Circe: la cantante psico-olistica si racconta!

Ciao Circe, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao a tutti! Grazie per questo spazio Alex. È un periodo un po’ stressante, dove ho un po’ di fisime mentali, ma, a parte queste, credo di stare sul binario giusto ed è tutto quello che conta.

Raccontami un po’ di te.

Sento di poter dire di essere due persone, due energie sono presenti dentro di me, una più orientata verso il passato (Rita) e l’altra orientata più verso il futuro (CIRCE) e cercano di amarsi e convivere in maniera equilibrata. Rita è il mio primo approccio alla musica e non saprei descriverlo sinceramente. Forse più passivo, più timoroso, più di imitazione. Circe ha qualcosa da dire e rischia pur di dirla, vuole condividerla con gli altri, pure che sia uno dei suoi viaggi strani (quando parlo di me in terza persona non so mai se spaventarmi). Nasco Rita nel 98, frequento il Conservatorio di Frosinone dove studio canto jazz. Sono da sempre circondata dalla musica, grazie a papà contrabbassista e mamma cantante. Nasco, invece, CIRCE circa 4 anni fa, grazie alla congiunzione di varie situazioni, tra cui la conoscenza del mio attuale compagno e producer Nesss che ha dato valore a quel qualcosa che avevo da dire fin da subito, anche quando ancora era tutto in fase embrionale.

Presto usciranno altri singoli, prodotti da Nesss ma anche altre collaborazioni.

Sul tuo Instagram hai scritto: Cantante paxxa per il mondo olistico e la psicologia. Spiegami un po’ questo connubio tra la musica, il mondo olistico e la psicologia.

È un connubio che, ad oggi, a volte tende a rendermi troppo mentale, ma non ci sputo sopra, affatto, ne noto la bivalenza, solo adesso. La mia passione per la psicologia e il mondo olistico è nata più per necessità: insieme ad altre situazioni di una certa importanza, mi ha tirato fuori da convinzioni lapidarie, dalla mia chiusura mentale. Capisci bene che è un problema per un artista avere i paraocchi e ti dirò di più: stiamo in un periodo storico che urla apertura.

Tutto è iniziato durante un periodo parecchio brutto e allo stesso tempo costruttivo, vissuto peraltro dalla stragrande maggioranza del mondo: il 2020, la pesante ansia sociale che ne è scaturita, ma soprattutto il ritorno dei sintomi di una malattia che mi porto dietro dai 2 anni. Ho toccato spesso il fondo del barile nella mia adolescenza, ma questa volta è stato diverso. Questa volta, nel 2020, con nuovi strumenti di autoanalisi e di autoaiuto, non mi sono voluta lasciare andare alla disperazione totale. Credo che questo cambiamento si sia sbloccato anche con l’avanzare dell’età (sapevi che la corteccia prefrontale, ossia la parte razionale del nostro cervello, finisce di svilupparsi a 25 anni?) e per la noia del nauseante e costante roller coaster emotivo che vivevo: immaginate di cascare sempre nello stesso punto, della stessa curva, per lo stesso motivo e farvi male sullo stesso punto del corpo. Una noia che spesso pensavo diventasse mortale. E pensandoci bene, si è sbloccato contemporaneamente alla mia decisione di mettere la mia voce nel mondo, come cantautrice, in maniera costruttiva per me e per gli altri e, per essere costruttiva, ho capito che dovevo imparare a smettere di essere distruttiva, quando era del tutto fuori luogo. Imparare a girare anche a sinistra e non solo a destra, come direbbe la mia insegnante di canto. Sono abbastanza convinta che certi punti siano destinati ad essere lavorati una vita intera, ma in alcuni casi si impara semplicemente ad aggirarli a favore dell’efficacia, del proprio obbiettivo e del tempo, che scorre inesorabile (questo mi sta insegnando Lucia Cossu, l’insegnante di canto citata poco fa, sulla voce: ad essere efficace, a separare il personale dal funzionale.)

Su Youtube hai un canale dove parli di argomenti molto interessanti, come sta andando?

Purtroppo il canale YouTube l’ho accantonato un po’ in questi ultimi mesi, ma ho in programma di tornare con altri contenuti e di aprire un profilo Instagram apposito, con vari approfondimenti di varia natura (scientifica, olistica, esoterica, religiosa: ormai è qualche anno che mi sono fatta rapire dalla connessione tra i vari ambiti umani). Ho bisogno di creare un po’ di ordine dentro per non confondere me e gli altri, così che possano arrivare al meglio i miei contenuti, artistici e non.

C’è qualche artista che ti piace particolarmente e che in qualche modo si avvicina al tuo mondo?

