, appunto, una nota sopra la realtà e la cronaca, quasi alla stregua di un ‘Pierrot lunaire’. Seguite le sue pantomime (mi ha ricordato Barrault e Marceau), ascoltate il suo parlar dentro, senza nessi né logica, verificate le sue altalene fra umorismo e rassegnazione (tra farsa e dolore, addirittura) e non potrete fare a meno di riconoscere che, forse più di prima, in lui il cinema italiano ha un attore di qualità straordinarie. La replica al suo fianco, questa volta, gliela dà Ornella Muti, una diva che mi piace, un’attrice che, specie quando le fa scuola Marco Ferreri, arriva a trovare giusti spazi. Qui, ad esser proprio sincero, questi spazi non mi sembra che li trovi. Ma mi consolano i suoi occhi.”
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 20 Dicembre 1985)

“Sceneggiato da Francesco Nuti, Vincenzo Cerami e Giovanni Veronesi è una delle commedie-sentimental-romantiche (anno 1985) più riuscite del regista toscano. Da lui stessa diretta ed interpretata, a fianco di una freschissima Ornella Muti, la storia si svolge tra le montagne della Valle d’Aosta, in uno scenario quasi surreale. Nuti interpreta Romeo, giovane uomo che esce dal carcere dopo 5 anni di reclusione, causa rapina a mano armata, che decide una volta libero, di mettersi sulle tracce del figlio affidato ad un’altra famiglia. Con uno stratagemma riesce a scoprire che si trova in un paesino della Valle d’Aosta e mentre è sulle sue tracce viene travolto da un rarissimo stambecco bianco. Viene soccorso dalla famiglia adottiva di suo figlio ed approfittando dell’ospitalità riesce ad entrare nelle simpatie del bambino (e della Muti). Resosi però conto che il figlio vive con una famiglia meravigliosa, in un posto da favola, decide di rimanere nell’ombra senza mai svelare il suo ruolo e rinunciare al figlio. Un gesto difficile ma di grande spessore”.
(Debaser)

 

 

Luca Biscontini