Falla girare: eroi in erba

Dopo l’esordio alla regia avvenuto nel 2020 con 7 ore per farti innamorare, Giampaolo Morelli bissa l’esperienza dietro la macchina da presa dirigendo Falla girare, in esclusiva su Prime Video dal 25 Novembre 2022.

Una commedia che guarda al cinema action con occhio leggero, promettendo esplosioni e un certo ritmo già dalle sue assurde premesse.

In un futuro prossimo la marijuana si estingue a causa di un potente virus, ma l’influencer Natan (Morelli) ne trova casualmente un esemplare maschio, decidendo poi di andare a recuperare l’ultima femmina sopravvissuta per poter produrre semi da vendere ad un narcotrafficante (Leopoldo Mastelloni). Al suo fianco il fratello con problemi mentali (Giovanni Esposito), il padre pregiudicato (Michele Placido), un giornalista idealista (Ciro Priello), uno spacciatore new age (Fabio Balsamo) e una poliziotta in incognito (Laura Adriani) che lui non sa essere tale.

Con criminali incalliti e uomini spietati pronti a tutto alle costole di Natan, Falla girare rivela una chiara ispirazione che guarda al cinema d’oltreoceano d’intrattenimento tipico del buddy movie, mescolando più influenze possibili per creare una visione degna di nota, ricca di risate e senza traccia di noia.

Morelli regista non parte quindi sprovveduto e, costruendo un plot con lo sguardo rivolto innanzitutto a Strafumati di David Gordon Green per poi sfoderare citazioni che vanno da Una vita al massimo di Tony Scott a C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino e Kick-Ass di Matthew Vaughn (in questo caso è avvertibile una similitudine nella colonna sonora), si lascia andare ad un divertimento che sia il più liberatorio possibile. Divertimento costruito su una galleria di personaggi folli, a cominciare dal suo “eroe per caso” Natan (sagoma che è un po’ una variante social del Lollolove interpretato in Song ‘e Napule dei Manetti Bros), al cospetto di un film leggero e innocuo che non tende a prendersi troppo sul serio neppure nel messaggio finale pro-marijuana.

A vincere in Falla girare, infatti, sono la simpatia dei dialoghi esplosivi e la scelta del cast, con la partecipazione di un Leopoldo Mastellini versione affiliato alla camorra che appare magnetico nella sua caratterizzazione. Una nota positiva di non poco conto per un lungometraggio scanzonato per trascorrere in allegria oltre un’ora e mezza a base di certo cinema di genere che rivela l’altro lato dell’entertainment filmico tricolore, con Morelli regista che si mostra autore di mestiere. Quindi, ben venga qualche altra sua prova dietro la macchina da presa.

 

 

Mirko Lomuscio