Mi sento molto vicina al mondo di Lady Gaga, da sempre. Sono una sua ascoltatrice incallita dal 2008, da quando ho comprato il suo primo album “The Fame: Monster”. Per rimanere nella musica nostrana, vengo fortemente ispirata da Cosmo e Whitemary, che ho avuto l’onore di vedere insieme sullo stesso palco (senza saperlo) la prima volta che sono stata a un concerto di Cosmo, insieme al mio compagno e producer di fiducia Nesss.

Quanti tuoi singoli sono usciti fino ad oggi e dove si possono ascoltare?

Per ora sono usciti solo 2 singoli entrambi prodotti da Nesss: “(Vai) A fondo” e “Lascialo Accadere”, quest’ultimo uscito da pochissimo e grazie alla spinta dell’amico Simone Pistolesi, che si è occupato del Mix e Master. Grazie anche a Valerio Cugini: nel suo studio (Cuva) sono avvenute le registrazioni. Potete ascoltare entrambi i singoli su qualsiasi distributore musicale digitale!

Come è nata la collaborazione con il tuo compagno/producer Nesss?

La collaborazione tra me e Nesss è nata insieme alla nostra relazione: lui cercava una cantante per avviare un progetto, io non cercavo un progetto in particolare, però si faceva sempre più forte in me la volontà di scrivere pezzi miei. Nonostante la paura di non essere all’altezza, ho voluto cogliere l’opportunità al volo e a posteriori posso dire di aver fatto bene. Abbiamo cominciato a collaborare concretamente a livello musicale solo un paio di mesi dopo l’inizio della relazione, come se prima ci fossimo goduti la “luna di miele”. Questa cosa mi diverte sempre: ci siamo visti per la musica e siamo finiti per connetterci prima emotivamente e solo dopo musicalmente. Fa ridere, ma anche riflettere su che tipo di persone siamo, sul potere della musica, dell’arte e sull’esistenza della causalità.

Prima di chiudere come è andato questo 2023 e che cosa ti aspetti dal 2024?

Questo 2023 è stato pienissimo: io e Nesss abbiamo messo piede su dei palchi che non avremmo mai pensato di poter aver accesso dopo così poco tempo che ci siamo messi davvero in gioco con il mio progetto. Alcuni di questi sono Largo Venue, grazie a Reb The Prod, organizzatrice della manifestazione musicale “Maschiacce” in collaborazione con “Latte Fresco”; il palco di Snodo Mandrione grazie ad Alba Eventi; il museo dell’Ara Pacis per la terza edizione dell’evento co-fondato da Noemi Gianmusso “Social Women Talk”, Parco Appio grazie alla finale di “Permette Signorina”, ossia il contest di cantautrici di Lunatika Factory, completamente organizzato da Giulia Massarelli e Gianpiero Alicchio. La vittoria inaspettata di questo contest, la collaborazione come premio di questa vittoria con la poetessa La Spennata e Reb The Prod. Il palco di Testaccio Estate per l’evento raccolta fondi RomaxRomagna, in collaborazione con Radio Kaos e organizzato dal cantautore romagnolo Leonardo Berhe Abebe e il cantautore 5tan, insieme ad artisti come Wepro e Mudimbi. La conoscenza di nuove splendide anime, gli ultimi esami all’università; essere finita su Repubblica e Il Messaggero insieme ad alcuni degli altri artisti del fantastico e instancabile team di Storie Nel Mondo Press; aver cantato al Monk per il compleanno della fondatrice del team, Sara Schietroma Ferrazza. Sono tornata a lezione dalla mia insegnante di canto di fiducia che è stata sempre un faro per me, Lucia Cossu; sono entrata a far parte della splendida famiglia musicale di La Sartoria Musique, con cui ho suonato anche a Villa Ada (siamo live tutti i mercoledì al Vinificio e saremo lì anche a Capodanno, se mai foste interessati!) Insomma, un anno di raccolta di semi gettati dal 2019 e di nuova semina. Un anno ricco di sfaccettature, belle e brutte, prese di coscienza, ricco di colori scuri e brillanti, di emozioni, di educazione al nuovo e di cura del vecchio. Dal 2024 mi aspetto di imparare ancora di più ad onorare al meglio tutte le opportunità e, di conseguenza, le responsabilità che mi vengono date, di diventare più fiduciosa verso me stessa e le persone che credono in me, di migliorare le mie capacità organizzative e di ascoltare di più la mia intuizione e la mia sensibilità. Insomma, mi auguro di portare avanti tutto su cui già sto lavorando e andare sempre più a fondo, ma anche di riacquisire un po’ di quella leggerezza che ho perso dall’inizio di questo percorso di crescita. 
Grazie mille Alex di quest’intervista, Auguro buone Feste e buon anno a te e a tutti i lettori!

A.C.

https://linktr.ee/CIRCElamaga

Tags: ,