Giuseppe Calini – Verso l’Alabama

Mondospettacolo intervista il cantautore Giuseppe Calini

“Verso l’Alabama” è il tuo 17esimo album: a cosa devi questa longevità produttiva?

Soprattutto al fatto che il rock fa parte della mia vita, come poter stare senza?

Collaborazioni importantissime nel tuo disco (Matt Laug, Simone Sello, Mike Tacci per citarne alcuni)… è una cosa estemporanea oppure queste presenze viaggiano con te da tempo?

Collaboriamo da parecchio, peccato per la lontananza altrimenti si suonerebbe dal vivo … sempre!

In un periodo in cui gli album sono brevi e le durate dei brani predefinite, cosa vuol dire avere la libertà di inserire nel tuo disco un alto numero di canzoni non pensando alla durata?   

Vuol dire essere me stesso, essere libero di scegliere e decidere come voglio senza piegarmi ai cliché delle major. Mai sceso a compromessi in vita mia.

Cosa fa Giuseppe Calini quando non suona e incide nuovi brani? 

La cosa che mi viene meglio è vivere la vita. Dico sempre che mi devo alzare con un sorriso e andare a dormire con un sorriso … nel mezzo poi succede di tutto. Comunque sto bene con la mia famiglia, ho attività  che seguo nella mia città e non ho grilli per la testa…. Mi piace e sto bene con quello che ho. Non voglio altro.

A chi ti ispiri nella musica italiana e nella musica internazionale?   

Nella musica italiana non mi sono mai ispirato a nessuno. Ricordo che quando i miei amici ascoltavano i cantautori io compravo gli LP degli Status Quo e degli Uriah Heep, un mondo diverso, culture diverse … Nella musica internazionale mi sono sempre piaciute le band inglesi di hard rock e mi ritengo davvero fortunato a essere cresciuto con quella musica.

Quali sono le tue tre canzoni più belle e perché? 

Non so … ti posso dire che una a quella cui sono più affezionato è “Verso l’Alabama” (non certo la più bella).   E’ un rock sudista, impensabile per un musicista italiano scrivere una canzone del genere…. “Il rock degli anni 70” è una delle mie preferite suonata dal vivo per anni… forse quella che più mi identifica, un po’ come “Whatever you want “ per gli Status Quo, poi c’è “Take it easy”, anche “Tu sei qui” … in ognuna c’è un pezzo di me, non sono mai scritte a caso.

Il tuo album è un vero e proprio viaggio che taglia tutta l’America…anche nei tuoi lavori precedenti gli Stati Uniti sono sempre presenti, cosa ti lega a quella terra? 

La libertà, Mi piace l’idea che qualcuno viaggi con la sua auto su quelle lunghe e interminabili strade, d’estate, con giù il finestrino e con “Take it easy” a tutto volume.

Nel tuo ultimo videoclip “Take it easy” voli fino alle Isole Pitcairn, come mai questa bellissima terra?     

Mi ha sempre affascinato la storia degli ammutinati del Bounty. Pochi la conoscono ma è fantastica. Questa storia, come quella del Vajont fa parte della mia vita e entra di diritto nelle mie canzoni. Sai perché? Perché sono vere.

Dove si trova il tuo album e a quando il prossimo? 

L’album si trova ovunque, l’etichetta Music Force è ottima. La distribuzione Discover permette di arrivare direttamente nei negozi sotto casa e se non lo trovate… un paio di giorni e arriva. Il prossimo … non so, non faccio progetti. Deve “venire fuori” in modo naturale. Non so quando di sicuro so che il prossimo sarà sempre il migliore ah, ah!

Aggiungi a piacere quello che vuoi dire e che non ti è stato chiesto in questa intervista.

Vi ringrazio sinceramente perché quando qualcuno dedica del proprio tempo a altri è sempre una gran bella cosa. Spero vi piaccia il mio disco, nel caso no … tenetelo lo stesso in un cassetto, magari tra qualche anno lo ritirate fuori e ….sorpresa, ascoltando “Quando gira male …” vi accorgerete che c’è sempre qualcosa che accomuna tutte le persone del mondo, dai momenti belli a quelli meno belli. Storie vere, musica vera, un po’ come la storia del Bounty, è sempre là a aspettare che qualcuno la tiri fuori dal cassetto. Poi ci si accorge che è fantastica.

Take it easy!

Grazie, ciao

Giuseppe

http://www.musicforce.it/catalogo-produzioni/1336-giuseppe-calini-2017